Quadrato del Sator: differenze tra le versioni

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→‎Simbologia cristiana: L'attestazione dell'utilizzo della croce come simbolo cristiano prima del IV secolo è malsicura.
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La presenza del palindromo in molte chiese [[Medioevo|medievali]] induce a considerarlo - per quanto esso possa aver avuto un'origine più antica - un simbolo che si inserisce nella cultura cristiana di quel periodo. Partendo dalla identificazione del ''Sator'', il seminatore, con il Creatore (vedi la [[Parabola del seminatore]] e la [[Parabola del granello di senape]]), qualche studioso ha proposto la seguente interpretazione: «Il Creatore, l'autore di tutte le cose, mantiene con cura le proprie opere»<ref>L'interpretazione s'incentra sulla frase ''Sator opera tenet'', intendendo il resto come sua ripetizione letta al contrario; cfr. G. Gagov, ''op. cit.''</ref>. Un'altra sostiene che, coerentemente con abitudini diffuse nel Medioevo, l'impiego in ambiente cristiano del quadrato del Sator doveva corrispondere a finalità [[apotropaiche]], come avvenne per molte altre iscrizioni suggestive, del tipo «[[Abracadabra]]» o «[[Abraxas]]».<ref>Sull'utilizzo dei filatteri con finalità apotropaiche in epoca medievale, vedasi la voce "Filatteri", in ''Enciclopedia d'Arte Medievale'', Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Milano, vol. VI, pp. 195-198. La tesi sul significato [[apotropaico]] del palindromo è sostenuta nel testo di Giovanna Bianchi sulla [[Pieve di San Giovanni (Campiglia Marittima)|Pieve di San Giovanni]] a [[Campiglia Marittima]], rinvenibile al sito {{collegamento interrotto|1=http://www.bibar.unisi.it/testi/TESTIBDS/BDA08campiglia/II-24.pdf |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
 
Se la grande quantità di presenze e ritrovamenti in luoghi di culto medievali dimostra che il palindromo avesse un significato religioso in epoca medioevale, più controverso è il contesto del suo uso in epoche antecedenti. Il ritrovamento del «latercolo pompeiano», risalente a data anteriore all'eruzione del Vesuvio nel [[79]], ha sollevato numerose controversie sull'origine cristiana del quadrato in quanto, pur essendo un fatto documentato la presenza di comunità cristiane a [[Scavi archeologici di Pompei|Pompei]] ed [[Scavi archeologici di Ercolano|Ercolano]] e in [[Campania]], la A e la O poste ai lati della croce sono un riferimento alla simbologia dell'Alfa e l'Omega la cui prima comparsa in ambito cristiano è attestata nell<nowiki>'</nowiki>''[[Apocalisse di Giovanni]]'', redatta in data più tarda (anche se in ambito ebraico tale simbologia è presente anche nell<nowiki>'</nowiki>''[[Antico Testamento]]''). Inoltre, anche l'attestazione dell'utilizzo della croce come simbolo cristiano prima del IV secolo è malsicura. Infatti, l'utilizzo della croce come simbolo di vittoria si diffuse dall'età costantiniana. <ref>Ramelli, Ilaria L. E. "NOTE SULLA PRESENZA GIUDAICA E CRISTIANA A POMPEI, ERCOLANO E POZZUOLI NEL I SECOLO D.C." Rivista Di Storia Della Chiesa in Italia 56, no. 1 (2002): 3-16. Accessed August 21, 2020. http://www.jstor.org/stable/43051440.</ref>
 
Il primo a ipotizzare la tesi dell'Apocalisse fu Grosser, che osservando con spirito enigmistico l'insieme delle lettere che lo compongono<ref>F. Grosser, ''Ein neuer Vorschlag zur Deutung der Sator-Formel'', Archiv für Religionwissenschaft, XXIV 1926, pp. 165-169.</ref> rilevò come esse possono servire a comporre una [[croce]], nella quale la parola {{maiuscoletto|paternoster}} si incrocia sulla lettera N: avanzano due A e due O, che possono porsi ai quattro estremi della croce, come fossero l'alfa e l'omega, il principio e la fine, all'interno di quattro quadranti divisi dagli assi orizzontale e verticale formanti la croce. Il quadrato sarebbe dunque una ''crux dissimulata'', un sigillo nascosto in uso tra i primi cristiani ai tempi delle [[Persecuzione dei cristiani|persecuzioni]]. Questa interpretazione è rafforzata dal fatto che il quadrato magico stesso contiene al suo interno una croce greca dissimulata, costituita dall'incrocio, al centro del quadrato, delle due ricorrenze di {{maiuscoletto|tenet}}, l'unica parola della struttura che è [[Palindromo|palindroma]] di sé stessa. Questa interpretazione, per quanto plausibile, non è accettata da tutti gli studiosi, specie da quanti rifiutano l'origine cristiana del palindromo.