Impero Maratha: differenze tra le versioni

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L’'''impero Maratha''' ([[Lingua Marathi|Marathi]]: मराठा साम्राज्य Marāṭhā Sāmrājya; in italiano spesso "Mahratta") - o (in una certa fase storica) - '''Confederazione Maratha''' fu uno [[Stato]] [[induismo|induista]] dell'odierna [[India]] centrale, il cui nucleo fu il [[Maharashtra]], attivo tra il [[1674]] (con l'incoronazione di [[Shivaji]], che divenne così [[Chhatrapati]]) e il [[1818]], quando la disfatta del ''[[Peshwa]]'' [[Bajirao II]] ad opera della [[Compagnia britannica delle Indie Orientali]] ne decretò la fine.</br/>
Al suo apice l'[[impero]] si estendeva su un territorio vasto circa 1 milione di km².
 
==Storia==
Il regno Maratha fu fondato nel 1674 da un signore locale, [[Shivaji]], che scelse [[Raigad]] come propria capitale.</br/>
Shivaji morì nel [[1680]], lasciando in eredità un esteso e potente regno con alcune caratteristiche che lo fanno somigliare alquanto a una [[Confederazione]].
L'invasione [[Gran Mogol|Moghul]] verso il [[Altopiano del Deccan|Deccan]] portò a una lunga ma infruttuosa guerra durata 25 anni, che si dipanò tra il [[1682]] e il [[1707]].
 
[[Shahu]], nipote di Shivaji, regnò come [[imperatore]] fino al [[1749]], avendo come Peshwa [[Baji Rao I]]. Durante il suo regno, Shahu nominò infatti un ''[[Peshwa]]'' ([[Primo ministro]]) perché operasse da capo del governo, a lui comunque sottoposto. </br/>
Dopo la morte di Shahu, i ''Peshwa'' divennero però leader ''de facto'' dell'Impero Maratha dal 1749 fino al [[1761]]. In questo periodo l'impero si espanse enormemente, coprendo gran parte del [[subcontinente]], e tenendo testa nel [[secolo XVIII]] persino alle [[Gran Bretagna|forze britanniche]], fino a quando il dissenso tra i ''Peshwa'' e i loro [[sardar]] (comandanti dell'esercito) fece perdere alla struttura politica maratha la sua dinamica coesione.
 
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La reazione dei Maratha comunque non mancò e, per gestire in modo più efficace il loro grande impero, grazie a [[Madhavrao]] fu concessa una parziale autonomia ai più forti ''[[Sardar]]'' - gli [[Shinde]] (o Shindia) di [[Gwalior]] e [[Ujjain]]; i [[Gaekwad]] (o Gaikwar o Gaikwad) di [[Baroda]]; gli [[Holkar]] di [[Indore]] e [[Malwa]]; i Pant Pratinidhi; i Bhosale (o [[Bhonsle]]) di [[Nagpur]]; i [[Pandit]] di [[Bhor]]; i [[Mehere]] di [[Vidharbha]]; i [[Patwardhan]] e i [[Newalkar]]; i Puar di [[Dhar]] e [[Dewas]] - dettero così vita a una Confederazione, in cui naturalmente figuravano i ''Peshwa'' di [[Pune]].
 
La rivalità tra Sindhia e Holkar dominò la Confederazione nei primi anni del [[secolo XIX]], che si accompagnò agli scontri armati con la rampante [[Compagnia britannica delle Indie Orientali]] e alle tre [[guerre anglo-maratha]], la prima delle quali scoppiò a seguito delle pesanti interferenze della Compagnia nelle complesse dinamiche successorie dei ''Peshwa'' di [[Pune]] e che si concluse con la vittoria dei Maratha. </br/>
La Compagnia si rifece nella Seconda e nella Terza guerra anglo-maratha, nell'ultima delle quali l'ultimo Peshwa, [[Bajirao II]], venne sconfitto dai [[Gran Bretagna|Britannici]] nel [[1818]]. La maggior parte dell'Impero maratha fu pertanto assorbito dall'India Britannica, anche se alcuni degli Stati maratha continuarono ad esistere con uno status di semi-indipendenza all'interno dell'India, fino all'indipendenza del [[1947]].