Altopiano dei Sette Comuni: differenze tra le versioni

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== Geografia ==
Compreso tra i fiumi [[Astico]] e [[Brenta (fiume)|Brenta]], il massiccio ha un'estensione, relativamente all'ambito amministrativo dei Sette Comuni, di 473,5&nbsp;km², ma l'estensione geografica del gruppo montuoso nel suo insieme raggiunge gli 878,3&nbsp;km² dato che parte del suo territorio ricade in altri ambiti amministrativi (come la [[val di Sella]], la [[piana di Vezzena]] e parte della [[Marcesina]] in Trentino e le colline subalpine nella pedemontana vicentina). La sua altitudine è compresa fra gli 87&nbsp;m e i 2341&nbsp;m.<br />[[File:Panorama-di-Asiago.jpg|thumb|upright=1.4|Panorama della parte centrale dell'altopiano dei Sette Comuni]]L'estensione dell'altopiano in senso stretto è invece pari a 560,1&nbsp;km² con un'altitudine media di 1317 m<ref>Ugo Sauro, ''L'altopiano come morfostruttura'', in Patrizio Rigoni e Mauro Varotto, ''[[L'Altopiano dei Sette Comuni]]'', Cierre ed., Sommacampagna (Vr), 2009, pp. 24-59. ISBN 978-88-8314-459-2.</ref>.<br />[[File:Panorama-di-Asiago.jpg|thumb|upright=1.4|Panorama della parte centrale dell'altopiano dei Sette Comuni]]
 
Si tratta di un massiccio dalla forma pressoché quadrangolare esteso per circa 25&nbsp;km in senso est-ovest e oltre 30&nbsp;km in senso nord-sud ed è delimitato da un sistema di grandi scarpate. Esso occupa una posizione centrale nella fascia delle [[Prealpi Venete]]. L'altopiano, in senso stretto, è formato da una conca centrale con altitudine media che si aggira intorno ai 1000 metri, ed è delimitata verso Nord da un secondo altopiano sommitale racchiuso da una serie di cime che si elevano oltre i 2300 metri di altezza (massima elevazione in [[Cima XII]]), mentre verso Sud la conca è racchiusa da una serie di colli che digradano verso la [[pianura Padana]].
 
=== Geologia ===
Il gruppo montuoso è costituito da una successione di rocce sedimentarie che si sono depositate in ambiente marino tra 223 e 35 milioni di anni fa. Tutto l'[[acrocoro]] poggia su un basamento costituito da [[Dolomia]], mentre gli strati superiori sono formati da [[Calcare|calcari grigi]] (ricchi in fossili) ai quali spesso si aggiungono il [[biancone]], il [[rosso ammonitico]] o la [[scaglia rossa]] in zone diverse. Nella geomorfologia dell'intera zona un ruolo importante si deve attribuire alla [[Carsismo|dissoluzione carsica]], tale da rendere la presenza di acqua in superficie assai rara mentre non sono poche le cavità sotterranee (2562 esplorate al [[2009]]), alcune profonde oltre mille metri (come l'[[abisso di Malga Fossetta]], -1.011&nbsp;m)<brref>{{cita web|url=http://www.geocaibassano.it/blog-geo-cai/item/primo-1000-nel-veneto|titolo=Primo -1.000 nel Veneto|accesso=7 dicembre 2011}}</ref>.
Nella geomorfologia dell'intera zona un ruolo importante si deve attribuire alla [[Carsismo|dissoluzione carsica]], tale da rendere la presenza di acqua in superficie assai rara mentre non sono poche le cavità sotterranee (2562 esplorate al [[2009]]), alcune profonde oltre mille metri (come l'[[abisso di Malga Fossetta]], -1.011&nbsp;m)<ref>{{cita web|url=http://www.geocaibassano.it/blog-geo-cai/item/primo-1000-nel-veneto|titolo=Primo -1.000 nel Veneto|accesso=7 dicembre 2011}}</ref>.
 
La zona è ricca in fossili, in località Kaberlaba è stato scoperto il primo scheletro trovato in Italia di un [[plesiosauro]]<ref>{{cita web|url=http://www.app.pan.pl/article/item/app20120117.html|titolo=A pliosaurid (Reptilia, Plesiosauria) from the Rosso Ammonitico Veronese Formation of Italy|accesso=20 febbraio 2013}}</ref><ref>{{cita web|urlhttp://www.fanpage.it/loch-ness-no-asiago/|titolo=Loch Ness? No, Asiago!|accesso=20 febbraio 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Provincia/471663_il_primo_plesiosauro_italiano_era_nella_roccia_del_kaberlaba/|titolo=Il primo plesiosauro italiano era nella roccia del Kaberlaba|accesso=20 febbraio 2013}}</ref>. In diverse zone dell'altopiano il Rosso Ammonitico presenta un aspetto stratificato: queste formazioni tabulari (come quelle presenti sulle [[Melette]]) sono dovute all'azione disgregante del freddo sulle rocce (gelivazione) che avvengono in ambiente freddo (subnivale). La gelivazione, che frantuma esternamente la roccia più tenera, mette in risalto la differente composizione del calcare stesso (stratificazione)<ref>{{cita web|url=http://www.paleoantropo.net/paleogenerale/sedimenti.htm|titolo=Le rocce sedimentarie|accesso=20 febbraio 2013}}</ref>.