Ferrovia Motta Sant'Anastasia-Regalbuto: differenze tra le versioni

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Sin dall'apertura della linea [[Ferrovia Palermo-Catania|Palermo-Catania]] furono pressanti le istanze dei produttori agricoli e dei comuni interessati dell'area ricadente nel bacino dei fiumi [[Salso (fiume)|Salso]] e [[Simeto]] ma tutti costoro ottennero soltanto promesse e progetti fumosi di una linea ferrata. A rallentare il tutto ci si misero anche le pretese dei [[nobile (aristocrazia)|nobili]] [[latifondo|latifondisti]] e delle amministrazioni comunali che cercavano di fare apportare modifiche al progetto del tracciato per fare in modo di farlo passare vicino al proprio fondo o al proprio territorio. Tuttavia lo scopo più importante del progetto era quello di raggiungere [[Leonforte]] ed [[Agira]] zone nelle quali erano attive importanti [[Zolfo di Sicilia|miniere di zolfo]] allo scopo di convogliare su Catania e sul suo [[Porto di Catania|porto]] le rilevanti quantità di minerale estratto da raffinare e commercializzare.
Un progetto ambizioso, propugnato dal sindaco di Catania [[Antonino di San Giuliano]] nel [[1882|1882,]] prevedeva una linea ferroviaria che avrebbe raggiunto sia Assoro che Randazzo biforcandosi oltre [[Adrano|Adernò]] ma, giudicata troppo dispendiosa, fu bocciata dai consiglieri i quali optarono per la soluzione più modesta di [[Robert Trewhella]] portando così San Giuliano alle dimissioni<ref>{{cita|Ferraioli|pp. 40-ss|ferr}}.</ref>.
Un altro ostacolo era l'accesa rivalità tra Catania e Messina nel cercare di assicurare al proprio porto l'importante mole di traffico. Allo scopo infatti le autorità e gli ambienti imprenditoriali messinesi avevano già da tempo commissionati studi di fattibilità<ref>{{Cita|Proposta d’una strada ferrata da Giardini a Leonforte per la Valle dell’Alcantara||proposta}}</ref> per realizzare l'alternativa [[Ferrovia Taormina-Alcantara-Randazzo|linea dell'Alcantara]] che avrebbe dovuto collegare l'area di Agira e Regalbuto alla costa jonica direttamente per Messina innestandosi alla linea ferrata jonica nell'area taorminese<ref>{{Cita|Giuseppe Barone|pp.134-139|barone}}.</ref>. L'inarrestabile diatriba ebbe come risultato il forte rallentamento dell'iter di approvazione con il risultato che nel frattempo il grosso imprenditore con importanti interessi anche nel settore zolfifero, [[Robert Trewhella]] realizzava in tempi abbastanza brevi la [[Ferrovia Circumetnea]] che si assicurava una buona parte del traffico commerciale dell'area ad ovest del [[Etna|vulcano]].