Questione triestina: differenze tra le versioni

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Allo stesso modo i cittadini della Venezia Giulia non poterono partecipare alle elezioni della nuova Assemblea Costituente. Il 10 febbraio del 1947 fu firmato il [[Trattato di Parigi fra l'Italia e le potenze alleate|trattato di pace dell'Italia]], che istituì il [[Territorio Libero di Trieste]], costituito dal litorale triestino e dalla parte nordoccidentale dell'Istria, provvisoriamente diviso da un confine passante a sud della cittadina di [[Muggia]] ed amministrato dal Governo militare alleato (zona A) e dall'esercito jugoslavo (zona B), in attesa della creazione degli organi costituzionali del nuovo stato.
 
Nella regione la situazione si fece incandescente e numerosi furono i disordini e le proteste italiane: in occasione della firma del trattato di pace, la maestra [[Maria Pasquinelli]] uccise a Pola il generale inglese [[RobinRobert Dede Winton]], comandante delle truppe britanniche. All'entrata in vigore del trattato (15 settembre [[1947]]) corse addirittura voce che le truppe jugoslave della zona B avrebbero occupato Trieste.<ref>Antonio Ciarrapico, ''L'impossibile revisione del trattato di pace con l'Italia'', in Nuova Storia Contemporanea n°8, Anno XIV, Settembre-ottobre 2010, p. 125</ref> Negli anni successivi la diplomazia italiana cercò di ridiscutere gli accordi di Parigi per chiarire le sorti di Trieste, senza successo.
 
Nel frattempo continuavano scontri e disordini a Trieste: