Vinicio Facca: differenze tra le versioni

IniziaFiglio di un soldato morto in Russia e di una madre operaia, inizia la carriera nei campionati dilettantistici del Friuli con le squadre di Tiezzo e Azzanese. Passa poi al [[Pordenone Calcio|Pordenone]] dove viene allenato prima da [[Omero Tognon]] e poi da [[Renato Cesarini]]. ÈA stato20 anni viene acquistato dal {{Calcio Lecco|N}} neopromosso in [[Serie A]]. È uno dei protagonisti delle migliori stagioni d'oro ([[anni 1960|anni sessanta]]) deldei {{Calcio Lecco|N}}blucelesti, con cui ha disputatodisputa tratre campionati di [[Serie A]] per complessive 74 presenze in massima serie, e cinque di [[Serie B]], per complessive 151 presenze ed una rete fra i cadetti, conquistando una promozione in massima serie nella stagione [[Serie B 1965-1966|1965-1966]].

La sua carriera è terminatatermina il 5 giugno [[1968]] a soli 29 anni, quando durante una partita giocata a [[Verona]] è rimastoresta coinvolto in un episodio di violenza negli stadi. (fuMentre colpitosta dasalutando il capitano gialloblu [[Emiliano Mascetti|Mascetti]] una scheggia di vetro staccatasi dadi una bottigliabottiglietta di aranciata lanciata dagli spalti e, frantumatasi su un'inferriata<ref>{{cita news|url=http://www.laprovinciadilecco.it/stories/Cronaca/215674_calcio_lecco_in_lutto_e_morto_vinicio_facca/|titolo=Calcio Lecco in lutto È morto Vinicio Facca|editore=[[La Provincia di Lecco]]|data=29 giugno 2011}}</ref>), chelo glicolpisce hasul provocatovolto, provocandogli una lesione irreparabilegravissima adche unporta alla rimozione dell'occhio destro<ref>Michele Sartori, ''Un ultrà mi tolse vista e carriera'', L'Unità, 14 marzo 1995</ref>.

Alla sua memoria è stato intitolato lo Stadio Comunale di [[Azzano Decimo]] (PN) che ora si chiama "Stadio Comunale Vinicio Facca".