Giorno festivo: differenze tra le versioni

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Per '''giorno festivo''' si intende un giorno in cui le attività lavorative di uno stato, regione o di un comune vengono per la maggior parte sospese. Si oppone al termine di '''giorno feriale'''.
 
Una tale [[festività]] si può ripetere seguendo un ciclo settimanale. Questo è il caso del [[sabato]] per la [[religione ebraica]], quindi il cosiddetto [[Shabbat]]<ref>[http://www.drviscardo.it/bibbiasanrocco/festeebraiche.htm drviscardo]</ref>, della [[domenica]] per quella cristiana e il [[venerdì]] per quella [[Islam|islamica]]. Similmente, anche il ritmo annuale può segnare giorni festivi.
 
In culture non cristiane, il ritmo può variare: nel [[calendario rivoluzionario francese]], le festività si ripetevano ogni dieci giorni in alternativa alla domenica, il che contribuì al fallimento del calendario.<ref>[http://www.walkingitaly.com/tuscal92.htm walkingitaly]</ref>
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* [[Giorno di Santo Stefano|Santo Stefano]] (26 dicembre).
 
Caratteristica dell'ordinamento italiano è una tredicesima festività, la [[Festa del santo patrono]], ossia un giorno festivo stabilito da ogni comune limitatamente al proprio territorio. Vi è poi il caso particolare dell'[[Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate|Anniversario della Vittoria]], che fu spostato nel 1977 dal 4 novembre alla prima domenica di quel mese, comportando ogni anno per i lavoratori dipendenti la paga di un giorno supplementare in talequella data.<ref>Ogni prima domenica di novembre ai lavoratori dipendenti italiana viene riconosciuta una festività non goduta, come accade quando una delle altre tredici festività cade in domenica.</ref>
 
In passato esistevano in Italia altre quattro festività, che furono soppresse nel 1977<ref>{{cita web|url=http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1977/03/07/077U0054/sg;jsessionid=MrRitKxNPtKgudhzQzEj+w__.ntc-as4-guri2a|titolo=Legge 5 marzo 1977, n. 54 - Disposizioni in materia di giorni festivi|accesso=23 aprile 2018}}</ref>, ossia la [[Festa del papà]] o di S. Giuseppe (19 marzo), l'[[Ascensione]] (il giovedì della sesta settimana dopo la Pasqua), il [[Corpus Domini]] (il giovedì dell'ottava settimana dopo la Pasqua), e la festa dei [[Santi Pietro e Paolo]] (29 giugno). Inizialmente anche l'Epifania (il 6 gennaio) era stata soppressa, ma otto anni dopo venne ripristinata.<ref>{{cita web|url=http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:presidente.repubblica:decreto:1985;792|titolo=D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 792|accesso=23 aprile 2018}}</ref> Il senso di questa eliminazione fu di aumentare il [[Prodotto interno lordo|PIL]] tenendo aperte le aziende e quindi contribuendo a una maggiore produttività non già del lavoro, ma delle infrastrutture.