Bugatti Tipo 57: differenze tra le versioni

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{{Auto
|nome=Bugatti TypeTipo 57
|immagine= Bugatti Typ -Type-57 Coupe 1936.jpgJPG
|didascalia= Una TypeTipo 57 coupé del 1936Coupé
|bandiera = FRA
|costruttore=Bugatti
<!-- Sezione descrizione generale -->
|tipo= berlina
|altre_versioni= [[coupé]]<br, />[[coach (automobile)|coach]],<br />[[cabriolet]]<br />e [[roadster]]
|progetto=Noël[[Jean DomboyBugatti]]
|design= Noël Domboy
|inizio_produzione=1934
|fine_produzione=1939
|famiglia= [[Bugatti Tipo 101]]
|lunghezza=43704.020
|larghezza=4.370
|altezza= 1500
|passo=2.890-3.300
|peso=
|antenata= Bugatti Tipo 49
|altre_antenate= [[Bugatti Tipo 43-49#Type 49|Bugatti Type 49]]
|erede= Bugatti Tipo 101
|altre_eredi=
|concorrenti= [[Alfa Romeo 8C 2900]]<br>[[Mercedes-Benz_500K]]
|esemplari=
|note=
|immagine2=Bugatti 57 Stelvio Cabriolet von Gangloff 1934 schräg 2.JPG
|immagine2=
|didascalia2= Una Tipo 57 Cabriolet Stelvio
}}
La '''Tipo 57''' era un'[[autovettura]] di lusso prodotta tra il [[1934]] ed il [[1940]] dalla [[Casa automobilistica|Casa]] [[Francia|francese]] [[Bugatti]].
 
== Profilo e storia ==
La '''Type 57''' era un'[[autovettura]] d'alto rango prodotta tra il [[1934]] ed il [[1940]] dalla [[Casa automobilistica|Casa]] [[Francia|francese]] [[Bugatti]].
=== Nascita del modello ===
 
Il progetto relativo al modello erede della [[Bugatti Tipo 49|Tipo 49]], a sua volta presente nel catalogo Bugatti da tre anni<ref name=Tipo57-Nascita />, venne avviato all'inizio del [[1932]]<ref name=Tipo57Ultimate />. Per dare man forte ad un progetto ambizioso, ma che di fatto richiedeva cautela per non esagerare con i costi di produzione in un periodo assai nero a livello globale dal punto di vista finanziario, [[Ettore Bugatti]] assunse l'ingegner [[Noël Domboy]], che di fatto entrò ufficialmente in forza alla Bugatti nel maggio del 1932, quando il progetto era stato già avviato<ref name=Tipo57-Nascita>''Bugatti yesterday and today'', L. G. Matthew Jr., 2004, Editions SPE Barthélémy, pagg 13-14</ref>. La stessa casa di [[Molsheim]] stava attraversando un periodo particolare a causa del progressivo disinteresse di Ettore Bugatti nei confronti della produzione automobilistica e più in generale della gestione della sua azienda, tant'è vero che stava lentamente lasciando le redini della Bugatti al figlio [[Jean Bugatti|Jean]], a quel punto assai più determinato ed appassionato. E fu proprio Jean che affidò a Domboy una lunga lista di compiti da svolgere nell'ambito del progetto che avrebbe portato alla realizzazione della ''Tipo 57'', in particolar modo per quanto riguardava il design della nuova vettura (va ricordato che Jean Bugatti impresse fin dal suo arrivo nell'azienda del padre una particolare impronta stilistica alle carrozzerie realizzate "in casa" e che pertanto il design automobilistico fu la sua vocazione principale), anche se alla fine, com'era d'uso in quell'epoca, il cliente avrebbe potuto scegliere di farsi carrozzare il [[telaio (meccanica)|telaio]] presso una carrozzeria esterna, circostanza che di fatto si verificò spesso. Presentata per la prima volta al [[Salone di Parigi]] nell'ottobre del [[1933]], la ''Tipo 57'' entrò ufficialmente in listino all'inizio dell'anno seguente.
== Profilo ==
 
==== Design e stile ====
La Type 57 nacque nel 1934 per sostituire la [[Bugatti Tipo 43-49#Type 49|Type 49]]. La vettura nacque su un nuovo telaio, che ben presto, dopo pochissimo tempo dal debutto della Type 57, cominciò ad essere impiegato anche in campo agonistico, anche se senza molto successo.
La Type 57 è stata una delle vetture di maggior successo commerciale della Casa francese. Sebbene fosse una vettura di lusso, decisamente costosa e riservata perciò a pochi, ottenne ugualmente dei numeri di vendita che oggi farebbero sorridere (poco più di 700 esemplari prodotti), ma che all'epoca erano decisamente significativi. Anche presso chi non possedeva una Bugatti Type 57, essa si rese comunque famosa. Nata da un progetto firmato quasi interamente da Jean Bugatti, figlio del patron Ettore, la Type 57 finiva per essere ultimata dai carrozzieri che, su ordinazione del cliente, ne personalizzavano la carrozzeria. I carrozzieri che all'epoca vestivano le auto di lusso considerarono la Type 57 come una vera e propria manna piovuta dal cielo, in quanto sul telaio di tale vettura nacquero dei veri e propri capolavori stilistici. La Type 57 fu prodotta sostanzialmente in quattro varianti di carrozzeria: [[berlina]], [[coupé]], [[roadster]] e [[cabriolet]], anche se vi furono alcuni esemplari allestiti come auto da corsa, per le gare accennate prima. Tali configurazioni di carrozzeria davano luogo perciò anche a varianti a due o a quattro posti. I carrozzieri che si cimentarono sulla Type 57 furono moltissimi: Gangloff, Ventoux, Galibier e Voll & Ruhrbeck, tanto per citarne alcuni, ma non vanno dimenticate le bellissime Atlantic ed Atalante, due nomi simili ma che indicano due carrozzerie differenti.
[[File:Bugatti Type 57C.jpg|thumb|left|Una Type 57 da corsa]]
Comune a quasi tutte le Type 57 era la caratteristica linea, molto bassa e profilata per l'epoca, che rendeva la vettura molto filante ed aerodinamica, secondo una tendenza stilistica molto in voga nella seconda metà degli [[anni 1930|anni trenta]].
Il "cuore" della Type 57 era un 8 [[cilindro (meccanica)|cilindri]] in linea direttamente ereditato dalla Type 49. Tale [[Motore a combustione interna|motore]] aveva una cilindrata di 3257 [[centimetro cubo|cm³]] e disponeva di [[distribuzione (meccanica)|distribuzione]] a doppio asse a camme in testa. Con queste caratteristiche, il propulsore della Type 57 arrivava ad erogare 135 [[cavallo vapore|CV]] a 5000 giri, ma dal [[1937]] comparvero versioni sovralimentate tramite compressore volumetrico in grado di arrivare a 160&nbsp;CV. La velocità massima era di 180&nbsp;km/h per le versioni aspirate e di 193&nbsp;km/h per le versioni sovralimentate, dato che comunque poteva variare anche in funzione del tipo di carrozzeria adottato e del differente coefficiente di penetrazione aerodinamica. La trazione era posteriore ed il [[cambio (meccanica)|cambio]] era manuale a 4 velocità. Tra le altre innovazioni tecniche vi furono gli ammortizzatori telescopici e, sulle '''Type 57 S''', anche la lubrificazione a carter secco. Gli ultimi esemplari erano dotati anche di freni idraulici.
 
La vettura nacque su un nuovo telaio, che ben presto, dopo pochissimo tempo dal debutto della ''Type 57'', cominciò ad essere impiegato anche in campo agonistico, anche se senza molto successo. Questo telaio fu concepito da Jean Bugatti e dal suo staff per risultare più basso rispetto alla concorrenza nonostante fosse separato dalla scocca. Ciò avrebbe influenzato anche i carrozzieri esterni chiamati a "vestire" i telai della ''Tipo 57''<ref name=BugattiLeggenda>''Bugatti - Una leggenda legata all'Italia'', Daniele Buzzonetti, 2018, Consorzio Banche Popolari, pag.208</ref>, carrozzieri che in quasi tutti i casi realizzarono vetture dalle linee sportiveggianti o comunque sempre eleganti e filanti. Comune a tutte le varianti di carrozzeria previste al debutto era il radiatore cromato a ferro di cavallo piatto (in altre forme di carrozzeria successive verrà montato un radiatore ovale a spartivento disegnato sempre da Domboy<ref name=Tipo57-Nascita />). Tale radiatore era caratterizzato dal fatto di non mostrare più in bella vista il pannello a nido d'ape, che invece risulta coperto da una serie di listelli verticali cromati che donavano maggior eleganza alla vista frontale. Ai lati del cofano motore correvano due file di feritoie verticali di raffreddamento, una fila per ogni lato. La ''Tipo 57'' fu inizialmente proposta dalla casa di Molsheim in più di una variante di carrozzeria, spesso con verniciature bicolore e disegni "a onda" ideati dallo stesso Jean Bugatti già alcuni anni prima in alcuni modelli precedenti. Le carrozzerie proposte fin da subito dalla Bugatti per la sua ''Tipo 57'' furono le seguenti<ref name=Tipo57Ultimate>[https://www.ultimatecarpage.com/car/1874/Bugatti-Type-57-Stelvio-Drophead-Coupe.html La ''Tipo 57 Stelvio'' ed altre notizie sulla ''Tipo 57'' in generale]</ref>:
Nel [[1936]] fu prodotta un'ulteriore variante da corsa, la '''Type 57G''' denominata "Tank" in quanto ispirata nel caratteristico design [[Aerodinamica|aerodinamico]] alla [[Bugatti Tipo 32|Type 32]] del [[1923]], rispetto alla quale era dotata di linee più morbide ed affusolate.
 
*''Galibier''<ref>[https://www.prewarcar.it/335012-1934-bugatti-type-57-galibier La ''Tipo 57 Galibier'' del 1934]</ref>: [[berlina]] a 4 porte senza montante centrale;
La Bugatti Type 57 rimase in produzione fino al 1939, dopodiché fu pensionata e tolta dai listini.
*''Ventoux''<ref name=Ventoux>[https://www.prewarcar.it/324425-1934-bugatti-type-57-ventoux-coupe La ''Tipo 57 Ventoux'' del 1934]</ref>: [[coupé]] a quattro luci;
*''Stelvio''<ref name=Tipo57Ultimate />: [[cabriolet]] proposta regolarmente dalla Bugatti ma disegnata dalla [[carrozzeria Gangloff|Gangloff]], una carrozzeria svizzera con sede a Holligen, un sobborgo di [[Berna]].
 
Di seguito vengono descritte brevemente le tre varianti di carrozzeria previste per la ''Tipo 57'' al suo debutto, ognuna con una sua denominazione riferita ad un passo montano.
== Varianti di carrozzeria ==
[[File:1939 Bugatti Type 57C Galibier Saloon-2.JPG|thumb|left|Una Type 57 berlina Galibier]]
Come già spiegato, la Type 57 era una di quelle auto di lusso destinate ad essere personalizzate dai carrozzieri dell'epoca. I livelli di personalizzazione spaziavano tra diverse possibilità, ma sostanzialmente si poteva scegliere tra uno stile più convenzionale ed uno stile più avveniristico e caratterizzato da linee basse e filanti.
La proposta prevede sei varianti di Carrozeria: Aravis, Ventoux, Galibier, Stelvio, Atalante e infine la mitica Atlantic. Le Ventoux e Galibier erano carrozzerie realizzate nello schietto stile di metà anni '30, con forme morbide, ma non estreme, dotate di una certa aerodinamicità, moderata, ma decisamente evidente.
Molto più estrema ed esasperata era la ricerca aerodinamica nelle realizzazioni di Gangloff e nelle versioni Atalante ed Atlantic. Erano carrozzerie per lo più coupé e cabriolet, caratterizzate da un corpo vettura decisamente basso e profilato, e dotato di soluzioni stilistiche decisamente fuori dal coro a quei tempi, ma che farebbero scalpore perfino oggigiorno.
[[File:1937 Bugatti Type 57SC Gangloff Drop Head Coupe profile.jpg|thumb|Una Type 57SC cabriolet con carrozzeria firmata da Gangloff]]
Se prendiamo per esempio le Type 57 carrozzate da Gangloff noteremmo per esempio un corpo vettura estremamente basso e profilato, all'insegna dell'aerodinamicità più pura. La coda era molto sfuggente e le sue due estremità sporgenti ricordavano le ali di una strana, enorme creatura. Anche i fari anteriori erano fissati su supporti carenati, mentre spesso i cerchi erano non più a raggi ma pieni e dal disegno molto liscio.
Altre due realizzazioni molto aerodinamiche, e famosissime all'interno del panorama delle Bugatti, erano le Type 57 Atlantic ed Atalante. {{vedi anche|Bugatti Tipo 57 Coupé Atlantic}}
[[File:RL 1938 Bugatti 57SC Atlantic 34 2.jpg|thumb|left|Una 57SC Atlantic]]La Atlantic era forse la più aerodinamica tra le Bugatti. Dotata di un corpo vettura basso e profilato, aveva il posto guida talmente arretrato da essere a ridosso del [[retrotreno]].
 
===== Galibier =====
I finestrini laterali avevano un profilo a fagiolo che si sposava magistralmente con il resto della vettura. Il tetto è caratterizzato dall'avere un intaglio per l'alloggiamento delle grandi portiere. Il padiglione era ad arco, con un vano per la ruota di scorta talmente ben raccordato al resto del corpo vettura da essere quasi invisibile a una prima e rapida occhiata. Un'ulteriore caratteristica di questa carrozzeria sta nel corpo vettura, tagliato longitudinalmente da una spina che parte dal radiatore e finisce all'estremità inferiore della coda, andando a tagliare in due il [[lunotto]] ed il [[parabrezza]]. Le ruote potevano essere sia a raggi che piene. In ogni caso si era di fronte a una creazione impressionante per la stravaganza delle sue forme, ancor più se si pensa che si tratta di una creazione della seconda metà degli anni '30. La 57SC Coupé Atlantic fu prodotta in soli 4 esemplari.
{{Doppia immagine|left|Bugatti Galibier.jpg||1939 Bugatti Type 57C Galibier Saloon rear.JPG||Due esemplari di ''Tipo 57 Galibier''|larghezza totale=450}}
[[File:Bugatti Type 57 Atalante 1936.jpg|thumb|Una Type 57 Atalante]]
La ''Galibier'', unica berlina ufficialmente inserita dalla casa di Molsheim nella gamma della ''Tipo 57'', è stata anche l'ultima berlina prodotta dalla stessa casa francese: in seguito, anche nelle successive gestioni del marchio Bugatti ([[Romano Artioli|Artioli]] e [[Volkswagen Group|Gruppo VAG]]), non verrà più prodotta nessuna berlina, se si escludono alcuni prototipi, come la [[Bugatti EB112|EB112]] o la [[concept car|concept]] che proprio dalla ''Galibier'' prese il nome<ref>[https://it.motor1.com/news/533511/bugatti-galibier-concept-16c-2009/ La concept ''16C Galibier'' su it.motor1.com]</ref>. La ''Galibier'' del 1934 era caratterizzata dall'assenza del montante centrale e dall'apertura "ad armadio" delle portiere. Tra l'altro quelle posteriori erano apribili solo dall'interno<ref>[https://wheels.iconmagazine.it/auto-classiche/epoca/bugatti-type-57-galibier-1934 La ''Tipo 57 Galibier'' su iconmagazine.it]</ref>. Nonostante la linea meno sportiva rispetto alle altre varianti di carrozzeria, la ''Tipo 57 Galibier'' manteneva sempre forme arrotondate visibili nel padiglione arcuato e ben raccordato con la parte posteriore e nel disegno avvolgente dei parafanghi. A ciò si aggiungevano anche altre soluzioni come il parabrezza piuttosto inclinato.
La Type 57 Atalante è invece simile alla Atlantic, ma dotata di una coda più pronunciata e tondeggiante. Spesso la Atalante veniva rifinita con una livrea bicolore che ne esaltava l'eleganza. Altra caratteristica stava nelle ruote posteriori, spesso carenate, per accentuare l'idea di aerodinamicità della vettura. Nel complesso l'Atalante era molto più morbida e sinuosa nelle linee, grazie proprio a questa sua coda più prominente che la snelliva e alla più moderata ricercatezza della sua linea. Manca per esempio la spina longitudinale dell'Atlantic, a tutto vantaggio di una linea più semplice e pulita, anche se forse leggermente meno affascinante della prima. La Atlantic era invece più estrema, grazie a soluzioni stilistiche del tutto particolari.
 
===== Ventoux =====
Un esemplare di Tipo 57 venne ricarrozzata nel 1952 dallo scultore James Brown. Questa vettura manteneva inalterata la meccanica originale, ma era dotata di un corpo aerodinamico in fibra di vetro che riduceva il peso di 250&nbsp;kg.<ref>{{cita web|url=http://www.antiqbrocdelatour.com/Les-collections/voitures-anciennes/Bugatti%20T%2057%20James%20Brown,%20voiture%20prototype%20de%201952-id1477.html|titolo=Bugatti T 57 James Brown, voiture prototype de 1952 |accesso=3 settembre 2014}}</ref>
{{Doppia immagine|right|Bugatti Type 57 Ventoux.jpg||Cité_de_l'Automobile_297-Cropped.JPG||Due esemplari di ''Tipo 57 Ventoux'' con due differenti disegni della coda|larghezza totale=450}}
La coupé ''Ventoux'', indicata dal alcune fonti anche come berlina a 2 porte<ref name=BugattiLeggenda />, fu un'altra delle tre carrozzerie proposte dalla casa di Molsheim. Nella ''Ventoux'' la linea viene percepita come più filante rispetto alla ''Galibier'' per via del suo abitacolo più corto che fa balzare maggiormente all'occhio la lunghezza del cofano motore. Tale percezione viene inoltre accentuata dal contrasto fra il parabrezza inclinato e il lunotto verticale, entrambi raccordati fra loro dal morbido disegno del padiglione. A richiesta del cliente, il tetto poteva poi essere dotato di un tetto apribile, anche se tale accessorio non fu particolarmente richiesto, ragion per cui oggigiorno una ''Tipo 57 Ventoux'' con tetto apribile è particolarmente rara<ref name=Ventoux />. Un altro optional era la carenatura dei passaruota posteriori, che in questo caso trovò maggiori riscontri presso la facoltosa clientela. Quanto al disegno della coda, essa poteva variare, sempre in base alle scelte del cliente: in genere si potevano avere una coda leggermente più "squadrata", anche se se caratterizzata da spigoli assai arrotondati, oppure più dolcemente raccordata, anche se le possibilità potevano essere molte di più.
 
===== Stelvio =====
{{Doppia immagine|left|1936 Bugatti Cabriolet Type 57, 8 cylindres 135cv 3257cc 150kmh photo 2.JPG||Bugatti blue vr TCE.jpg||Due esemplari di ''Tipo 57 Stelvio''|larghezza totale=450}}
La ''Stelvio'', ossia la variante cabriolet, fu l'unica delle tre carrozzerie proposte dalla casa di Molsheim per la sua ''Tipo 57'' a non essere stata disegnata direttamente nel quartier generale della Bugatti, ma presso una carrozzeria esterna, vale a dire la Gangloff, con la quale la Bugatti stessa aveva stretto in quegli anni un rapporto di collaborazione e che in seguito avrebbe "sfornato" alcune sue interpretazioni sul tema della ''Tipo 57''. La ''Stelvio'' era basata sulla coupé ''Ventoux'', di riprese in sostanza buona parte della carrozzeria dalla linea di cintura in giù, comprese le eventuali variazioni commissionate dal cliente, coma il disegno della coda, la posizione dei proiettori anteriori e la presenza o meno delle carenature per i passaruota posteriori. In ogni caso la capote era ripiegabile manualmente in un'epoca in cui alcuni rari costruttori stavano comincindo a sperimentare la capote ad azionamento elettrico o elettroidraulico.
 
==== Struttura, meccanica e motori ====
[[File:Type-57_Engine.JPG|thumb|right|Il motore della Bugatti ''Tipo 57'']]
Tecnicamente, la ''Tipo 57'' era caratterizzata da una configurazione strutturale di tipo tradizionale, ossia a telaio separato con longheroni e traverse in acciaio. Lo schema meccanico era de tipo a motore anteriore longitudinale con [[trazione posteriore]]. E proprio il motore andava a costiture parte integrante del telaio, conferendo a quest'ultimo una maggior rigidità e più in generale una maggior stabilità della vettura alle alte velocità. La scocca era invece realizzata in acciaio con pannelli in legno. Per quanto riguarda il comparto [[sospensione (meccanica)|sospensioni]], i progettisti avevano inizialmente realizzato un avantreno a ruote indipendenti appositamente per tale vettura che anche sul piano tecnico avrebbe dovto proporre contenuti moderni per quegli anni. Invece, all'ultimo momento, Ettore Bugatti decise di non voler montare quell'avantreno, optando invece per una meno moderna soluzione ad [[assale rigido]], una soluzione che di fatto strideva con i restanti contenuti tecnici e stilistici della vettura. Il retrotreno prevedeva invece un assale rigido con giunto sferico centrale, mentre per entrambi gli assi erano previste molle a [[balestra (meccanica)|balestra]] (semiellittiche sull'asse anteriore e quarto-ellittiche sull'asse posteriore) ed [[ammortizzatore|ammortizzatori]] idraulici telescopici. L'impianto frenante della ''Tipo 57'' prevedeva [[freno a tamburo|tamburi]] sulle quattro ruote con azionamento a cavo.
 
Per quanto riguarda il motore, esso era un 8 [[cilindro (meccanica)|cilindri]] in [[motore in linea|linea]] basato sull'unità già impiegata a suo tempo sotto il cofano della ''Tipo 49'', ma riprendeva alcune soluzioni d'avanguardia come la [[distribuzione (meccanica)|distribuzione]] a doppio [[asse a camme]] in testa, una soluzione che proprio in quello stesso periodo veniva utilizzata anche nella [[Bugatti Tipo 59|Tipo 59]] da competizione. A questo slancio ingegneristico fece da contraltare la soluzione del motore a [[testata (meccanica)|testa]] fissa, ormai non più molto diffusa neanche in quegli anni, anche se le ultime applicazioni si sarebbero avute addirittura nei trent'anni successivi. Questa testata era a due [[valvola a fungo|valvole]] per cilindro, pertanto anche qui si assisteva ad un passo indietro nell'evoluzione tecnologica dei motori Bugatti. Il motore della ''Tipo 59'' aveva una [[cilindrata]] di 3257 [[centimetro cubo|cm<sup>3</sup>]] data dalle misure di [[alesaggio]] e [[corsa (meccanica)|corsa]] pari a 72 x 100 mm. Questo motore, alimentato a [[carburatore]] Stromberg, erogava una [[potenza (fisica)|potenza]] massima di 135 [[cavallo vapore|CV]] e consentiva alla vettura di raggiungere una velocità massima di 160 km/h, accelerando da 0 a 100 km/h in 12". Per la prima volta in un Bugatti, al motore era direttamente collegato il [[cambio (meccanica)|cambio]] manuale a 4 marce, con prima non sincronizzata. Esso veniva poi interfacciato al retrotreno attraverso due alberi di [[trasmissione (meccanica)|trasmissione]] collegati fra loro mediante un [[giunto cardanico]]. Il cambio della ''Tipo 57'' non brillò molto per affidabilità, per questo la maggior parte degli esemplari venne ordinata o equipaggiata in un secondo momento con un cambio elettromagnetico Cotal.
 
=== Evoluzione ===
==== Prima serie ====
{{Doppia immagine|right|1936 Bugatti T57.jpg||1936 Bugatti Type 57 Graber & Suisse cabriolet - fvl (4609033825).jpg||Una ''Tipo 57 Ventoux'' e una ''Tipo 57 Stelvio''|larghezza totale=450}}
La ''Tipo 57'' così com'è stata descritta sinora costituiva la prima delle tre serie in cui la produzione si era articolata durante la seconda metà degli [[anni 1930|anni '30]]. Durante i suoi quasi tre anni di carriera commerciale, la prima serie della ''Tipo 57'' conobbe alcuni aggiornamenti, più che altro a livello di gamma. Risale al mese di aprile del [[1935]] il debutto della quarta variante di carrozzeria, denominata ''Atalante''<ref>[https://www.artcurial.com/en/lot-1935-bugatti-type-57-atalante-decouvrable-carte-grise-francaisechassis-ndeg-57330moteur-ndeg Pagina in inglese dedicata alla prima ''Tipo 57 Atalante'']</ref>, versione di punta di una gamma già riservata di per se' ad un clientela ristretta. Durante lo stesso anno, vennero approntati alcuni esemplari destinati alle competizioni, in particolare al Tourist Trophy, a cui parteciparono due ''Tipo 57 T'' con buoni risultati. Nel mese di ottobre al Salone di Parigi venne presentata la [[Bugatti Tipo 57 Coupé Aérolithe|Coupé Aérolithe]], in pratica una concept car (sebbene gli storici dell'automobile considerino universalmente l'americana [[Buick Y-Job]] come prima concept car della storia) che prefigurava la futura [[Bugatti Tipo 57 Coupé Atlantic|Tipo 57 S Atlantic]].
 
===== Tipo 57 Atalante =====
{{Doppia immagine|left|FullSizeRender (35).jpg||CitéAuto - Bugatti Type 57 S Atalante.jpg||Vista frontale e laterale di due esemplari di ''Tipo 57 Atalante''|larghezza totale=450}}
La ''Tipo 57 Atalante'' è uno dei modelli più iconici nella gamma della ''Tipo 57'' e più in generale, anche dell'intera produzione automobilistica Bugatti. Questa coupé a due posti venne presentata al Salone di Parigi del 1935<ref>[https://www.artcurial.com/en/lot-1935-bugatti-type-57-atalante-decouvrable-carte-grise-francaisechassis-ndeg-57330moteur-ndeg Pagina dedicata alla primissima ''Atalante'' prodotta]</ref> assieme al prototipo ''Aérolithe''. Proprio da quest'ultimo prototipo vennero ripresi alcuni temi stilistici da applicare nella ''Atalante'', per esempio il piccolo padiglione arcuato, i finestrini laterali a forma vagamente semicircolare, il parabrezza assai inclinato, la linea di cintura protesa all'indietro e un aspetto generale molto scattante, ma nello stesso tempo assai elegante. A differenza della ''Aérolithe'', però, la ''Atalante'' era provvista di una parte posteriore molto pronunciata, una vera e propria "coda" dal profilo arcuato, mentre il prototipo ''Aérolithe'' aveva una parte posteriore non sporgente e molto tondeggiante che sarebbe stata ripresa un anno dopo con il lancio della ''Atlantic''. La ''Atalante'' fu inizialmente prevista solo in abbinamento con il telaio standard e quindi con il motore da 135 CV. Solo a partire dal [[1936]] venne reso disponibile anche il telaio ribassato con motore da 175 CV e prestazioni superiori. Il nome ''Atalante'', che non va confuso quello della ''Atlantic'', si rifaceva alla [[Atalanta (mitologia)|figura mitologica omonima]], cacciatrice agile, veloce e affascinante. Questo tipo di carrozzeria, il quarto ad essere proposto dalla casa di Molsheim nel suo catalogo, fu reso disponibile per le prime due serie, ma vi sono anche alcuni esemplari ai quali il proprietario ha fatto montare in un secondo momento elementi di carrozzeria propri della terza serie, in particolar modo nel frontale.
 
===== Tipo 57 T =====
 
La ''Tipo 57 T'' era la prima ''Tipo 57'' pensata per le competizioni: ne vennero prodotti solo due esemplari, entrambi caratterizzati dalla livrea blu chiaro, cioè il colore delle auto francesi da competizione, ed entrambi dotati di parafanghi di tipo motociclistico. Sul piano tecnico, la ''Tipo 57 T'' non si discostava di molto dalle altre ''Tipo 57'' prodotte. Si ritrovano quindi le stesse soluzioni a livello di meccanica telaistica e il motore da 3,3 litri che si differenziava da quello delle ''Tipo 57'' di normale produzione per la potenza massima portata a 160 CV. Il [[7 settembre]] 1935 la ''Tipo 57 T'' di [[Earl Howe]] si classificò al terzo posto al Tourist Trophy automobilistico dell'[[Ulster]]. Nella primavera del [[1937]], [[Pierre Levegh]] acquistò da Howe la vettura e il [[15 maggio]] conquistò nuovamente il terzo posto al [[Grand Prix des Frontières]] svoltosi a [[Chimay]], in [[Belgio]]<ref>[https://www.guide-automobiles-anciennes.com/VOITURE/bugatti-type-57-33-litres-torpedo-tourist-tro-3840.htm Pagina dedicata alla ''Tipo 57 T'']</ref>.
 
==== Seconda serie ====
{{Doppia immagine|left|1938 Bugatti Type 57c (31693794412).jpg||Bugatti Atalante 57 S (1936) pic2.JPG||Una ''Tipo 57 C'' ed un telaio di ''Tipo 57 S''|larghezza totale=450}}
Alla fine del 1936 venne introdotta la seconda serie della ''Tipo 57'', che si differenziava dalla prima essenzialmente per aggiornamenti tecnici. Innazitutto a livello di telaio, il motore venne montato su supporti elastici per diminuire le vibrazioni ed aumentare così il livello di confort. In questo modo il motore non andò più a far parte integrante del telaio, per cui quest'ultimo venne rinforzato con traverse aggiuntive in acciaio. Inoltre vennero montati un nuovo collettore di scarico e nuovi ammortizzatori. All'interno dell'abitacolo venne montato un nuovo cruscotto, mentre esternamente la seconda serie si distingueva per le feritoie ai lati del cofano motore, che non furono più su una sola fila, ma su tre file per ogni lato del cofano. Vennero apportati anche altri aggiornamenti alle linee generali delle carrozzerie ''Galibier'', ''Ventoux'', ''Stelvio'' e ''Atalante''. Tra questi aggiornamenti va senz'altro segnalato l'abbassamento dei proiettori anteriori, non più sorretti da uno stelo, ma fissati direttamente sui parafanghi. La novità più rilevante fu comunque il fatto che la gamma si sdoppiò in due versioni: la ''Tipo 57'' normale e ''Tipo 57 S''.
 
===== Tipo 57 S =====
[[File:Bugatti Type 57 IAA 2019 JM 0430.jpg|thumb|right|Una ''Tipo 57 S'' di Gangloff]]
Quest'ultima versione utilizzava un telaio ribassato mediante una profonda rivisitazione dell'assetto. Tale telaio, oltre che per la sua minore altezza da terra, si distingueva dal telaio normale anche per la sensibile riduzione del [[passo (veicoli)|passo]], accorciato di ben 32 cm. Quest'ultima versione funse tra l'altro da base per la più esclusiva e di gran lunga più costosa ''Tipo 57'' mai realizzata: la ''Tipo 57 S Coupé Atlantic''.
 
{{vedi anche|Bugatti Tipo 57 Coupé Atlantic}}
 
La ''Tipo 57 S'' era equipaggiata con lo stesso motore da 3,3 litri della prima serie e della seconda serie non ribassata, ma con rivisitazioni consistenti che portarono la potenza massima a ben 175 CV. Oltre a ciò, il motore usufruì anche della lubrificazione a carter secco per permettere l'abbassamento del baricentro. In questo modo il motore stesso potè essere montato in posizione più ribassata, ad una minore altezza da terra, avendo quidi come conseguenza la possibilità di essere ospitato all'interno di un cofano motore più basso e dunque con miglior penetrazione aerodinamica. Quest'ultimo aspetto venne poi ulteriormente incrementato grazie all'utilizzo di un nuovo radiatore ovale, già citato in precedenza e dal disegno a spartivento. Fra il 1936 ed il [[1938]], anno in cui la seconda serie cessò la sua produzione, la ''Tipo 57 S'' venne prodotta in circa 60 esemplari.
 
===== Tipo 57 G "Tank" =====
[[File:1936 Bugatti Type 57G Tank (Simeone) 02.png|thumb|left|La ''Tipo 57 G'' vincitrice alla 24 Ore di Le Mans del 1937]]
Prodotta fra il 1936 e il 1937 in soli 3 esemplari, la ''Tipo G "Tank"'' fu una vettura da competizione caratterizzata da un corpo vettura assai profilato per ottimizzare la penetrazione aerodinamica in vista del tipo di competizioni a cui sarebbe stata chiamata, vale a dire le gare di durata. Proprio questo tipo di carrozzeria valse alla vettura l'appellativo di "Tank", in memoria della [[Bugatti Tipo 32|Tipo 32 "Tank"]] di quasi 15 anni prima, sebbene nel caso della ''Tipo 57 G'' si trattasse di una carrozzeria dalle linee più morbide ed armoniose, anche in sintonia con i livelli raggiunti dalla ricerca aerodinamica di quegli anni. Dal punto di vista motoristico, la ''Tipo 57 G'' montava una versione [[sovralimentazione|sovralimentata]] mediante [[compressore volumetrico]] Roots del già noto 8 cilindri da 3,3 litri. In questa sua nuova configurazione, tale motore erogava una potenza mssima di 200 CV, consentendo alla vettura di raggiungere punte velocistiche intorno ai 225 km/h. Con tali caratteristiche, la ''Tipo 57 G'' riuscì ad imporsi in manifestazioni di prestigio, come il [[Gran Premio della Marna]] del 1936, vinto da [[Jean-Pierre Wimille]], il [[Gran Premio di Francia]] sul [[circuito di Montlhéry]] (con Jean-Pierre Wimille e [[Raymond Sommer]] al volante) ed infine persino la [[24 Ore di Le Mans]] nelle due edizioni del [[1937]] (con Jean-Pierre Wimille e [[Robert Benoist]] al volante) e del 1939 (Wimille-[[Pierre Veyron|Veyron]]).
 
===== Tipo 57 C ed SC =====
 
Alla fine del [[1937]], le ''Tipo 57'' e ''57 S'' vennero proposte anche con sovralimentazione mediante compressore volumetrico, dando così luogo rispettivamente alla ''Tipo 57 C'' e alla ''Tipo 57 SC''. Va da sé che questo nuovo tipo di motorizzazioni vennero riprese dalla ''Tipo 57 G'', sebbene in una versione più addomesticata. Nella ''Tipo 57 C'', il motore erogava infatti 160 CV, meno della variante aspirata da 175 CV della ''Tipo 57 S'', ma in ogni caso in grado di spuntare prestazioni velocistiche di tutto rispetto. A proposito di prestazioni, secondo diverse fonti, gli esemplari carrozzati in versione ''Galibier'' risultavano essere le berline più veloci della sua epoca. Quanto alla ''Tipo 57 SC'', essa unì i vantaggi del telaio ribassato, accorciato, e quindi più leggero, alla sovralimentazione applicata ad un motore già potente di per se', il che consentì il raggiungimento di potenze massime nell'ordine dei 200 CV e di superare i 200 km/h di velocità massima, in alcuni casi, a seconda del tipo di carrozzeria e della sua profilatura, si arrivava anche a 225 km/h, un dato assai notevole per una vettura sportiva di fine anni '30 del secolo scorso. La produzione della ''Tipo 57 SC'' durò solo un anno, fra il 1937 ed il [[1938]], mentre la ''Tipo 57 C'' venne prodotta fino alla fine del 1939, con gli ultimi esemplri consegnati nei primissimi mesi del [[1940]]. Della ''Tipo 57 SC'', più esclusiva e costosa, vennero prodotti 41 esemplari<ref>''Bugatti - Personenwagen seit 1909'', Wolfgang Schmarbeck / Gabriele Wolbold, 2009, Motorbuch Verlag, pag.92</ref> (alcune fonti ne dichiarano 43<ref name=NumeroChassis>[https://numeroschassistb.com/bugatti/type-57/ Alcuni dati sulla produzione della ''Tipo 57'']</ref>), mentre della ''Tipo 57 C'' la produzione ammontò a 95 esemplari<ref name=NumeroChassis />.
 
==== Terza serie ====
{{Doppia immagine|left|Bugatti Cabriolet Type 57C (1939) pic2.JPG||Type-57-Aravis.JPG||Una ''Tipo 57 C Stelvio'' terza serie e una cabriolet ''Aravis''|larghezza totale=440}}
L'arrivo della terza serie nel 1938 comportò l'eliminazione dal listino delle esclusivissime versioni ''S'' ed ''SC'', lasciando in vendita solo le versioni a telaio standard, aspirate o sovralimentate con compressore. Le differenze rispetto alle precedenti ''Tipo 57'' stavano ancora una volta principalmente nella meccanica, dove i freni azionati a cavo lasciarono il posto ai ben più moderni freni idraulici con impianto a due [[pompa freno|pompe freno]]. Questo sistema, previsto fin dall'origine in tutte le ''Tipo 57'' terza serie, poteva essere anche montato nelle serie precedenti come secondo equipaggiamento. Esternamente, le modifiche più consistenti rigurdarono i proiettori anteriori, ora semi-inglobati nei parafanghi e il paraurti anteriore sostituito da due elementi cromati separati e posti ognuno sotto un faro. Tali aggiornamenti potevano anch'essi essere montati nelle serie precedenti: ciò consentì ai proprietari di aggiornare le linee delle loro vetture, fatto che oggigiorno rende più difficoltosa l'identificazione di ogni esemplare. In ogni caso, con l'arrivo della terza serie, venne proposta dalla casa di Molsheim una quinta carrozzeria denominata ''Aravis'' e consistente in una cabriolet a due posti dalla coda pronunciata, da alcune fonti definita come un ibrido fra la ''Atalante'' e la ''Stelvio''<ref>[http://www.ritzsite.nl/Bugatti_T57/07_T57.htm Pagina dedicata alla ''Tipo 57 Aravis'']</ref>. La produzione della versione ''Aravis'' ammontò a 11 esemplari, di cui cinque realizzati dalla carrozzeria Gangloff per la Bugatti stessa<ref>[https://www.supercars.net/blog/1933%E2%86%921939-bugatti-type-57-aravis/ La ''Tipo 57 Aravis'' e i numeri di produzione]</ref>.
 
==== Fine produzione ====
 
La produzione della ''Tipo 57'' cessò nel 1939 e fu l'ultima Bugatti prodotta prima dello scoppio della [[seconda guerra mondiale]], nonchè l'ultima ad ottenere un gran successo ed una grande popolarità: al termine della guerra, la casa di Molsheim cercò di rimettersi in piedi, ma le difficoltà economiche conseguenti al conflitto e la scomparsa del patron Ettore Bugatti e di suo figlio Jean, morto prematuramente già nel 1939, non permisero all'azienda di sopravvivere. Venne prodotta solo una manciata di esemplari della [[Bugatti Tipo 101|Tipo 101]], sempre su telaio della ''Tipo 57''. Poi l'azienda cadde gradualmente nell'oblìo.
 
=== Curiosità ===
[[File:Chrysler Atlantic concept car at Chrysler Musem, Auburn Hills, MI January 2008 IMG 3532A.jpg|thumb|right|La Chrysler ''Atlantic'']]
* Un esemplare di ''Tipo 57 ''venne ricarrozzata nel 1952 dallo scultore James Brown. Questa vettura manteneva inalterata la meccanica originale, ma era dotata di un corpo aerodinamico in fibra di vetro che riduceva il peso di 250&nbsp;kg.<ref>{{cita web|url=http://www.antiqbrocdelatour.com/Les-collections/voitures-anciennes/Bugatti%20T%2057%20James%20Brown,%20voiture%20prototype%20de%201952-id1477.html|titolo=Bugatti T 57 James Brown, voiture prototype de 1952 |accesso=3 settembre 2014}}</ref>
* Le linee delle ''Tipo 57 S Atlantic'' e ''Atalante'' vennero riprese nel [[1995]] (sessant'anni dopo la produzione della prima ''Atalante'') dalla [[Chrysler]] per la sua concept denominata proprio [[Chrysler Atlantic|Atlantic]];
* La ''Tipo 57'' rimane allo stato attuale la Bugatti prodotta nel maggior numero di esemplari: a fronte dei 450 esemplari della [[Bugatti Veyron|Veyron]], fa da contraltare la produzione della ''Tipo 57'', che ammonta ad almeno 740 esemplari<ref name=NumeroChassis />, sebbene le varie fonti siano discordi fra loro.
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
 
*[[Bugatti Tipo 101]]
*[[Bugatti Tipo 57 Coupé Aérolithe]]
*[[Bugatti Tipo 57 Coupé Atlantic]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Bibliografia ==
 
*''Bugatti, l'évolution d'un style'', Paul Kestler, 1975, Edita Denoël ISBN 2-88001-002-0
*''Bugatti - Personenwagen seit 1909'', Wolfgang Schmarbeck / Gabriele Wolbold, 2009, Motorbuch Verlag ISBN 978-3-613-03021-3
*''Bugatti - Una leggenda legata all'Italia'', Daniele Buzzonetti, 2018, Consorzio Banche Popolari
*''Bugatti yesterday and today'', L. G. Matthew Jr., 2004, Editions SPE Barthélémy
 
== Collegamenti esterni ==
 
*{{collegamento interrotto|1=[http://www.histomobile.com/1/Bugatti/1934/Type_57__-_57_C.htm?lan=1' Da Histomobile, pagina dedicata alla Type 57 e 57C] |data=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }} e alla {{collegamento interrotto|1=[http://www.histomobile.com/1/Bugatti/1936/Type_57_S_-_SC.htm?lan=1' Type 57S e 57 SC] |data=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}
*{{cita web | 1 = http://www.bugatti-57.de/ | 2 = Sito trilingue (francese, inglese e tedesco) dedicata alla Type 57 | accesso = 17 dicembre 2006 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20061215191041/http://www.bugatti-57.de/ | dataarchivio = 15 dicembre 2006 | urlmorto = sì }}
*{{cita web | 1 = http://www.ritzsite.net/Bugatti_T57/03_T57.htm | 2 = Pagina in inglese dedicata alla Type 57 | accesso = 17 dicembre 2006 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070221042044/http://www.ritzsite.net/Bugatti_T57/03_T57.htm | dataarchivio = 21 febbraio 2007 | urlmorto = sì }}