Lingue altaiche: differenze tra le versioni
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Secondo i suoi oppositori, la teoria altaica sarebbe basata soprattutto su similitudini di natura tipologica, come l'[[armonia vocalica]], la mancanza di [[genere grammaticale]], caratteristiche [[Lingua agglutinante|agglutinanti]] e [[Prestito linguistico|prestiti linguistici]]. In effetti i suoi sostenitori hanno raccolto una notevole quantità di corrispondenze grammaticali, lessicali e sintattiche tra i sottogruppi altaici (Ramstedt, [[Nikolaj Nikolaevič Poppe|Poppe]], Martin, Starostin) ma gli oppositori spiegano questi fenomeni come principalmente dovuti a mutua influenza e a stretti contatti storici tra i parlanti altaici. In realtà la teoria altaica è condivisa da molti linguisti, sebbene alcuni propongano ipotesi differenti come quella che considera il gruppo altaico composto da tre diverse famiglie linguistiche (Doerfer, [[1963]]). Altri linguisti, come [[Bernard Comrie]] ([[1992]], [[2003]]), considerano la famiglia altaica come parte di insiemi più grandi quali il cosiddetto [[Lingue nostratiche|nostratico]]. Per contro, J. Marshall Ungar ([[1990]]) ha ipotizzato per il [[Lingua coreana|coreano]] e il [[Lingua giapponese|giapponese]] l'appartenenza ad un sottogruppo altaico definito "macro-tunguso".
Oggi, con un'analisi degli scritti più antichi [[Lingue turche|turchi]] e [[Lingue mongoliche|mongolici]], molti studiosi non ritengono più che esista una famiglia altaica, ma che le somiglianze siano dovute a vicinanza e a prestiti tra queste lingue. Questo perché
== Note ==
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