Apoftegmi spartani: differenze tra le versioni
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Plutarco era un ammiratore delle antiche virtù spartane e sembra del tutto probabile che la raccolta di detti di Spartani sia stata da lui stesso compilata come serbatoio di materiale letterario per i suoi scritti, come egli ci dice che di solito faceva<ref>''Moralia'', 457C, 464 F.</ref>: molti degli apoftegmi, in effetti, sono effettivamente reperibili in altre sue opere.
Negli ''Apoftegmi spartani'' Plutarco, [[Tebe (
Ancora, degli Spartani sono messi in risalto coerenza, amore per la libertà (che in Sparta è indistinguibile dall'amor patrio), essenzialità (che si lega a una marcata repulsione per il fronzolo, l'ornamento), coraggio (specie in ambito marziale), ma anche valori puramente logici o intellettuali, come la compiaciuta allusività, lo stile criptico ma asciutto, al contempo oracolare e [[apodittico]], cui non a caso si usa riferirsi con l'aggettivo "[[Laconia|laconico]]".
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* [[Apoftegma]]
* [[Plutarco]]
{{Plutarco}}
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