Tagliatelle: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m WPCleaner v2.04 - Fixed using WP:CW (Wikilink uguali alla propria descrizione)
Nessun oggetto della modifica
Riga 20:
}}
 
Le '''tagliatelle''' sono una [[pasta all'uovo]] tipica dell'[[Emilia]]<ref>{{cita web|url=https://ricette.giallozafferano.it/Tagliatelle.html|titolo=Tagliatelle|sito=https://ricette.giallozafferano.it|accesso=14 novembre 2020}}</ref><ref name=alisabarbari>{{cita web|url=https://elisabarbari.com/storia-e-origini-delle-tagliatelle/|titolo=Storia e origini delle tagliatelle|autore=Elisa Barbari|sito=https://elisabarbari.com/|data=20 febbraio 2017|accesso=14 novembre 2020}}</ref><ref name=pagano>{{cita web|url=https://chefitalianinelmondo.wordpress.com/2014/11/30/lincredibile-storia-della-tagliatella/|titolo=L'incredibile storia della tagliatella|autore=Gianluigi Pagano|sito=https://chefitalianinelmondo.wordpress.com/|data=30 novembre 2014|accesso=14 novembre 2020}}</ref> e diffusa nella cucina tradizionale del [[Italia centrale|centroCentro]] e [[nordNord Italia]]. Il loro nome deriva dal verbo "tagliare", dato che tradizionalmente si ottengono stendendo la pasta in [[sfoglia]] sottile e tagliandola, dopo averla arrotolata.<ref name=alisabarbari/>
 
==Storia==
Riga 26:
Le origini delle tagliatelle sono antichissime e difficilmente documentabili, in quanto la loro storia si intreccia con quella di altri formati di pasta, diffusi già dall'epoca romana quali le ''lagane'' menzionate da [[Orazio]]<ref name=alisabarbari/>.
 
Il termine si ritrova già nel Cinquecento, in un trattato del provveditore ducale alla corte Estenseestense di Ferrara [[Cristoforo di Messisbugo]], pubblicato postumo nel 1549 col titolo ''Banchetti compositioni di vivande, et apparecchio generale''.<ref>{{cita libro|url=https://books.google.ch/books?id=J9g2AQAAMAAJ|nome=Cristoforo|cognome= di Messisburgo|wkautore=Cristoforo di Messisbugo|titolo=Banchetti compositioni di vivande, et apparecchio generale|anno=1549|città=Ferrara|editore=Giovanni de Buglhat et Antonio Hucher Compagni|p=12|accesso=14 novembre 2020}}</ref> Nell'opera è riportata la ricetta di un formato di pasta chiamato "lasagnuolle overo tagliatelle tirate", suggerendo un'origine comune con le lasagne. La ricetta riportata da Cristoforo di Messisburgo rispecchia in buona parte quella attuale.
 
Le tagliatelle vengono inoltre riportate nel 1593 fra i principali formati di pasta dall'ecclesiastico romagnolo [[Tommaso Garzoni]].<ref>{{cita libro|nome=Tommaso|cognome=Garzoni|wkautore =Tommaso Garzoni|titolo=La piazza universale di tutte le professioni del mondo |città=Venezia |anno=1593|editore=Herede di Gio. Battista Somasco|url=https://archive.org/details/ScansioneGIII446MiscellaneaOpal|capitolo=De' cuochi et altri ministri simili...|url_capitolo=https://archive.org/details/ScansioneGIII446MiscellaneaOpal/page/n725/mode/2up?q=tagliatelle|p=686|accesso=14 novembre 2020}}</ref><ref name=pagano/><ref>{{cita web|url=https://www.travelemiliaromagna.it/storia-tagliatelle-emilia-romagna/|titolo=Le tagliatelle: La pasta all’uovo che ha fatto la storia dell’Emilia-Romagna|sito=https://www.travelemiliaromagna.it/|data=4 novembre 2020|accesso=14 novembre 2020}}</ref> A quel tempo era in uso anche il termine al maschile "tagliatelli", come testimoniato da ricettari dell'epoca come l<nowiki>'</nowiki>''Opera'' di [[Bartolomeo Scappi]].<ref>{{cita libro|nome=Bartolomeo|cognome=Scappi|wkautore=Bartolomeo Scappi|titolo=Opera Di M. Bartolomeo Scappi, Cvoco Secreto Di Papa Pio V|città=Venezia|anno=1570|editore=Michele Tramezzino|url=https://archive.org/details/operavenetiascap00scap|accesso=14 novembre 2020}}</ref><ref name=pagano/>
 
Nel 1891 [[Pellegrino Artusi]] scriveva: {{Citazione|Conti corti e tagliatelle lunghe, dicono i Bolognesi, e dicono bene, perché i conti lunghi spaventano i poveri mariti e le tagliatelle corte attestano l’imperizia di chi le fece e, servite in tal modo, sembrano un avanzo di cucina|[[Pellegrino Artusi]], [[La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene]] (1891)<ref>[[wikisource:it:Scienza in cucina e l'arte di mangiar bene/Minestre asciutte e di magro/71. Tagliatelle all'uso di Romagna|Pellegrino Artusi, Scienza in cucina e l'arte di mangiar bene/Minestre asciutte e di magro/71. Tagliatelle all'uso di Romagna]]</ref>}}.
 
 
Secondo una leggenda inventata dall'illustratore e umorista bolognese [[Augusto Majani]] nel 1931, le tagliatelle sarebbero state inventate nel [[1487]] dal bolognese mastro Zefirano, cuoco personale di [[Giovanni II Bentivoglio]]. L'occasione sarebbe stata il matrimonio di suo figlio [[Annibale II Bentivoglio]] con Lucrezia, figlia naturale di [[Ercole I d'Este]], duca di Ferrara.
 
Durante il [[ventennio fascista]] lo scrittore [[Filippo Tommaso Marinetti]], come atto paradossale di provocazione, propose l'abolizione delle tagliatelle e dei maccheroni perché considerati cibi "antivirili" ede "antiguerrieri".<ref>[http://www.eartmagazine.com/readart.asp?f=&id=2035&language=ITA&cat=38 Dal sito Eartmagazine.com]</ref>
 
Il 16 aprile [[1972]] Francesco Majani e Alcino Cesari, in nome dell'[[Accademia italiana della cucina]], depositarono presso la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Bologna la ricetta e la misura della vera tagliatella di Bologna. Un campione di tagliatella in oro è esposto in bacheca presso la Camera di Commercio. Le misure della tagliatella cotta stabilite corrispondono a 8 millimetri di larghezza (pari alla 12. 270ª parte della [[Le torri di Bologna|Torre degli Asinelli]]) equivalenti a circa 7&nbsp;mm da cruda.<ref>{{cita web|url=https://www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia/bologna/1972/ricetta_e_misura_della_tagliatella_bolognese|titolo=Ricetta e misura della tagliatella bolognese|sito=https://www.bibliotecasalaborsa.it/|data=25 ottobre 2019|accesso=20 novembre 2020}}</ref> Lo spessore non è stato codificato con precisione, comunque deve essere tra i 6 e gli 8 decimi di millimetro.
 
== Preparazione ==
Line 44 ⟶ 45:
La farina viene disposta a fontana sulla spianatoia, al centro del quale viene fatto un incavo col pugno. Le uova vengono rotte all'interno dell'incavo e la farina impastata portandone verso il centro poca alla volta, fino a che tutto sia ben amalgamato e si sia ottenuto un panetto liscio ed elastico ma abbastanza secco.
 
L'impasto viene lasciato riposare, coperto con uno stracio, per non meno di mezz'ora, affinchèaffinché la farina possa agglutinare. L'impasto viene poi abilmente steso con un matterello fino a tirare una sfoglia sottile circa 1&nbsp;mm.
 
A questo punto, la sfoglia viene lasciare asciugare per qualche minuto. Una volta asciutta, la si arrotola delicatamente su se stessa e la si taglia a fettine larghe 6-8 millimetri.
 
Infine, le tagliatelle così prodotte vengono stese su un piano infarinato e arrotolate a "nido", lasciandole asciugare per qualche ora prima della cottura.
Line 54 ⟶ 55:
In [[Emilia]], e specialmente a [[Bologna]], la ricetta classica vuole che le tagliatelle siano condite con il [[ragù bolognese]], preparato con polpa di manzo, macinata e cucinata in un soffritto di burro, pancetta, aromi, tirata a cottura con brodo, vino e concentrato di pomodoro, e generosamente coperte di parmigiano. In [[Romagna]] è invece comune condire le tagliatelle con un intingolo a base di prosciutto crudo. Sono utilizzati anche differenti condimenti come funghi di bosco, tartufi, piselli e, specialmente nelle zone appenniniche, ragù di cinghiale.
 
Nel [[Lazio]], in particolare a [[Roma]] e provinciacittà metropolitana, esiste un tipo di pasta simile, chiamato ''fettuccine'', di formato più stretto rispetto alle tagliatelle; vengono condite solitamente con ragù di selvaggina (cinghiale, lepre), abbacchio (agnello) o manzo o con un sugo di pomodori freschi.
 
In [[Toscana]], in particolare nelle aree montane come il [[Monte Amiata]], il condimento privilegiato è con i funghi porcini o con il ragù di cinghiale.
Line 62 ⟶ 63:
In [[Umbria]] diffuso è il condimento con i funghi porcini, con il ragù di cinghiale e anche d'anatra. Inoltre vera e propria specialità regionale sono le tagliatelle al tartufo.
In [[Veneto]] vengono chiamate ''lasagne'', sebbene tale termine altrove indichi un diverso formato di pasta. In [[provincia di Belluno]] e diverse altre parti del [[Veneto]] sono usate per la preparazione della ''Pastapasta e fasoi'', variante locale della [[pasta e fagioli]]<ref>{{cita web|url=http://www.dolomiti.it/it/approfondimenti/pasta-e-fagioli/|titolo=Pasta e fagioli (Pasta e fasoi)}} in Dolomiti.it</ref>.
 
Una variante sono le tagliatelle verdi, nel cui impasto entra la bietola o lo spinacio, particolarmente gustose e delicate sono poi le tagliatelle verdi all'ortica (con cime tenere delle [[ortica|ortiche]] al posto degli spinaci).