Disturbo dell'immagine corporea: differenze tra le versioni

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== Storia ==
L'alterata percezione del proprio corpo ha sempre affascinato l'uomo fin dall'antichità. Ma è solo con lo sviluppo della medicina moderna che lo studio sistematico dell'esperienza corporea è diventato di interesse scientifico. Il fisiologo tedesco [[Hermann Munk]] fu il primo a suggerire l'esistenza di una rappresentazione corticale del corpo, supportato dai suoi esperimenti di [[vivisezione]] sulla corteccia parietale suidei cani<ref>{{Cita libro|titolo=Ueber die Funktionen der Grosshirnrinde|edizione=2|dataoriginale=1890|editore=Hirshwald|città=Berlino}}</ref>. Pochi anni dopo [[Carl Wernicke]] parlò di “somatopsiche”'','' per riferirsi alla consapevolezza corporea, ipotizzando l'esistenza di una mappa corticale in grado di raccogliere ed elaborare gli input sensoriali da ogni punto del corpo<ref>{{Cita libro|titolo=Grundriss der Psychiatrie in klinischen Vorlesungen|dataoriginale=1980|editore=Thieme|città=Leipzig}}</ref>. Nel 1905 Bonnier introdusse il concetto di [[schema corporeo]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Pierre Bonnier|titolo=L'aschématie|rivista=Revue Neurologique|numero=54|p=605-609}}</ref>, definendolo come la rappresentazione mentale del corpo necessaria al cervello per percepire oggetti vicini, lontani o interni al corpo stesso. Bonnier descrisse inoltre tre diverse alterazioni parziali dello schema corporeo, l{{'}}''hyperschématie'' (una sovrastima delle dimensioni del corpo), l'''hyposchématie'' (una sottostima delle dimensioni del corpo) e la ''paraschématie'' (uno spostamento delle parti del corpo compresi gli organi interni). Head e Holmes nel 1911 ampliarono il concetto di [[schema corporeo]], introducendo il concetto di ''schema posturale'' e di ''schema superficiale''. Descrissero il caso di una paziente che era in grado di localizzare stimoli applicati al suo corpo, ma non era in grado di localizzare la sua mano nello spazio<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Henry|cognome=Head|nome2=Gordon|cognome2=Holmes|data=1911|titolo=Sensory Disturbances From Cerebral Lesions|rivista=Brain|volume=34|numero=2-3|pp=102–254|lingua=en|accesso=2021-08-15|doi=10.1093/brain/34.2-3.102|url=https://academic.oup.com/brain/article-lookup/doi/10.1093/brain/34.2-3.102}}</ref>. Definirono inoltre la differenza tra ''schema'' e ''immagine,'', lo schema come una rappresentazione inconscia necessaria per il movimento e la localizzazione nello spazio, l'immagine come la percezione cosciente del corpo.
 
=== Schema corporeo e immagine corporea ===
[[File:Paul Schilder.jpg|miniatura|Lo psicologo Paul Shilder]]
Il termine [[schema corporeo]] ha riscontrato successo in ambito scientifico nel corso di tutto il '900 ed è stato largamente utilizzato da diverse discipline biomediche e filosofiche, generandone però definizioni via via diverse. Il più recente sviluppo delle neuroscienze ha, al contrario, fornito una base epistemologica più solida per definire lo schema corporeo. Recentemente nel 2013, Keizer e colleghi hanno infatti suggerito la seguente definizione: “''[lo schema corporeo è] una rappresentazione mentale inconscia, sensomotoria, del corpo che viene richiamata durante l'azione"''. Questa rappresentazione è fluida e dinamica, ed è fondamentale in processi somatosensoriali, motori<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Anouk|cognome=Keizer|nome2=Monique A. M.|cognome2=Smeets|nome3=H. Chris|cognome3=Dijkerman|data=2013-05-29|titolo=Too Fat to Fit through the Door: First Evidence for Disturbed Body-Scaled Action in Anorexia Nervosa during Locomotion|rivista=PLoS ONE|volume=8|numero=5|pp=e64602|lingua=en|accesso=2021-08-15|doi=10.1371/journal.pone.0064602|url=https://dx.plos.org/10.1371/journal.pone.0064602}}</ref>, di [[movimento immaginato]]<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Juliann B.|cognome=Purcell|nome2=Samantha R.|cognome2=Winter|nome3=Caitlin M.|cognome3=Breslin|data=2018-08|titolo=Implicit Mental Motor Imagery Task Demonstrates a Distortion of the Body Schema in Patients With Eating Disorders|rivista=Journal of the International Neuropsychological Society: JINS|volume=24|numero=7|pp=715–723|accesso=2021-08-16|doi=10.1017/S1355617718000371|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29909800/}}</ref>, e nell'utilizzo di oggetti<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Marie|cognome=Martel|nome2=Lucilla|cognome2=Cardinali|nome3=Alice C.|cognome3=Roy|data=2016-02|titolo=Tool-use: An open window into body representation and its plasticity|rivista=Cognitive Neuropsychology|volume=33|numero=1-2|pp=82–101|accesso=2021-08-16|doi=10.1080/02643294.2016.1167678|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27315277/}}</ref>.
 
Al termine "schema corporeo" è frequentemente associato il termine "[[immagine corporea]]". Il termine venne introdotto nel 1935 dadallo psicologo austriaco [[Paul Ferdinand Schilder|Paul Schilder]], che ne diede la seguente definizione ''"l'immagine corporea è l'immagine del nostro corpo che formiamo nella nostra mente, vale a dire il modo in cui il corpo appare a noi stessi"''<ref>{{Cita pubblicazione|data=1951|titolo=Review of the book The image and appearance of the human body, by P. Schilder|rivista=Journal of Consulting Psychology|volume=15|numero=2|pp=170|doi=10.1037/h0052115}}</ref>. Schilder con questo termine voleva evidenziare la natura complessa dell'immagine corporea, formata da un processo di integrazione di componenti neurologiche, psicologiche e socioculturali. Ad oggi, questa definizione resta una delle più citate in letteratura.
 
I concetti di schema corporeo e immagine corporea hanno avuto grande diffusione e successo e sono stati largamente oggetto di ricerche, studi e speculazioni. L'idea di multiple rappresentazioni del corpo nel cervello è infatti, ad oggi, globalmente accettata e supportata dagli studi [[Neuroanatomia|neuro-anatomici]] e [[Neurofisiologia|neurofisiologici]] delle [[Corteccia somatosensoriale|cortecce somatosensoriali]] e [[Corteccia motoria|motorie]] oltre che dagli studi sulla percezione dello spazio personale<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Michael S. A.|cognome=Graziano|nome2=Dylan F.|cognome2=Cooke|data=2006|titolo=Parieto-frontal interactions, personal space, and defensive behavior|rivista=Neuropsychologia|volume=44|numero=6|pp=845–859|accesso=2021-08-16|doi=10.1016/j.neuropsychologia.2005.09.009|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16277998/}}</ref>, peripersonale<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Daniela|cognome=Rabellino|nome2=Paul A.|cognome2=Frewen|nome3=Margaret C.|cognome3=McKinnon|data=2020|titolo=Peripersonal Space and Bodily Self-Consciousness: Implications for Psychological Trauma-Related Disorders|rivista=Frontiers in Neuroscience|volume=14|pp=586605|accesso=2021-08-16|doi=10.3389/fnins.2020.586605|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33362457/}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Giuseppe|cognome=di Pellegrino|nome2=Elisabetta|cognome2=Làdavas|data=2015-01|titolo=Peripersonal space in the brain|rivista=Neuropsychologia|volume=66|pp=126–133|accesso=2021-08-16|doi=10.1016/j.neuropsychologia.2014.11.011|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25448862/}}</ref> ed extrapersonale. Proprio grazie allo sviluppo delle [[neuroscienze]] e alla scoperta di numerose mappe somatotopiche nel cervello, ad oggi, l'idea che esistano due sole rappresentazioni mentali del corpo appare un'eccessiva semplificazione<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Frederique|cognome=de Vignemont|data=2010-02|titolo=Body schema and body image--pros and cons|rivista=Neuropsychologia|volume=48|numero=3|pp=669–680|accesso=2021-08-15|doi=10.1016/j.neuropsychologia.2009.09.022|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/19786038/}}</ref>.
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{{Citazione|Ciò che è patognomico dell'anoressia non è la gravità della malnutrizione di per sé - gravi quadri di malnutrizione si riscontrano anche in altri pazienti psichiatrici malnutriti - ma piuttosto la distorsione dell'immagine corporea a essa associata: l'assenza di preoccupazione per la denutrizione, anche quando è avanzata, e la forza e caparbietà con cui l'aspetto spesso raccapricciante viene descritto e difeso come "normale" e "giusto", non troppo magro, e come unica sicurezza possibile contro il temuto destino di ingrassare| {{cita testo |autore=[[Hilde Bruch]] |data=1962 |titolo=Perceptual and Conceptual Disturbances in Anorexia Nervosa |rivista=Psychosomatic Medicine |editore= |città= |volume=24 |numero=2 |url=https://dx.doi.org/10.1097/00006842-196203000-00009 |accesso= }}}}
[[File:Disturbo dell'immagine corporea.png|alt=disturbo dell'immagine corporea|miniatura|Frequenza delle ricerche pubblicate sul topic "Body image distrurbance in anorexia nervosa". Gli istogrammi rappresentano il numero di ricerche pubblicate per anno.]]
Ad oggi il disturbo dell'immagine corporea è comunemente riconosciuto dalla comunità scientifica come sintomo caratteristico dell'anoressia nervosa<ref name="Treasure 1–21" /><ref name=":31" /><ref name=":3" /><ref name=":32" /><ref name=":20" />. E'È inoltre un tema che suscita sempre più studi e ricerche come mostrato nel [[:File:Disturbo dell'immagine corporea.png|grafico a fianco]]. E'È inoltre stato osservato non solo in pazienti con [[anoressia nervosa]], ma anche con [[Bulimia|bulimia nervosa]]<ref>{{Cita pubblicazione|nome=P. J.|cognome=Cooper|nome2=M. J.|cognome2=Taylor|data=1988-07|titolo=Body image disturbance in bulimia nervosa|rivista=The British Journal of Psychiatry. Supplement|numero=2|pp=32–36|accesso=2021-08-16|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/3072050/}}</ref> e [[disturbo da alimentazione incontrollata]]<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Merle|cognome=Ahrberg|nome2=Dorothea|cognome2=Trojca|nome3=Nadia|cognome3=Nasrawi|data=2011-09|titolo=Body image disturbance in binge eating disorder: a review|rivista=European Eating Disorders Review: The Journal of the Eating Disorders Association|volume=19|numero=5|pp=375–381|accesso=2021-08-16|doi=10.1002/erv.1100|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21341345/}}</ref>. Una recente review (2019) ha inoltre confermato la stretta correlazione tra disturbo dell'immagine corporea e anoressia nervosa<ref name=":33">{{Cita pubblicazione|nome=Klaske A.|cognome=Glashouwer|nome2=Roosmarijn M.L.|cognome2=van der Veer|nome3=Fayanadya|cognome3=Adipatria|data=2019-12|titolo=The role of body image disturbance in the onset, maintenance, and relapse of anorexia nervosa: A systematic review|rivista=Clinical Psychology Review|volume=74|pp=101771|accesso=2021-08-16|doi=10.1016/j.cpr.2019.101771|url=http://dx.doi.org/10.1016/j.cpr.2019.101771}}</ref>. Tuttavia, gli stessi autori concludono asserendo che "''i dati empirici disponibili non forniscono alcuna base per rispondere alla domanda se il disturbo dell'immagine corporea sia un fattore di rischio (causale) per AN".'' Come gli stessi autori suggeriscono, unaun problema significativo degli studi di revisione sul topic è dovuto alla eterogeneità di termini utilizzati per definire il disturbo dell'immagine corporea in ambito scientifico<ref name=":33" />.
 
== Definizione ==