Semifonte: differenze tra le versioni

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Sostituisco rosone con oculo (sulla facciata della chiesetta di S. Nicolò vi è un oculo e non un rosone) e sabbie tufacee con sabbie arenacee (il tufo geologicamente è una roccia ignea effusiva, benché in Toscana le sabbie arenacee -come in questo caso- vengano chiamate erroneamente tufacee o tufo).
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Lungo la strada sterrata che congiunge la Provinciale 50 Petrognano-San Michele con l'agglomerato di San Niccolò si trova un'area pianeggiante e circolare, ricoperta da un manto erboso e delimitata da alberi, che sarebbe stata sede di una costruzione di incerta destinazione, forse si tratta del basamento di una delle torre angolari della Rocca di Capo Bagnolo.<ref name="salvini59">{{Cita|Salvini 1969|p. 59}}.</ref>. Quest'area è conosciuta come il ''Tondo''. Di tale edificio resta sul lato sud un muro in pietra murato con malta di circa un metro di altezza e formato da grosse pietre mescolate ad altre più piccole, sullo stile del paramento murario della [[Rocca di Montestaffoli|Rocca di San Gimignano]]. Salvini ipotizza che all'interno del semicerchio di questo muro ne esista un altro parallelo e tra i due muri vi sia un riempimento a pietre tanto da fa ipotizzare una costruzione a sacco<ref name=salvini59/>.
 
Nell'agglomerato di San Niccolò sorge la [[:File:Capp.san niccolo semifonte.jpg|chiesa di San Niccolò]]. Probabilmente questa è la chiesa citata in due atti della [[Abbazia di San Michele Arcangelo a Passignano|badia a Passignano]] datati 23 agosto [[1195]]<ref>{{cita web|url=http://www.archiviodistato.firenze.it/diplomatico/index.php?op=fetch&type=pergamena&id=681441|titolo=Il documento originale conservato presso l'Archivio di Stato di Firenze|accesso=4 maggio 2010|urlmorto=sì}}</ref> (''Semifonti in Mallianese ante casam ecclesie de Malliano''<ref>{{Cita|Semifonte in Val d'Elsa e i centri di nuova fondazione dell'Italia medievale|p. 251}}.</ref>) e 30 agosto [[1197]]<ref>{{cita web|url=http://www.archiviodistato.firenze.it/diplomatico/index.php?op=fetch&type=pergamena&id=528290|titolo=Il documento originale conservato presso l'Archivio di Stato di Firenze|accesso=4 maggio 2010|urlmorto=sì}}</ref> (''ecclesie de Malliano''<ref>{{Cita|Semifonte in Val d'Elsa e i centri di nuova fondazione dell'Italia medievale|p. 252}}.</ref>). Si tratta di una chiesa di piccole dimensioni, a pianta rettangolare, coperta a tetto, nella cui facciata si trova un rosoneoculo. All'esterno è visibile un arco in mattoni a tutto sesto. Il paramento murario esterno è in parte intonacato ma, nella parte scoperta, si notano dei blocchi di pietra di grandi dimensioni, molto simili a quelli della torre di San Niccolò. All'interno, intonacato e abbellito con un altare con il piano in pietra, fino agli [[anni 1960|anni sessanta]], erano visibili delle iscrizioni con caratteri di varie epoche, tra cui un'iscrizione databile al [[XV secolo]]<ref name="salvini54">{{Cita|Salvini 1969|p. 54}}.</ref>. Nell'architrave si trova un'iscrizione che informa che nel [[XVI secolo]] il canonico Capponi fece chiudere e restaurare questo edificio; in altri termini l'arco in mattoni visibile in facciata dimostra che in origine questa era aperta a tutti i fedeli<ref name=salvini54/>.
 
Ad ovest della cupola, lungo la strada che conduce a San Donnino, si trova il toponimo ''Pieve Vecchia''. L'area, di circa 3000&nbsp;m², è occupata dal giardino di un'abitazione privata. Il giardino è delimitato da muretti a secco e al suo interno sono visibili dei piccoli muretti con conci squadrati. Nel settore rivolto a nord-ovest sono visibili un basamento dalla forma di un T rovesciato, un basamento circolare riferibile a una colonna e un architrave posta in posizione verticale a scopo di decoro. Questa doveva essere l'ubicazione dell'antica Pieve di San Jerusalem a Semifonte citata nelle carte della badia a Passignano nel dicembre [[1192]]<ref>{{Cita|Semifonte: Terra di Semifonte: capolavori, tradizioni e innovazione nel territorio di Barberino Val d'Elsa|p. 23}}.</ref>.
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Alla distruzione di Semifonte sopravvisse solamente l'odierno abitato di [[Petrognano]], poiché si trovava fuori dal circuito murario della città; si tratta del cosiddetto "''Borgo''", che in realtà doveva essere anch'esso fortificato (vi si possono vedere le strutture di almeno tre case - torri e di alcuni bastioni) e che, durante l'ultimo assedio, fu conquistato per primo dalle milizie fiorentine e dai loro alleati. La torre più imponente è quella detta appunto ''del Borgo'' descritta prima, ma a breve distanza si trova un'altra torre in pietra, trasformata in privata abitazione. Detta torre presenta sulla facciata esterna [[:File:Portale semifonte.jpg|un bell'arco a sesto acuto in pietra]], identico a quello situato all'interno della torre di san Niccolò. Di fronte a questa torre vi è una massiccia costruzione, ora in stato di abbandono, che sarebbe stata in origine il monastero della Santa Croce<ref>{{Cita|Salvini 1969|p. 60}}.</ref>. Su una parete esterna si trova un arco a sesto acuto in mattoni.
 
Sulla strada che porta alla chiesa di san Pietro si trova la [[:File:Torre morello semifonte.jpg|''Torre del Morello'']]. Questa torre sorge su un blocco di sabbie tufaceearenacee. Secondo quanto venne raccontato al Salvini dai vecchi del luogo, un tempo sarebbe stata adibita a prigione<ref>{{Cita|Salvini 1969|p. 61}}.</ref>. È tutta in pietra e sulla facciata rivolta a sud si trova una bella finestra del XIII secolo. In fondo alla strada sorge la [[Chiesa di San Pietro (Petrognano)|chiesa di San Pietro a Petrognano]].
 
== Note ==