Monumento a Giordano Bruno: differenze tra le versioni
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=== Dopo l'inaugurazione ===
Subito dopo l'inaugurazione [[papa Leone XIII]] rimase l'intero giorno a digiunare inginocchiato davanti alla statua di [[San Pietro]], pregando contro «la lotta ad oltranza contro la religione cattolica»<ref>Enzo Mazzi, ''Giordano Bruno'', Manifestolibri, Roma 2000.</ref>. Poco prima dell'inaugurazione il papa minacciò di abbandonare Roma per rifugiarsi in Austria, qualora la statua fosse stata scoperta al pubblico. Il Primo Ministro italiano [[Francesco Crispi]] a tale intenzione rispose: «Se Sua Santità dovesse andare via dall’Italia non potrà più tornare»<ref name="sta">[http://www.enricomeloni.altervista.org/giordanobruno1.htm ''Giordano Bruno. III. LE VICENDE DELLA STATUA''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170310155706/http://www.enricomeloni.altervista.org/giordanobruno1.htm |date=10 marzo 2017 }}.</ref>. La
{{Citazione|Bisogna che io dichiari che la statua di Giordano Bruno, malinconica come il destino di questo frate, resterà dove è. È vero che quando fu collocata in Campo di Fiori, ci furono delle proteste violentissime; perfino Ruggero Bonghi era contrario, e fu fischiato dagli studenti di Roma; ma ormai ho l’impressione che parrebbe di incrudelire contro questo filosofo, che se errò e persisté nell’errore, pagò. |[[Benito Mussolini]]}}
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