Černobog: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Gli Slavi, dicono, hanno un'usanza particolare: durante le feste, passano un [[calice (bicchiere)|calice]] tra di loro radunati in cerchio, non al fine di pregare, ma piuttosto per maledire nel nome degli dei, buoni e cattivi, per ogni buon affare pregando un dio buono, e per ogni cattivo affare maledicendo un dio maligno. Questo dio del dolore nel loro linguaggio è chiamato ''Diabolus'' o ''Zherneboh'', il che sta a significare dio nero.}}
 
Alla ''Chronica Slavorum'' di aggiungono ulteriori menzioni, trecento anni più recenti, di divinità con un nome e funzione simile e redatte nel medesimo luogo (la [[Pomerania]]).
La prima è la ''Cronaca di Pomerania'' del 1538, nella quale Thomas Kantzow scrive:<ref name="Gorbachov"/>
{{Citazione|Ho finora riportato ogni sorta di infedeltà e idolatria, in cui si erano impegnati prima dell'epoca dell'Impero tedesco. Prima ancora, si dice che le loro usanze fossero ancora più pagane. Hanno posto i loro re e signori, che hanno governato bene, al di sopra degli dei e hanno onorato i detti uomini [come dei] dopo la loro morte. Inoltre, adoravano il sole e la luna e, infine, due dei che veneravano al di sopra di tutti gli altri dei. Uno [di loro] lo chiamavano Bialbug, che è il dio bianco; lo reputavano un dio buono. L'altro [lo chiamavano] Zernebug, cioè il dio nero; lo reputavano un dio che faceva del male. Pertanto, onoravano Bialbug, perché fece a loro del bene e in modo che potesse [continuare a] far loro del bene. Zernebug, d'altra parte, lo onoravano in modo che non dovesse far loro del male. E placarono il detto Zernebug sacrificando uomini, poiché credevano che non ci fosse modo migliore per alleviarlo che con il sangue umano, il che è effettivamente vero, se solo lo avessero visto nella giusta luce: che Zernebug non cerca nient'altro che il morte del corpo e dell'anima dell'uomo}}