Carte da gioco: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Moroboshi (discussione | contributi)
Rollback (il punto è proprio che se fossero già diffuse _prima_ della nascita di Petrarca allora probabilmente ne parlerebbe
→‎Storia: Insisto nell'eliminare la frase che contiene la data 1278, senza che si capisca come sia collegata all'opera di Petrarca, scritta tra il 1356 e il 1366. Il fatto che il 1278 sia un anno precedente non mi sembra sufficiente.
Riga 11:
L'origine delle carte da gioco è ignota, ma le prime testimonianze del loro uso risalgono alla [[Cina]] poco dopo l'invenzione della [[carta di canapa|carta]], forse attorno al [[X secolo]]. Le antiche cinesi "carte moneta" avevano tre "semi": ''Jian'' o ''Qian'' (monete), ''Tiao'' (stringhe di monete, dove il nome ''stringa'' si riferisce al foro centrale che le monete cinesi per poterle appendere e impilare su una corda), ''Wan'' (diecimila), e a questi si aggiungevano altre tre carte singole ''Qian Wan'' (Migliaia di Diecimila), ''Hong Hua'' (Fiore Rosso) e ''Bai Hua'' (Fiore Bianco). Queste erano rappresentate da [[ideogramma|ideogrammi]] con numerali da 2 a 9 sui tre semi. Wilkinson suggerisce che le prime carte siano state in realtà denaro reale e che fossero contemporaneamente lo strumento di gioco e la posta scommessa<ref>{{Cita pubblicazione|url=http://www.gamesmuseum.uwaterloo.ca/Archives/Wilkinson/Wilkinson.html|autore=W.H. Wilkinson|titolo=Chinese Origin Of Playing Cards|rivista=The American Anthropologist|data=gennaio 1895|volume=VIII|pp=61-78|accesso=14 maggio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160302040523/http://www.gamesmuseum.uwaterloo.ca/Archives/Wilkinson/Wilkinson.html|dataarchivio=2 marzo 2016}}</ref>. Le tessere del moderno [[Mah Jong]] e del [[domino (gioco)|domino]] si sono probabilmente evolute da queste prime carte da gioco. La parola cinese ''p'ai'' viene usata per descrivere sia le carte che le tessere da gioco.
 
Il tempo ed i modi dell'introduzione delle carte da gioco in [[Europa]] è oggetto di discussioni. Il 38º canone del Concilio di [[Worcester (Regno Unito)|Worcester]] ([[1240]]) viene spesso citato come dimostrazione dell'esistenza delle carte in Inghilterra alla metà del [[XIII secolo]], ma i giochi ''de rege et regina'' che vi vengono menzionati più probabilmente erano gli [[scacchi]]. SeIl lefatto carte da gioco fossero un fenomeno diffuso in Europa già nel [[1278]],che [[Francesco Petrarca]] ne parlerebbe nel ''De remediis utriusque fortunae'', aopera propositoscritta deipoco dopo il [[1355]] in cui si occupa di giochi d'azzardo, ma non èaccenni cosìmai alle carte da gioco rende molto improbabile che a quell'epoca si fossero già diffuse in Europa. AltriAnche altri scrittori dell'epoca (tra cui [[Giovanni Boccaccio]] e [[Geoffrey Chaucer]]) citano o si riferiscono a vari giochi, ma non esiste un singolo passaggio che sisenza possamai attribuireaccennare alle carte.<ref>{{Cita|Parlet 1990|p. 35}}.</ref> In altre opere coeve, supponiamo dunque che la parola "carte" sia frutto di una errata traduzione o interpolazione.
 
È probabile che le antenate delle moderne carte da gioco siano arrivate in [[Europa]] attraverso i contatti con i [[Mamelucchi]] [[Egitto|egiziani]] alla fine del [[XIV secolo]], e per quell'epoca avevano già assunto una forma molto simile a quella odierna<ref>{{Cita|Dummett 1993|pp. 27 e 28}}.</ref>. In particolare il mazzo dei [[Mamelucchi]] conteneva 52 carte, che formavano quattro semi: ''Jawkân'' (bastoni da polo), ''Darâhim'' (denari), ''Suyûf'' (spade) e ''Tûmân'' (coppe). Ogni seme conteneva dieci carte, numerate da 1 a 10, e tre figure (o carte di corte) chiamate ''malik'' (re), ''nā'ib malik'' (viceré) e ''thānī nā'ib'' (secondo viceré)<ref>{{Cita|Dummett 1993|p. 29}}.</ref>. Le figure mamelucche mostravano disegni astratti senza ritrarre persone (a causa della legge islamica che vietava di ritrarre figure umane), ma riportavano il nome di ufficiali dell'esercito. Un mazzo completo di carte da gioco mamelucche risalente al [[XV secolo]] fu scoperto da [[Leo Ary Mayer]] nel [[Topkapi|Topkapi Sarayi Museum]] di [[Istanbul]] nel [[1939]]; comunque le sue carte corrispondono a quelle di un frammento di mazzo datato tra il [[XII secolo|XII]] e il [[XIII secolo]].<ref>{{Cita|Parlett 1990|p. 40}}.</ref> Ci sono alcune prove che suggeriscono che questo mazzo si sia evoluto da un mazzo precedente composto da 48 carte che aveva solo due figure per seme ed alcune altre prove sembrano suggerire che le prime carte cinesi arrivate in Europa siano passate per la [[Persia]] che a sua volta ha influenzato i Mamelucchi.<ref>{{Cita|Parlett 1990|p. 41}}.</ref>