Romagna: differenze tra le versioni
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Anche Montone e Bidente-Ronco nascono in Romagna: non possono nascere al di là del crinale appenninico! |
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Le zone montuose occupano la parte meridionale della Romagna. La catena montuosa che l'attraversa è quella dell'[[Appennino tosco-romagnolo]], parte dell'[[Appennino Settentrionale]]. La montagna più alta è il [[Monte Falco]], la cima raggiunge i 1658 [[m s.l.m.]] ed è posta sul confine tra le province di [[Provincia di Forlì-Cesena|Forlì-Cesena]], [[Provincia di Arezzo|Arezzo]] e [[Provincia di Firenze|Firenze]]. Seguono il [[Monte Falterona]] (1654 metri), Poggio Scali (nell'[[Appennino cesenate]], 1520 m) e il [[Monte Fumaiolo]] (1407 m).
Si devono al [[geologo]] [[Federico Sacco]] (1864-1948) gli studi che hanno portato a identificare le caratteristiche proprie dell'Appennino romagnolo. Lo studioso le individuò nella composizione litologica delle valli del [[Santerno]] e del [[Sillaro]] (ai confini nord-ovest) e del [[Marecchia]] e del [[Conca (fiume)|Conca]] (
La Romagna si è formata geologicamente in seguito all'emersione di una vastissima lastra calcarea sottomarina.<ref>{{cita pubblicazione |cognome=Zangheri |nome=Pietro |anno= 1950|titolo= Il posto della Romagna nel quadro della biogeografia dell'Italia|rivista= Studi romagnoli|editore= Società di studi romagnoli|città= Faenza|volume= I|numero= 1|pp= 335-361|accesso= 29 aprile 2013}}</ref> Nel [[Miocene]] (15 milioni di anni fa) a occidente della Romagna, la zona toscana era già emersa. La terra finiva dove in epoca storica c'è lo spartiacque appenninico. Oltre l'[[Alpe della Luna]] cominciava il mare. Il fondo marino di quei tempi era costituito da una roccia friabile e fangosa, di origine diversa rispetto a quella tirrenica. Sul fondo iniziò una sedimentazione che continuò ininterrotta per lunghissimo tempo. In ere più recenti emerse, formando la Romagna. Questa paleosuperficie, emergendo, scivolò sullo strato tirrenico. L'emersione della terraferma visse le seguenti fasi alterne<ref name="tracce">Comune di Forlì, ''Le più antiche tracce dell'uomo nel territorio forlivese e faentino'', Forlì, 1983.</ref>:
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