Rajendra Chola I: differenze tra le versioni

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==Famiglia e regno==
 
Figlio di [[Rajaraja Chola I]] e della principessa Thiripuvana Madeviyar, fu associato al trono dal padre nel 1012 e due anni più tardi gli succedette alla guida dell'impero dopo la morte del genitore<ref>{{Cita|K. A. Nilakanta Sastri|p. 194}}.</ref>.
 
Fu fautore di una politica espansionistica volta ad ampliare la sfera di influenza dell'impero sia dal punto di vista territoriale che da quello del controllo delle rotte dei commerci marittimi. Mantenne buoni rapporti diplomatici con l'[[impero cinese]] e a questo scopo inviò i suoi ambasciatori in Cina nel 1016 e nel 1033<ref name=ancientindia>{{Cita libro|autore=Vidya Dhar Mahajan|titolo=Ancient India|editore=S. Chand Publishing|anno=2016||annooriginale=1976|pagina=548|accesso=18 agosto 2021|lingua=en|url=https://www.google.it/books/edition/Ancient_India/7TJlDwAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&pg=PA548|isbn=9789352531325}}</ref>.
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Come da consuetudine dell'epoca ebbe numerose mogli, molte delle quali principesse di regni da lui sottomessi sposate per sancire l'unione dinastica tra i vecchi regnanti e la dinastia Chola. Tra le sue consorti viene spesso ricordata Viramadevi che alla morte del marito si tolse la vita tramite la pratica del [[sati]] (immolazione sulla pira funeraria del coniuge)<ref>{{Cita libro|autore=B. S. Chandrababu|autore2=L. Thilagavathi|titolo=Woman, Her History and Her Struggle for Emancipation|editore=Bharathi Puthakalayam|anno=2009|pagina=136|accesso=18 agosto 2021|lingua=en|url=https://www.google.it/books/edition/Woman_Her_History_and_Her_Struggle_for_E/NZmyUpHdPWYC?hl=it&gbpv=1&pg=PA136|isbn=9788189909970}}</ref>.
 
A partire dal 1018 associò al trono il figlio Rajadhiraja affinché imparasse a governare e potesse essere il suo successore diretto. La scelta ricadde non sul figlio maggiore ma su quello che era considerato il più adeguato a comandare, questi in qualità di principe ereditario partecipò attivamente alle campagne militari del padre<ref>{{Cita|K. A. Nilakanta Sastri|pp. 195-196}}.</ref>. Rajendra introdusse inoltre la prassi di nominare i principi reali, ovvero i figli avuti dalle varie consorti, a capo delle diverse province dell'impero, questa politica aveva lo scopo di ridurre il malcontento degli eredi che non potevano ambire al trono imperiale ed evitare quindi eventuali [[congiura|congiure]] di palazzo<ref name=unonovesette>{{Cita|K. A. Nilakanta Sastri|pp. 197}}.</ref>.
 
Dopo la sua morte tre dei suoi figli salirono al trono in successione: Rajadhiraja Chola, Rajendra Chola II and Virarajendra Chola.
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Durante la sua vita intraprese diverse campagne militari: la prima ebbe luogo a partire dall'anno 1002/1003 quando, non ancora salito al potere, guidò l'esercito paterno contro i resti dei possedimenti della dinastia [[Rashtrakuta]] e alla sottomissione di parte dell'impero [[Impero Chalukya occidentale]] nell'[[altopiano del Deccan]]<ref name=unonovesette/>.
 
Nel 1017 portò a compimento la conquista dello Sri Lanka, già cominciata dal padre che aveva sottomesso il nord dell'isola. Durante la campagna militare conquistò il [[regno di Anuradhapura]] catturandone i gioielli della corona e deportandone il sovrano Mahinda V<ref>{{Cita|K. A. Nilakanta Sastri|pp. 199-200}}.</ref>. Conclusa con successo la spedizione insulare, ritornò col suo esercito nel subcontinente dove conquistò il regno che faceva capo alla dinastia [[Pandya]] e sconfisse altri sovrani che regnavano nella regione corrispondente all'odierno [[Kerala]]<ref>{{Cita|K. A. Nilakanta Sastri|pp. 201-203}}.</ref>. La sua flotta prese anche il controllo delle isole [[Maldive]]<ref>{{Cita libro|autore=A. Meenakshisundararajan|titolo=Rajendra Chola's naval expedition and the Chola trade with Southeast and East Asia|curatore=K. Kesavapany|curatore2=V. Sakhuja|opera=Nagapattinam to Suvarnadwipa. Reflections on the Chola Naval Expeditions to Southeast Asia|editore=ISEAS, Institute of Southeast Asian Studies|anno=2009|pagine=169-170|accesso=18 agosto 2021|lingua=en|url=https://www.google.it/books/edition/Nagapattinam_to_Suvarnadwipa/2swhCXJVRzwC?hl=it&gbpv=1&pg=PA169|isbn=9789812309372}}</ref>.
 
Nel 1021 dovette nuovamente intervenire nel Deccan per arginare le mire del sovrano Jayasimha II che, approfittando dell'assenza di Rajendra impegnato nelle campagne militari nel sud, aveva nuovamente esteso l'area di influenza dell'[[Impero Chalukya occidentale]] sino a scontrarsi con i Chola nell'ambito di una disputa dinastica per la successione del trono del regno Chalukya orientale nella regione del [[Vengi]]. L'evento decisivo fu la battaglia di Maski che sancì la vittoria di Rajendra Chola contro Jayasimha II e assicurò la successione di Rajaraja Narendra, figlio di una principessa Chola e nipote dello stesso Rajendra, al trono Chalukya orientale<ref>{{Cita|K. A. Nilakanta Sastri|pp. 204-206}}.</ref>. Durante le fasi finali del regno il conflitto con i Chalukya divampò nuovamente costringendo Rajendra a intervenire militarmente contro il loro re Somesvara I, figlio di Jayasimha II; tra i vari episodi bellici di questo periodo il più importante fu il saccheggio da parte dell'esercito Chola della città di [[Kalyan]]<ref name=ancientindia/>.
 
Tra il 1019 e il 1024 condusse una serie di spedizioni nel nord-est della penisola indiana attraversando le regioni di [[Orissa]] e [[Kalinga (regione storica)|Kalinga]], scontrandosi con l'[[Impero Pala]] che controllava il [[Bengala]] e spingendosi ad est sino ai territori corrispondenti all'odierno [[Bangladesh]]. Per celebrare le vittorie conseguite in queste spedizioni il sovrano fondò la città di [[Gangaikonda Cholapuram]], arricchita da un monumentale complesso di templi, che divenne la capitale dell'impero. Per sottolineare ulteriormente il suo status di ''conquistatore del Gange'' l'imperatore impose ai sovrani sconfitti un particolare tributo: si fece donare dei contenitori colmi di acqua prelevata dal fiume sacro che vennero poi riportati in patria dai suoi generali e versati simbolicamente nel lago della nuova capitale<ref>{{Cita libro|autore=Burjor Avari|titolo=India: The Ancient Past. A History of the Indian Sub-Continent from C. 7000 BC to AD 1200|editore=Routledge - Taylor & Francis|anno=207|pagina=229|lingua=en|accesso=18 agosto 2021|url=https://www.google.it/books/edition/India_The_Ancient_Past/y88nzRtTNUAC?hl=it&gbpv=1&pg=PA229|isbn=9780415356169}}</ref>. Gli storici nutrono dubbi sull'effettivo successo di questa spedizione sulle rive del Gange, mentre le iscrizioni Chola descrivono la spedizione come una grande conquista risulta invece che l'impero non ebbe una reale espansione territoriale in queste zone<ref>{{Cita libro|autore=Nitish K. Sengupta|titolo=Land of Two Rivers. A History of Bengal from the Mahabharata to Mujib|editore=Penguin Books India|anno=2011|pagina=45|accesso=18 agosto 2021|lingua=en|url=https://www.google.it/books/edition/Land_of_Two_Rivers/kVSh_TyJ0YoC?hl=it&gbpv=1&pg=PA45|isbn=9780143416784}}</ref>, si trattò probabilmente di una sorta di prova di forza di Rajendra che inviò i suoi eserciti sino alle rive del fiume sacro per mostrare la sua potenza militare e prelevare simbolicamente le acque del fiume<ref>{{Cita libro|autore=Richard M. Eaton|titolo=India in the Persianate Age 1000-1765|editore=Penguin Books|anno=2019|pagine=20-22|accesso=18 agosto 2021|lingua=en|url=https://www.google.it/books/edition/India_in_the_Persianate_Age/aIF6DwAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&pg=PP20|isbn=9780520325128}}</ref>.