Castello Aragonese (Venosa): differenze tra le versioni

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Da fortezza fu trasformato in dimora signorile da [[Carlo Gesualdo|Carlo]] ed [[Emanuele Gesualdo]], con l'aggiunta della loggia interna, dell'ala nord-ovest e dei ridotti alla base dei torrioni, e ospitò dal [[1612]] l'[[Accademia dei Rinascenti]].
 
Le quattro torri cilindriche agli angoli sono sostenute da ridotti che costituiscono la scarpa del fossato, utilizzati come prigioni, e tutto l'edificio, a cui si accede tramite un ponte levatoio, è circondato da un profondo fossato. All'interno si apre un ampio cortile circondato da un loggiato rinascimentale. Di fronte al castello c'è invece una piazza porticata e una fontana monumentale concessa a Venosa da {{chiarire|[[Carlo d'Angiò]]}}.
 
Al suo interno, negli ambienti ricavati nei basamenti delle torri, il castello ospita il [[Museo nazionale di Venosa]], che conserva soprattutto le ricche testimonianze della [[colonia romana]] di ''Venusia''.