Società Idroelettrica Piemonte: differenze tra le versioni
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{{Azienda
| nome = Società idroelettrica piemontese
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▲| tipo = società per azioni
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▲| data_fondazione = [[1887]] (come Società elettrometallurgica di Pont Saint Martin)<br />20 giugno [[1899]] (come Società industriale elettrochimica di Pont Saint Martin) 19 aprile [[1918]]
▲| luogo_fondazione = [[Milano]]
| fondatori =
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| causa chiusura =
| nazione = ITA
| sede = [[Torino]]
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| prodotti = [[elettricità]]
| utile netto = 15.000.000
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| note =
}}
La '''SIP - Società idroelettrica piemontese''', abbreviata spesso in '''SIP''', è stata un'[[azienda]] [[italia]]na dal [[1918]] al [[1964]]. Ha operato inizialmente nel settore elettrico per poi passare in seguito anche a quello [[telefonia|telefonico]]. Nel [[1964]] si trasformò in [[SIP - Società Italiana per l'Esercizio Telefonico]]. Il 25 marzo 2010 è stata nuovamente costituita sotto forma di [[società a responsabilità limitata]] con sede in [[Torino]] e da allora opera nel settore della produzione dell'energia idroelettrica e fa parte del Gruppo Gavio.
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==Storia==
===Nascita===
L'antesignana della SIP è la Società elettrometallurgica di [[Pont-Saint-Martin (Italia)|Pont-Saint-Martin]], società per il trattamento elettrolitico del rame con sede a [[Milano]] che nel [[1887]] aveva realizzato un impianto per la produzione di [[energia idroelettrica]] ad uso interno. Il 20 giugno [[1899]] la società cambia [[denominazione sociale]] in "Società Industriale Elettrochimica di Pont Saint Martin" e tra il [[1901]] ed il [[1902]] realizza una nuova [[centrale idroelettrica]] alimentata dalle acque della [[Dora Baltea]]. Negli anni seguenti la produzione di energia elettrica diventa l'attività principale della società che cambia nuovamente denominazione sociale in "[[Società Idroelettrica Pont Saint Martin]]". Nel 1908 la compagnia venne quotata alla [[Borsa di Milano|Milano]]<ref>
Il 19 aprile [[1918]], a seguito di un considerevole [[aumento di capitale]] da 2,5 a 15 milioni di lire reso possibile dall'intervento della [[Banca Commerciale Italiana]], la Società idroelettrica Pont Saint Martin acquisisce il controllo della Società Idroelettrica Valle d'Aosta e cambia nuovamente denominazione sociale in "SIP - Società Idroelettrica Piemontese" spostando la propria sede a [[Torino]]. Negli anni seguenti inizia l'espansione della SIP, espansione che la porterà a diventare una delle maggiori società fornitrici di energia elettrica attive in Italia. Nel corso degli anni infatti, in [[Valle d'Aosta]] e [[Piemonte]], acquisisce varie società attive nella produzione di energia idroelettrica e realizza nuove centrali. Fra le società controllate si possono citare l'Elettricità Alta Italia, la Società Forze Idrauliche del Moncenisio, la Società Idroelettrica del Monviso, la Società Idroelettrica Piemontese-Lombarda, la Società Idroelettrica Dolomiti, la SAVE di Vercelli, la Piemontese Centrale di Elettricità<ref>[http://www.fedoa.unina.it/12107/1/tesi_dottorato_gerardo_cringoli_.pdf
===Espansione nel settore elettrico===
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Gli sforzi della SIP nel settore telefonico, all'inizio degli anni venti, si concentrarono in Piemonte e in Lombardia. Qui furono installati dai tecnici SIP i primi impianti urbani, ma a causa della legislazione incerta e dei già numerosi concessionari che operavano nel settore l'attività telefonica restò, fino al 1923, un'attività d'interesse secondario sulla quale non si puntava molto.
La svolta avvenne con il decreto regio e le nuove prospettive economiche offerte, che aprirono una strada sicura per una possibile espansione nel settore alle aziende in possesso di sufficienti risorse
finanziarie. La SIP fu una di queste società e realizzò negli anni successivi la propria espansione nel settore con tre successive acquisizioni dal 1925 al 1928 che la portarono a controllare i tre quinti dell'industria telefonica italiana. Alle spalle del gruppo SIP vi era il robusto appoggio economico della COMIT che, oltretutto, ebbe una notevole influenza sul gruppo con la sua consistente quota azionaria rappresentata nel consiglio d'amministrazione, dal 1927, dal proprio amministratore delegato Giuseppe Toeplitz.
Era un forte legame che portò prima la SIP ai vertici dell'industria italiana, ma che in seguito si rivelò fatale con la caduta della Banca Commerciale ed il conseguente salvataggio delle telefoniche SIP da parte dell'[[IRI]]. L'ingresso della SIP nel settore telefonico avvenne per l'espressa volontà di diversificazione espressa da Gian Giacomo Ponti nei primi anni venti, e fu una scelta molto diversa da quella che portò alla diversificazione del settore industriale della Pont Saint Martin che avvenne a causa della complementarità della produzione di energia elettrica necessaria alla produzione del carburo di calcio. Il settore elettrico e quello telefonico negli anni venti non avevano nessun nesso comune, e le uniche due industrie che erano riuscite a mettere in campo delle soluzioni integrate operavano a puro titolo sperimentale.
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===Abbandono del settore elettrico===
L'attività della SIP nel settore elettrico termina nel 1963 con la nascita del [[monopolio]] dell'[[ENEL]] varato con legge del 27 novembre 1962 durante il [[governo Fanfani IV]]. La SIP a tale data possedeva anche le società: Pinerolese di Elettricità, Idroelettrica Sarea - Molveno, Vissola, [[Piemonte Centrale di Elettricità]] e Trentina di Elettricità.
Singolare storia quella della SIP, se l'istituzione di un monopolio l'aveva privata del principale settore d'attività, una parte consistente di un altro monopolio era destinata ad acquisire.
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