Bianco e nero: differenze tra le versioni

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Fino agli [[Anni 1970|anni settanta]], quando il calo dei prezzi ha reso popolare la fotografia a colori, la quasi totalità delle foto scattate era in bianco e nero. Il bianco e nero tuttavia non è scomparso, ma si è ritagliato una nicchia per le sue peculiari capacità espressive e ha superato indenne anche l'avvento delle fotocamere digitali.
 
'''Con quali grigi rappresentare la realtà?''' Graficamente, rappresentare un disegno o un’immaginaun’immagine fotografica con prevalenza di toni e colori chiari ha sull’osservatore un effetto esplosivo o onirico mentre, al contrario, un’immagine con prevalenza di toni scuri possiede in se un effetto implosivo, ossia invita l’osservatore a “cadere” nell’immagine stessa (Fig.2 e 3).
 
Tra l’acronimo “Bianco e Nero” e l’acronimo “bianconero” esiste una sottile differenza: il primo indica un’immagine costituita da due sole tonalità, bianco e nero (Fig. 4), mentre il secondo termine, di uso moderno, indica un’immagine costituita non solo dagli estremi tonali (Bianco e nero) ma anche di un’infinita gradualità dei grigi intermedi (Fig.5). Da qui si comprende come il termine “bianconero”, già nella sua costituzione voglia indicare un significato modulato che comprende nella sua etimologia la rappresentazione della realtà secondo il Sistema Zonale.
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== Film ==
Dagli anni quaranta del [[XX secolo]] sempre più film iniziarono ad essere [[Pellicola cinematografica a colori|girati a colori]], anche per competere meglio con la televisione, ancora in bianco e nero. Nonostante ciò alcuni film, anche negli ultimi decenni, vengono ancora presentati (totalmente o parzialmente) in bianco e nero, per motivi prevalentemente artistici (si veda ad esempio la [[lista dei film in bianco e nero prodotti dal 1970]]).