Collezione d'arte religiosa moderna: differenze tra le versioni

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Papa [[Paolo VI]], durante un incontro con gli artisti e le professioni del mondo dell'arte nella [[Cappella Sistina]] il 7 maggio 1964, espresse il desiderio di riannodare il dialogo tra Chiesa cattolica e arte contemporanea, un tempo così fecondo e in quegli anni considerato ormai secondario. Tra le varie iniziative ci fu quella di mettere insieme una collezione di opere di importanti artisti del Novecento legate a temi cristiani o temi comunque compatibili con la spiritualità cristiana, che sarebbe dovuta entrare a far parte dei musei Vaticani. Questo desiderio del pontefice fu reso possbile grazie alla risposta al suo appello degli artisti stessi, dei loro familiari e di collezionisti pubblici e privati, che donarono una serie di opere selezionate da una commissione presieduta da [[Mario Ferrazza]], e che andarono ad aggiungersi a un nucleo preesistente di opere raccolte da [[Pio XII]] negli anni cinquanta. Il museo, sotto la supervisione dal segretario personale di Paolo VI, mons. [[Pasquale Macchi]], vide la luce nel 1973<ref>Discorso di Paolo VI in occasione dell'inaugurazione della Collezione di Arte Religiosa Moderna nei Musei Vaticani [http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/speeches/1973/june/documents/hf_p-vi_spe_19730623_collezione-arte-religiosa_it.html]</ref>.
 
Per esempio il [[Van Gogh]] venne donato dalla [[Diocesi di New York]], uno dei [[Dalì]] da re [[Juan Carlos di Spagna]], un altro dal cardinale [[John Patrick Cody]], il [[Francis Bacon (pittore)|Francis Bacon]] da [[Gianni Agnelli]], il [[James Ensor]] da [[Vittorio Cini]], il [[Fernando Botero|Botero]] (con altre opere) dal cardinale [[Alberto di Jorio]], una versione del ''[[Il pensatore|Pensatore]]'' di [[Auguste Rodin|Rodin]] dal [[Museo Rodin]] di Parigi; alcuni collezionisti privati (indicati nel museo con le sole iniziali), donarono un considerevole nucleo di opere di artisti dell'[[Espressionismo tedesco (pittura)|espressionismo tedesco]]; tra le opere italiane, la [[Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano|Fabbrica del Duomo di Milano]] regalò alcuni bozzetti di [[Lucio Fontana]], la [[Banca Cattolica del Veneto]] un rilievo di [[Arturo Martini]], la [[Fondazione Cini]] un [[Felice Carena]], la [[Casa di Redenzione Sociale]] di Milano un crocifisso di [[Libero Andreotti]], [[Giovanni Falck]] un'opera di [[Giorgio De Chirico]], la [[Diocesi di Cortona]] un cartone per mosaico di [[Gino Severini]], e così via; tra gli artisti che donarono personalmente ci furono [[Marc Chagall]], [[Georges Rouault]], [[Renato Guttuso]], [[Filippo de Pisis]], [[Emilio Greco]], [[Franco Gentilini]], [[Angelo Biancini]], [[Arnaldo Pomodoro]], [[Mario Ceroli]], [[Mimmo Paladino]]; tra gli eredi che donarono opere dei propri congiunti non più viventi ci furono il figlio di [[Henri Matisse]], le sorelle di [[Giorgio Morandi]], la moglie di [[Mirko Basaldella]], la famiglia di [[Giuseppe Capogrossi]].
 
Oggi la collezione conta circa ottomila opere, tra dipinti, sculture, disegni, opere di grafica e perfino [[videoarte]], e spazia dalla fine dell'Ottocento al XXI secolo. Vi sono ben rappresentati il primo e il secondo Novecento italiano, oltre a un variegato nucleo di opere di artisti internazionali, comprendenti alcune opere molto significative. In anni più recenti è stata ingrandita da altre donazioni ai pèontefici e acquisti mirati. Il 22 giugno [[2011]] è stata inaugurata la ''Sala [[Henri Matisse|Matisse]]'', che ospita il materiale progettuale preparatorio per la realizzazione della [[chapelle du Saint-Marie du Rosaire]] di [[Vence]], donata dal figlio dell'artista Pierre.<ref>Informazioni circa l'apertura della Sala su [http://www.romasette.it/modules/news/article.php?storyid=7250 RomaSette] e sul [http://www.museivaticani.va/content/museivaticani/it/eventi-e-novita/iniziative/Eventi/2011/la-cappella-di-matisse-in-vaticano.html sito dei Musei].</ref>