Tizzoni (famiglia): differenze tra le versioni

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{{s|storia di famiglia|Vercelli}}
'''Tizzoni''' è una famiglia di [[Vercelli]] di cui si hanno notizie a partire dal [[Medioevo]], la cui ascendenza è tradizionalmente fatta risalire a [[L. Galbio Ticione]], tribuno militare ucciso alla battaglia di [[Ravenna]] nella guerra gotica.
 
Ultimi studi la attribuiscono ai Manfredingi del ramo dei visconti di Vercelli, ma la prima notizia documentaria si ha solo nel testamento di un Tizzoni, figlio di Alberico, che l'8 aprile 1142 dispose dei suoi beni in [[Desana]].
 
Nella seconda metà di quel secolo e nei seguenti parecchi Tizzoni figurano spesso fra i membri del consiglio o tra gli altri ufficiali del comune di Vercelli. Nelle lotte civili vercellesi rappresentarono sempre la parte ghibellina contro gli Avogadri guelfi, con i quali l'imperatore Enrico VII nel 1310 cercò invano di pacificarli.
 
Si divisero in tre rami: dei signori e conti di [[Crescentino]]; dei signori poi conti di Rive e marchesi di Crescentino; dei signori e conti di Desana.
 
I primi ebbero la signoria di Crescentino da Enrico VII con Riccardo di Bucino; uno dei suoi discendenti, Giacomo, nel 1434 iniziò, per concessione di Sigismondo, la serie dei conti di Crescentino, tra i quali tristamentetristemente famoso fu Riccardo IV, ucciso a furore di popolo con la moglie e il figlio il 15 febbraio 1529.
 
Il ramo di Rive risale a un Giacomo morto verso il 1313; ebbe il titolo comitale nella seconda metà del sec. XVI, un Giorgio, il cui figlio Marco Curzio, dopo l'estinzione dell'altro ramo, ebbe anche il titolo marchionale per Crescentino.