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|linkLocalizzazione = Map of comune of Borgonovo Val Tidone (province of Piacenza, region Emilia-Romagna, Italy).svg
|linkMappa =
|lingua = [[lingua italiana|italiano]] e [[dialetto piacentino]]
|capitale principale = [[Borgonovo Val Tidone|Borgonovo o Borgonuovo]]
|dipendente da = [[ducato di Milano]], poi [[ducato di Parma e Piacenza]]
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|evento finale = estinzione del ramo [[Sforza|sforzesco]] e annessione al [[ducato di Parma e Piacenza]]
|area geografica = [[val Tidone]]
|superficie massima = {{m|50|ul=km2}} circaca
|periodo massima espansione = [[secolo XVI]] secolo
|popolazione = {{formatnum:3000}} abitanti circaca
|periodo popolazione = [[secolo XVI]] secolo
|moneta = [[ducato di Milano|milanese]]
|risorse = [[agricoltura]], [[bestiame|allevamento]]
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== Geografia fisica ==
 
Il capoluogo della contea, [[Borgonovo Val Tidone|Borgonovo]], si trovava nella [[pianura Padana]] nei pressi dello sbocco in pianura della [[val Tidone]], nonsulla lontano[[sinistra daidrografica|sponda sinistra]] del torrente [[Tidone]], a circa {{M|22|ul=km}} Piacenza<ref>{{cita|Molossi|p. 27}}.</ref>. La contea comprendeva ancheoriginariamente oltre al capoluogo le seguenti località: Agazzino, Arcello, Bilegno, Breno, [[Castello di Castelnovo|Castelnovo]], Castiglione Valtidone, [[Castello di Corano|Corano]], Fabbiano, Grugnitori e Guardanachi, Mirabello, [[Torre di Montebolzone|Montebolzone]] con Rivasso, [[Sarturano]] e Tavernago, Mottaziana, Pavano, [[San Nicolò a Trebbia|San Nicolò]] con Castellazzo e Centora, [[Ziano Piacentino|Ziano]].<ref>[{{cita web|url=http://www.olivierilillo.it/silvestro/sforza.htm |titolo=Sforza Secondo Sforza - Storia e Cronografia]|accesso=13 settembre 2021}}</ref><ref>{{cita|Franciosi, |p. 37}}.</ref><ref>''Emilia-Romagna'', {{cita|AA.VV.|p. 123|aavv}}.</ref> a cui si aggiungeranno anche le località di [[Piozzano]] con Vidiano Soprano, [[Pomaro]], San Gabriele, Bosonasco, Montebello e Groppo Arcelli<ref>[{{cita web|url=http://www.comune.piozzano.pc.it/index.php/territorio-e-turismo/14-storia-e-territorio Comune di Piozzano - |titolo=Storia e Territorio]|accesso=13 settembre 2021}}</ref>.
 
== Storia ==
[[File:SforzaMuzio SecondoAttendolo Sforza.jpg|thumb|left|Il primo conte [[SforzaGiacomo Secondo SforzaAttendolo|SforzaMuzio SecondoAttendolo]] capostipite della famiglia Sforza]]
[[File:La Rocca sede del Municipio.jpg|thumb|left|La [[Castello di Borgonovo Val Tidone|rocca sforzesca di Borgonovo]]]]
[[File:Collegiata di Borgonovo (Piacenza).jpg|thumb|Interno della [[collegiata]] di [[Borgonovo Val Tidone|Borgonovo]], luogo di sepoltura dei conti]]
[[File:Muzio Attendolo Sforza.jpg|thumb|[[Giacomo Attendolo|Muzio Attendolo]] capostipite della famiglia Sforza]]
Alla morte di Lazzaro Arcelli, [[Francesco I Sforza]], ignorando le sue ultime volontà testamentarie, concesse il territorio [[Borgonovo Val Tidone|borgonovese]] ad uno dei suoi 35 figli, [[Sforza Secondo Sforza|Sforza Secondo]], nominato [[conte]] con un [[proclama]] del 2 giugno [[1468]], dopo la rinuncia del fratellastro [[Sforza Maria Sforza|Sforza Maria]] che ebbe il [[Storia di Bari|ducato di Bari]].<ref>Artocchini, p. 22</ref>
 
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Sforza Secondo s'insediò subito nel [[Castello di Borgonovo Val Tidone|castello di Borgonovo]], accompagnato dalla moglie [[Antonia Dal Verme]] che gli diede una sola erede, Giovanna. Nominò vicario il medico [[Piacenza|piacentino]] Giovanni Agazzani a causa delle sue continue assenze. L'investitura paterna prevedeva anche la [[privativa]] sulla caccia e fu confermata il 20 marzo [[1470]] e il 3 marzo [[1477]] dalla duchessa reggente di Milano [[Bona di Savoia]]. Il conte associò al governo il figlio naturale e legittimato Francesco (che gli premorì) e stabilì nel testamento l'eventuale successione della discendenza del fratello Giacometto, postilla che, in futuro, non verrà rispettata,<ref>Cerri, p. 7</ref>
 
{{dx|[[File:La Rocca sede del Municipio.jpg|thumb|left|La [[Castello di Borgonovo Val Tidone|rocca sforzesca di Borgonovo]]]]}}
 
Il conte scelse la [[collegiata]] di Borgonovo come luogo di sepoltura, dove saranno tumulati, la moglie, il figlio, lui stesso e i suoi posteri.<ref>Santoro, p. 244</ref><br />La successione nel feudo proseguì con il nipote Alessandro che governò in modo equilibrato, nonostante un breve periodo, [[1506]]-[[1510]], in cui il potere era nelle mani del vescovo di [[Asti]]. Nel [[1545]] il conte si recò a [[Parma]] per prestare atto di vassallaggio al [[duca]] [[Pier Luigi Farnese]], figlio del [[papa Paolo III]].<ref>Cerri, p. 10</ref>
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L'amministrazione di Massimiliano I, Alessandro II e Ascanio II fu caratterizzata da partecipazioni militari in [[Fiandra]] al seguito del [[duca di Parma]] [[Alessandro Farnese]], ma anche da attenzione ai temi socio-economici del feudo, dove fu fondata una casa-ospedale. I conti si preoccuparono del benessere dei sudditi e incentivarono lo sviluppo dell'agricoltura e dell'allevamento del bestiame. Nel borgo furono realizzati nuovi edifici religiosi e civili, il castello diventò un'elegande dimora signorile, dotata di una ricchissima pinacoteca (opere di [[Correggio (pittore)|Correggio]], [[Andrea del Sarto]], [[Guercino]], [[Guido Reni]]). Gli Sforza organizzarono una piccola ma prestigiosa [[Cortigiano|corte]], in cui artisti e aristocratici ambivano di essere invitati.<ref>Cerri, p. 13</ref>
 
[[File:Collegiata di Borgonovo (Piacenza).jpg|thumb|left|Interno della [[collegiata]] di [[Borgonovo Val Tidone|Borgonovo]], luogo di sepoltura dei conti]]
 
Alessandro III, primogenito di Ascanio II, gli subentrò nel ricco patrimonio mobiliare e immobiliare, nonché alla guida della contea. Le vicende della sua vita non furono sempre serene. Dovette definire le controversie di natura economica con i discendenti di Giacometto e anche con il fratello Francesco. Gli fu addirittura intentata un'azione giudiziaria per [[porto d'armi]] illecito e per aver turbato la giurisdizione del pretore di Piacenza. Fu difeso dagli avvocati Pietro Bonaccorsi e Girolamo Pagani che fermarono il procedimento esibendo i seguenti argomenti a suo sostegno: lo Sforza, in virtù delle investiture feudali, era legittimato a circolare armato nel proprio territorio, aveva diritto a una scorta presidiata e poteva programmare raduni di sudditi.<ref>Franciosi, p. 49</ref><br />Alessandro fu l'ultimo conte di Borgonovo: morì nel dicembre [[1679]] e il feudo si estinse. Ignorando i diritti degli eredi di Giacometto (l'ultimo di questa linea scomparve nel [[1881]]), [[Ranuccio II Farnese]] decretò l'immediata incorporazione dell'ex contea nel [[ducato di Parma e Piacenza]].<ref>Cerri, p. 14</ref><ref>Santoro, p. 243</ref>
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== Conti Sforza di Borgonovo (1451/68-1679)<ref>Franciosi, p. 62</ref> ==
[[File:Sforza Secondo Sforza.jpg|thumb|Il primo conte [[Sforza Secondo Sforza|Sforza Secondo]]]]
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== Bibliografia ==
*{{cita libro|autore=AA. VV.|titolo=Emilia-Romagna|editore=Touring Club Italiano|città=Milano|anno=1998|cid=aavv}}
*{{cita libro|autore=Luigi Arata|titolo=Genealogia degli Sforza conti di Borgonovo ed i loro discendenti fino ad oggi anno 1909|editore=Tipografia G. Tedeschi|città=Borgonovo Val Tidone|anno=1909}}
*{{cita libro|autore=[[Carmen Artocchini]]|titolo=Castelli piacentini|editore=Edizioni TEP|città=Piacenza|anno=1967}}
*{{cita libro|autore=Leopoldo Cerri|titolo=I Conti Sforza-Visconti e il Feudo di Borgonovo|editore=Deputazione di Storia Patria|città=Parma|anno=1915}}
*{{cita libro|autore=Giannina Franciosi|titolo=Gli Sforza|editore=Nemi|città=Firenze|anno=1931|cid=Franciosi}}
*{{cita libro|autore=[[Pompeo Litta]]|titolo=[[Famiglie celebri italiane|Famiglie celebri d'Italia. Attendolo di Cotignola in Romagna]]|anno=1835|città=Torino|isbn=no}}
*{{cita libro|url=https://books.google.it/books/about/Vocabolario_topografico_dei_ducati_di_Pa.html?id=dh0FAAAAQAAJ&hl=it|titolo=Vocabolario topografico dei ducati di Parma, Piacenza e Guastalla|autore=[[Lorenzo Molossi]]|editore=Tipografia Ducale|città=Parma|anno=1832-1834|cid=Molossi|accesso=3 novembre 2020}}
*{{cita libro|autore=Giovanni Piazza|titolo=Gli Sforza|editore=Mondadori|città=Milano|anno=1973|cid=Piazza}}
*{{cita libro|autore=Caterina Santoro|titolo=Gli Sforza|editore=Dall'Oglio|città=Milano|anno=1977}}