Storia del Trentino: differenze tra le versioni

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== Età Pre-romana ==
=== Preistoria ed Età della Pietra ===
La regione era pressoché inabitata, fino a circa 600 mila anni fa quando l'Uomo di Ceprano, l'Uomo Heidelbergensis, l'Uomo di Neanderthal e anche l'Uomo di Cro Magnon popolarono la regione, intriducendo nuove cose, come la caccia, il fuoco, i primi utensili in pietra ecc...
L'Età della Pietra era molto abbondante in Trentino, si ipotizza che i centri più grandi si siano raggruppati intorno al Lago di Carezza, il primo "stabilimento" confermato nella regione.
Le Glaciazioni variarono in parte il territorio, e si pensa che il trentino sia stato abbandonato fino all'arrivo dei Sapiens.
 
=== Paleolitico, Mesolitico, Neolitico ed Età dei Metalli ===
[[File:Palafitte-Lago di Ledro.jpg|thumb|Ricostruzione delle palafitte dell'[[Età del bronzo]] presso il [[lago di Ledro]].|alt=]]
Dopo la fine dell'Età della Pietra, in Trentino si possono datare il ritrovamento di uomini preistorici, che abitavano principalmente i grandi laghi, sviluppando determinati utensili in un breve lasso di tempo.
Le diverse valli che ora compongono il [[Provincia autonoma di Trento|Trentino]] furono abitate in [[Mesolitico|epoca mesolitica]] e gli insediamenti più rilevanti si concentrarono nella [[valle dell'Adige]], la zona più adatta alle attività umane per il suo clima e la posizione di centralità rispetto alle valli laterali. Si ipotizza che i primi insediamenti siano relativi a cacciatori provenienti da zone più basse della [[pianura Padana]] e delle [[prealpi Venete]], che si spostarono in Trentino a seguito dello sciogliersi del ghiaccio che copriva i territori alpini.
 
Verso la fine del Paleolitico, infatti, flussi migratori potrebbero aver attraversato il Trentino, creando accampamenti intorno all'intera regione, alcune addirittura sulle montagne alpine (a questo si può menzionare il famoso Uomo di [[Otzï]], ritrovata sul Similaun)
 
LeInvece le diverse valli che ora compongono il [[Provincia autonoma di Trento|Trentino]] furono abitate innel [[Mesolitico|epoca mesolitica]], e dopo un breve periodo, gli insediamenti più rilevanti si concentrarono nella [[valle dell'Adige]], la zona più adatta alle attività umane per il suo clima e la posizione di centralità rispetto alle valli laterali. Si ipotizza che i primi insediamenti, sianonati relativiverso ala cacciatorifine del Mesolitico, siano provenientirelativicaratterizzatoprovenienti da zone più basse della [[pianura Padana]] e delle [[prealpi Venete]], che si spostarono in Trentino a seguito dello sciogliersi del ghiaccio che copriva i territori alpini.
 
In diverse zone della Provincia sono stati ritrovati reperti risalenti alall'inizio Mesoliticodel Neolitico, in particolare sepolture. Tra queste si possono ricordare gli scheletri di cacciatori ritrovati a [[Vatte]] di [[Zambana]] e [[Mezzocorona]], mentre oggetti lavorati, destinati ad essere corredi funebri, sono stati ritrovati nei siti di Ischia Podetti. Importante l'insediamento dei [[Laghetti di Colbricòn]], presso il [[Passo Rolle]], vasta area di attività di [[caccia]] di uomini del [[Neolitico]].
Il Neolitico fu caratterizzato dalla nascita di veri e propri villaggi, sparsi dappertutto, e si sarebbero evoluti in seguito
 
L'Età dei Metalli fu caratterizzata da una forte età del Rame, dello Stagno e del Bronzo, che da lì si espanse nel Nord-Est Italiano.
 
In diverse zone della Provincia sono stati ritrovati reperti risalenti al Mesolitico, in particolare sepolture. Tra queste si possono ricordare gli scheletri di cacciatori ritrovati a [[Vatte]] di [[Zambana]] e [[Mezzocorona]], mentre oggetti lavorati, destinati ad essere corredi funebri, sono stati ritrovati nei siti di Ischia Podetti. Importante l'insediamento dei [[Laghetti di Colbricòn]], presso il [[Passo Rolle]], vasta area di attività di [[caccia]] di uomini del [[Neolitico]].
 
Nel 1971 si sono state trovate tracce dell'uomo nell'Età del Ferro (arrivata in ritardo) presso le pendici occidentali del [[monte Calisio]] poco sopra a [[Trento]]. Qui venne ritrovata una statuetta di forma femminile ottenuta da un corno di cervo, la cosiddetta "Venere del Gàban", risalente alall'Età del primoFerro NeoliticoFinale.<ref name="Euregio">Euregio, ''Tirolo Alto Adige Trentino - Uno sguardo storico''. Trento 2013, ISBN 978-88-907860-2-0</ref><ref>[http://storiaterritoriotrentino.fbk.eu/node/141 Gli «oggetti d'arte» di Riparo Gaban] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131230231958/http://storiaterritoriotrentino.fbk.eu/node/141 |data=30 dicembre 2013 }}</ref><ref>[https://www.muse.it/it/Esplora/Collezioni/Tesori-Museo/Pagine/PRE_Manufatto-in-osso-Venere-del-Gaban.aspx La Venere del Gabàn] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304094510/http://www.trentinocultura.net/radici/identita/dove_veniamo/venere_gaban_h.asp|data=4 marzo 2016}}</ref>[[File:ItaliaAlTempoDiAugusto_(expo_-25_contrasto_25).jpg|thumb|alt=|sinistra|Una mappa dell'Italia al tempo dell'imperatore romano [[Augusto]].]]
 
=== I Reti ===