Decapaggio: differenze tra le versioni
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{{NN|ingegneria|marzo 2019|
Il '''decapaggio''' è un'operazione chimica di dissoluzione che avviene grazie all'utilizzo di acidi o basi e agisce mediante la rimozione volontaria e controllata di alcuni elementi superficiali allo scopo di pulire superficialmente un oggetto.
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L'operazione di decapaggio, oltre che di natura chimica, può essere anche di natura elettrolitica dove l'acciaio costituisce l'[[anodo]] o il [[catodo]] in un [[elettrolita]] acido, attraverso il quale passa la corrente.
Il decapaggio si effettua anche durante la lavorazione industriale del rame (in acido nitrico) e degli ottoni. In questo caso l'operazione avviene in seguito alla ricottura dei materiali, procedimento necessario per fargli riacquistare una struttura metallografica apprezzabile andata perduta durante lo stress della laminazione. Il decapaggio si rende necessario poiché la ricottura provoca l'ossidazione dello strato superficiale, che viene asportato grazie
Poiché il decapaggio lascia la superficie nuda, solitamente si eseguono ulteriori trattamenti atti a proteggerla o ricoprirla, che dipendono dal materiale e dalla finitura richiesta. Alcuni esempi di trattamenti eseguiti dopo il decapaggio sono la [[passivazione]], [[cromatura]], [[ossidazione anodica]] e [[Verniciatura per cataforesi|verniciatura]].
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I parametri di processo come la concentrazione e la temperatura devono essere monitorati e tenuti costanti poiché influenzano il potere decapante e poiché possono generare reazioni incontrollate.
I materiali di contatto, come per esempio la vasca contenente la soluzione decapante, devono essere idonei e non subire l’attacco chimico degli acidi o delle basi. Per la maggior parte delle soluzioni decapanti vengono utilizzati materiali plastici come il [[Polivinilcloruro|PVC]] o il
Le soluzioni di trattamento possono essere pericolose per l’ambiente se non smaltite correttamente, sia per il contenuto di acidi o basi, sia per l’elevato contenuto di metalli disciolti.
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