Chiesa di Santa Maria di Sibiola: differenze tra le versioni

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'''Santa Maria di Sibiola''' è una [[chiesa (architettura)|chiesa]] [[architettura romanica|romanica]], situata nelle campagne del comune di [[Serdiana]].
==Cenni storici e descrizione==
La chiesetta di Santa Maria sorge nella località campestre dove, nel medioevo, era ubicato il villaggio di Sibiola, la cui esistenza è documentata dal [[1215]] al [[XVI secolo]].<ref name=sardegnacultura>{{cita web|url=http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=17933&v=2&c=2488&c1=&t=1|titolo=Serdiana, Chiesa di Santa Maria di Sibiola|accesso=9 ottobre 2009}}</ref> ''Villa Sibiola'', come risulta da un inventario del [[1338]], era tra i possedimenti dei monaci benedettini dell'[[abbazia di San Vittore (Marsiglia)|Abbazia di San Vittore]] di [[Marsiglia]].<ref name=coroneo>{{cita libro|autore=R. Coroneo|titolo=Architettura Romanica dalla metà del Mille al primo '300|anno=1993}}</ref> Nel [[1341]] compare per la prima volta il titolo di ''Santa Maria di Sibiola''.<ref name=coroneo/>
 
== Storia ==
L'erezione della chiesa di Santa Maria si fa risalire al primo quarto del [[XII secolo]] ad opera delle [[maestranze]] a servizio dei monaci Vittorini.<ref name=sardegnacultura/> L'edificio, in pietra [[arenaria]], presenta la [[facciata]], a terminale piatto e delimitata dalle due [[paraste]] angolari, in cui si aprono due [[portale|portali]] archivoltati; il portale sud è sormontato da una [[bifora]], mentre l'altro da una [[monofora]]. Nove [[archetti pensili]] su [[peducci]] scolpiti, corrono lungo il terminale; una teoria di archetti orna anche i prospetti laterali e le due [[absidi]] semicircolari, rivolte ad [[est]]. La chiesa era dotata originariamente di un [[campanile a vela]], a cui si accedeva mediante la caratteristica scala esterna, ancora visibile sul lato nord. L'interno, a pianta rettangolare, è diviso in due [[navate]] (quella sud di larghezza maggiore) tramite archi a tutto sesto su [[pilastri]] cruciformi. Le [[volte a botte]] sono scandite da sottarchi, simili a quelli presenti nella [[basilica di San Saturnino]] a [[Cagliari]]. Ciascuna navata termina in un'abside semicircolare, entrambe sormontate da un oculo. Al centro dell'abside sud, più grande di quella nord, si apre una monofora; qui si trova anche l'[[altare]], ornato da un crocifisso ligneo.
La chiesetta di Santa Maria sorge nella località campestre dove, nel medioevo, era ubicato il villaggio di Sibiola, la cui esistenza è documentata dal [[1215]] al [[XVI secolo]].<ref name=sardegnacultura>{{cita web|url=http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=17933&v=2&c=2488&c1=&t=1|titolo=Serdiana, Chiesa di Santa Maria di Sibiola|accesso=9 ottobre 2009}}</ref> ''Villa Sibiola'', come risulta da un inventario del [[1338]], era tra i possedimenti dei monaci benedettini dell'[[abbazia di San Vittore (Marsiglia)|Abbazia di San Vittore]] di [[Marsiglia]].<ref name=coroneo>{{cita libro|autore=R. Coroneo|titolo=Architettura Romanica dalla metà del Mille al primo '300|anno=1993}}</ref> Nel [[1341]] compare per la prima volta il titolo di ''Santa Maria di Sibiola''.<ref name=coroneo/>
[[File:Santa Maria Sibiola Serdiana 3.jpg|thumb|Facciata della chiesa.]]
[[File:Santa Maria Sibiola Serdiana 2.jpg|thumb|Scala esterna sul lato nord.]]
L'erezione della chiesa di Santa Maria si fa risalire al primo quarto del [[XII secolo]] ad opera delle [[maestranze]] a servizio dei monaci Vittorini.<ref name=sardegnacultura/>
 
== Descrizione ==
L'erezione della chiesa di Santa Maria si fa risalire al primo quarto del [[XII secolo]] ad opera delle [[maestranze]] a servizio dei monaci Vittorini.<ref name=sardegnacultura/> L'edificio, in pietra [[arenaria]], presenta la [[facciata]], a terminale piatto e delimitata dalle due [[paraste]] angolari, in cui si aprono due [[portale|portali]] archivoltati; il portale sud è sormontato da una [[bifora]], mentre l'altro da una [[monofora]]. Nove [[archetti pensili]] su [[peducci]] scolpiti, corrono lungo il terminale; una teoria di archetti orna anche i prospetti laterali e le due [[absidi]] semicircolari, rivolte ad [[est]]. La chiesa era dotata originariamente di un [[campanile a vela]], a cui si accedeva mediante la caratteristica scala esterna, ancora visibile sul lato nord. L'interno, a pianta rettangolare, è diviso in due [[navate]] (quella sud di larghezza maggiore) tramite archi a tutto sesto su [[pilastri]] cruciformi. Le [[volte a botte]] sono scandite da sottarchi, simili a quelli presenti nella [[basilica di San Saturnino]] a [[Cagliari]]. Ciascuna navata termina in un'abside semicircolare, entrambe sormontate da un oculo. Al centro dell'abside sud, più grande di quella nord, si apre una monofora; qui si trova anche l'[[altare]], ornato da un crocifisso ligneo.
 
All'interno della chiesa era custodito il [[retablo]] del ''Giudizio Universale'', opera del [[XV secolo]] attribuita al "Maestro di [[Olzai]]" (artista identificabile in [[Antonio Cavaro|Antonio]] o [[Lorenzo Cavaro]]). Le due tavole superstiti del retablo sono attualmente custodite nella [[Pinacoteca nazionale (Cagliari)|Pinacoteca nazionale]] di Cagliari.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.serdiana.ca.it/modules.php?name=News&file=article&sid=200072|titolo=Chiesa campestre di Santa Maria di Sibiola|accesso=9 ottobre 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060507104050/http://www.comune.serdiana.ca.it/modules.php?name=News&file=article&sid=200072|dataarchivio=7 maggio 2006}}</ref>
 
==Galleria d'immaginiNote ==
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File:Santa Maria Sibiola Serdiana 3.jpg|Facciata
File:Santa Maria Sibiola Serdiana 2.jpg|Scala esterna lato nord
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==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Roberto Coroneo. ''Architettura Romanica dalla metà del Mille al primo '300''. Nuoro, Ilisso, 1993. ISBN 88-85098-24-X
== Voci correlate ==
* [[Serdiana]]
 
== Altri progetti ==