Il deserto dei Tartari (film): differenze tra le versioni
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L'ufficiale Giovanni Battista Drogo, appena nominato [[sottotenente]] dell'[[esercito]] imperiale di una nazione imprecisata (potrebbe però essere l'[[Impero austro-ungarico]] riconoscibile dalle uniformi e dalle bandiere), viene comandato alla Fortezza Bastiano (mentre nel romanzo di Buzzati il nome è Bastiani), un inaccessibile e remoto avamposto [[militare]], dove una nutrita guarnigione di soldati e ufficiali ha il compito di sorvegliare la frontiera desertica che separa l'impero da una misteriosa ma minacciosa popolazione: i [[Tartari]].
L'ufficiale si lascerà presto assimilare a quei rigidi rituali militari che animano quotidianamente la fortezza e i suoi occupanti e ne determinano comportamenti e relazioni, nell'attesa di un evento eroico e glorioso, di un'invasione, di una battaglia finale dalla quale ognuno potrà ricavare gloria e prestigio. Il tenente Drogo trascorrerà alla fortezza tutta la sua vita nella attesa vana di una minaccia che si concretizzerà proprio nel momento in cui, anziano, stanco e malato, dovrà abbandonare per sempre la guarnigione mentre ingenti rinforzi e nuove truppe, inviate dalla capitale, risaliranno le mulattiere che conducono alla Fortezza
== Produzione ==
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