Tanio Boccia: differenze tra le versioni

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esordì a Roma come ballerino e coreografo negli anni trenta ed, in seguito, si esibì in opere teatrali dialettali. Iniziò la carriera cinematografica come attore, facendo una comparsa nel film ''[[Luci del varietà]]'' (1950), diretto da [[Alberto Lattuada]] e [[Federico Fellini]].
 
SpaziòCome regista, spaziò in diversi generi, dal [[peplum]] al [[western all'italiana]], sotto lo [[pseudonimo]] di ''Amerigo Anton''. Divenne celebre per i suoi [[film a basso costo]], che gli valsero il soprannome di ''[[Edward D. Wood Jr.|Ed Wood]] italiano'', nonché il titolo di ''peggior regista italiano''.<ref>[[Gianni Canova]], ''Enciclopedia del cinema'', Garzanti, 2005 p.125</ref> Il critico [[Steve Della Casa]] ha detto di lui: «Boccia non è una creatura della critica trash e nessuno gli ha mai dedicato saggi o retrospettive. Era un mito negativo di Cinecittà dove si diceva ''peggio di così c'è solo Tanio Boccia''».<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/11/20/tanio-boccia-chi-perche-si-parla.html|pubblicazione=repubblica.it|autore= |titolo=Tanio Boccia chi {{Sic|e'}} (sic) e {{Sic|perche'}} (sic) si parla di lui|accesso=15 aprile 2013}}</ref>
 
Dotato tuttavia di una certa creatività,<ref>Enrico Lancia, ''Dizionario del cinema italiano'', Gremese, 2001, p.135</ref> riusciva spesso a risolvere situazioni complicate, dovute ai bassissimi budget con cui lavorava. Nel dirigere uno dei suoi tanti [[western]], aveva previsto una scena con sei ballerine sul bancone di un [[saloon]], ma per problemi economici riuscì a reperirne solo tre. Risolse la situazione facendosi portare, poco prima del ciak, uno specchio.