La storia della mafia: differenze tra le versioni

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'''''La storia della mafia''''' è un saggio scritto da [[Leonardo Sciascia]] nell'aprile [[1972]], inizialmente pubblicato nello stesso anno solo in forma di articolo comparso su ''Storia illustrata''. La pubblicazione in volume è avvenuta solo nel 2013, in un libro dell'editore Barion, Milano. <ref>Il supplemento a Repubblica ''il venerdì'' del 22 febbraio 2013 mette come titolo di copertina ''L'inedito di Sciascia sulla mafia'' e aggiunge{{citazione|un saggio dimenticato per capire cosa pensava davvero lo scrittore su ''Cosa nostra''}}</ref>
 
Sciascia compie un'accurata ricostruzione della storia del termine ''mafia'' che compare nel 1868 in un dizionario, quello di Antonino Traina<ref>[https://books.google.it/books?id=jtFFAAAAcAAJ&pg=PA550 Vedi su Google libri]</ref>. Peraltro era già segnalato da [[Giuseppe Pitrè]] con una connotazione positiva di ''uomo coraggioso'' mentre si deve a Giuseppe Rizzotto in ''[[I mafiusi de la Vicaria]]'' il senso di ''associazione criminale''. Sciascia si sofferma sulla tesi espressa dallo storico inglese [[Eric Hobsbawm]] che osserva che lil termine ''[[mafia]]'' diventa di uso comune solo dopo lo [[sbarco a Marsala]] di [[Garibaldi]] a Marsala. Ma anche dopo un secolo la mafia è per Sciascia profondamente compenetrato nel potere statale.
 
==Note==