Grazia d'Arzago: differenze tra le versioni

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La collaborazione con le monache di un monastero rurale posto lontano dalle mura di Bergamo, indica la scelta di Grazia di ''uscire'' dalle mura claustrali,<ref>Serve considerare che la clausura del Trecento non è la medesima dei secoli successivi che imponeva la massima chiusura.</ref>
Importanti furono anche le sue qualità manageriali. Grazia con alcune consorelle uscì più volte dalle mura del convento per controllare i possedimenti posti in alcune località lontane a Albegno,Stezzano, Grassobio, e Calvenzano. La sua capacità le permise di liberarsi dai molti amministratori disonesti che intascavano diritti, affitti e soldi sulle vendite, in particolare rimane il nome di Lanfranco da Chignolo, sorpreso a incassare 14 lire imperiali su un atto di vendita di terreni di proprietà dal convento.
 
Grazia ottenne nel 1235 un privilegio pontificio indicando la sua volontà di non adeguare l'ordine al modello [[Ordine cistercense|cistercense]] molto severo nelle regole claustrali femminili, ribadendo davanti al vescovo [[Giovanni Tornielli]] quando voleva imporre l'allora [[papa Gregorio IX]].<ref>{{cita|Brolis|p. 114}}.</ref>
 
== Note ==