Carlo I di Isenburg-Büdingen-Birstein: differenze tra le versioni

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===Carlo I come rappresentante dei "piccoli principi tedeschi" nell'Unione di Francoforte===
[[Image:Wolfgang Christian Carl Ludwig von Goldner (1764—1834).jpg|thumb|right|200px|Wolfgang von Goldner, in un'incisione del 1806]]
La ''[[Reichsdeputationshauptschluss]]'' (1803) aveva portato all'incorporazione degli innumerevoli piccoli stati che da secoli componevano gran parte del [[Sacro Romano Impero]], in stati più grandi, già esistenti o costituiti. Il principato di Isenburg si avviava a seguire questo stato delle cose, seppur con notevoli rimostranze. Il ministro di Carlo I, [[Wolfgang von Goldner]], tentò la realizzazione di un'unione intermedia tra i piccoli stati e i grandi stati, formando una confederazione di media grandezza con cui poter mercanteggiare con le rappresentanze diplomatiche di [[Parigi]], [[Vienna]] e [[Berlino]]. Quest'organizzazione prese il nome di Unione di Francoforte. All'idea del principato di Isenburg si unirono altri principati minori dell'area renana, dell'[[Assia]] e della [[Germania]] sudoccidentale come ad esempio il conte [[Federico Luigi Cristiano di Solms-Laubach]], i quali proposero ovviamente il principe Carlo I di Isenburg quale loro rappresentante.
 
Con l'istituzione della [[Confederazione del Reno]] nel 1806, ad ogni modo, tutti i membri dell'Unione (ad eccezione del principato di Isenburg) persero la loro sovranità (ad esempio Leiningen venne divisa tra il [[Granducato di Baden]], il Granducato d'[[Assia-Darmstadt]] ed il [[Regno di Baviera]]; [[Solms-Laubach]] passò integralmente al [[Granducato d'Assia]]). L'Unione di Francoforte si sciolse quindi nell'autunno del 1806. Gli ex membri dell'Unione, ad ogni modo, continuarono a tenersi in contatto anche perché il principato di Isenburg venne dichiarato formalmente decaduto, mentre il principe continuava strenuamente ad opporsi a questa visione delle cose. Il principe di Leiningen, ad ogni modo, decise alla fine di ritirare la sua procura al ministro Goldner ed il principe di [[Solms-Laubach]] prese le distanze da tale atteggiamento. Lo stesso Carlo I di Isenburg soffrì personalmente le conseguenze del suo isolamento politico: "La mia esistenza come principe indipendente è salva" scrisse a Goldner il 21 luglio 1806, "Sono ancora in piedi in cima a un mucchio di macerie, ma i miei amici e parenti stanno affondando tutti intorno a me, e difficilmente posso dirmi felice... Oh, come sarò giudicato male da tutti gli altri che saranno meno felici di me, e come poco mi merito questo giudizio."