Opel Omega: differenze tra le versioni

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|inizio_produzione = 1986
|antenata = Opel Rekord
|serie = [[Opel Omega#Omega A|Omega A:1986-9493]]<br />[[Opel Omega#Omega B|Omega B:1994-2003]]
|fine_produzione = 2003
|erede = Opel Signum
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|note =
}}
L''''Opel Omega''' è un'[[autovettura]] di fascia alta ([[segmento E]]) prodotta dalla [[casa automobilistica]] [[Germania|tedesca]] [[Opel]] dal [[1986]] al [[2003]]. In [[Regno Unito]] la stessa vettura venne commercializzata come [[Vauxhall Carlton]] (prima generazione) e come '''Vauxhall Omega''' (seconda generazione). È da considerarsi come l'ultima delle ammiraglie della casa, non avendo avuto nessuna erede diretta nei listini alla fine della produzione.
 
== GenesiStoria e sviluppoprofilo ==
== Omega A ==
Durante la prima metà degli [[anni 1980|anni ottanta]] divenne evidente che la [[Opel Rekord#Rekord E|Rekord E]] stava rapidamente invecchiando e bisognava quindi correre ai ripari cominciando a lavorare ad un progetto nuovo, anche perché la concorrenza nella fascia alta, costituita soprattutto da [[BMW Serie 5]], [[Audi 100]] e dalle [[Mercedes-Benz W123]], si stava facendo particolarmente forte e stava dando inizio a quell'egemonia commerciale nel settore delle [[Berlina|berline]] di fascia alta che ancor oggi è più schiacciante che mai.
 
La Casa di [[Rüsselsheim]] investì quindi 2 [[Miliardo|miliardi]] di [[marco tedesco|marchi]] per il progetto e la realizzazione di una nuova ammiraglia. La particolarità su cui si voleva porre l'accento era l'[[Aerodinamica|aerodinamicità]] delle linee, in modo tale da contenere i consumi e proporre così una berlina vincente da quel punto di vista.
 
La nuova ammiraglia fu pronta al lancio nel settembre 1986.
 
=== Omega A ===
{{Auto2
|nome = Opel Omega A
|immagine = Opel Omega A front 2007100620090430.jpg
|didascalia =
|versioni = [[Berlina]] a 3 volumi e [[Familiare|station wagon]]
|anni_produzione = [[1986]]-[[19941993]]
|auto_dell'anno = 1987
|stelleEU =
|stelleEUanno = <!-- Sezione dimensioni e pesi -->
|lunghezza = 46874.687
|larghezza = 17861.786
|altezza = da 14551.455 a 14801.480
|passo = 27302.730
|peso = da 14101.410 a 15451.545
<!-- Sezione altro -->
|design =
|design2 =
|famiglia = [[Opel Senator#La Senator B|Opel Senator B]]
|concorrenti = [[Alfa Romeo 164]]<br />[[Audi 100 C3]]<br />[[BMW SerieE28]] 5e [[BMW E34|E34]]<br />[[Citroën CX]] ed [[Citroën XM|XM]]<br />[[Fiat Croma]]<br />[[Ford Scorpio]]<br />[[Lancia Thema]]<br />[[Mercedes-Benz W124]]<br />[[Peugeot 505]] e [[Peugeot 605|605]]<br />[[Renault 25]] e [[Renault Safrane|Safrane]]<br />[[Rover Serie 800]]<br />[[Saab 9000]]<br />[[Volvo Serie 700]]<br />e [[Volvo Serie 900]] e [[Volvo 850|850900]]
|esemplari = 961.396<ref name=ProduzioneTotale />
|note =
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|didascalia2 =
}}
=== Genesi e debutto ===
 
L'idea di una nuova berlina di fascia alta atta a sostituire la [[Opel Rekord E|Rekord]] si fece strada nel direttivo della casa di [[Rüsselsheim]] in un periodo particolare, ossia all'inizio degli [[anni 1980|anni '80 del secolo scorso]], quando il mondo stava uscendo dalle due crisi petrolifere verificatesi nel [[anni 1970|decennio precedente]]. Molti furono i costruttori che avevano già avviato ricerche più approfondite sull'aerodinamica allo scopo di realizzare vetture più profilate che potessero contribuire al contenimento dei consumi. Tra questi l'[[Audi]] che già durante tutta la seconda metà degli anni '70 stava lavorando alla [[Audi 100 C3|terza generazione della ''100'']], vettura che si sarebbe in effetti distinta dalla concorrenza per le sue spiccate doti aerodinamiche. Alla Opel decisero di seguire una strada analoga e già all'alba degli anni '80 i designer cominciarono a lavorare a prototipi studiati alla galleria del vento, anche in modo da imbastire il progetto relativo alla futura erede della ''Rekord E''. Le specifiche imposte dal consiglo di amministrazione della Opel ai propri responsabilidi progetto e ai relativi team di progettazione non furono facili da soddisfare. Questo sia per il fatto che si voleva effettivamente una vettura che costituisse un vero e proprio punto di rottura rispetto alla recente produzione Opel, sia per il fatto che le ultime due generazioni di Opel ''Rekord'' sostanzialmente non furono altro che versioni ricarrozzate della [[Opel Rekord C|Rekord C]] prodotta fra il [[1966]] e il [[1972]] e che quindi da quasi tre lustri i progettisti Opel erano stati ben abituati a limitarsi al minimo indispensabile per proporre delle berline di fascia alta nella gamma della casa di Rüsselsheim. D'altra parte, con una concorrenza sempre più agguerrita, la Opel non potè certamente permettersi di continuare a proporre quella che ormai cominciava ad apparire come una minestra riscaldata anche agli occhi della stessa clientela<ref name=Jahrbuch2003>''Jahrbuch Opel 2003'', Rainer Manthey / Eckhart Bartels, 2002, Podszun, pag.44</ref>, ragion per cui la [[General Motors]], all'epoca detentrice del marchio Opel, si decise a stanziare finanziamenti ingenti per l'implementazione di nuove tecnologie di sviluppo e progettazione, in particolare per i software dedicati alla progettazione assistita da computer, nella fattispecie [[CAD]] e [[controllo numerico|CNC]]. Risale al settembre [[1981]] la presentazione della [[concept car|concept]] ''Tech 1'', la quale propose alcuni temi stilistici che verranno poi applicati anche alla futura berlina di fascia alta, nonchè un [[coefficiente di penetrazione aerodinamica]] a dir poco eccezionale per una vettura di quegli anni, appena 0,235<ref>[https://it.motor1.com/news/299806/opel-tech-1-il-cuore-degli-anni-80/ La ''Tech 1'' su it.motor1.com]</ref>. A questa concept seguì, un anno dopo, la prima applicazione di alcuni di questi temi stilistici nel restyling della ''Rekord E'', il cui frontale subì un drastico ridisegnamento avvicinandosi molto a quello della ''Tech 1'' e anticipando anche quello ancor più affinato della sua erede. Tra l'altro, gli studi sull'aerodinamica finalizzati all'applicazione sull'erede della ''Rekord'' vennero condotti mediante la consulenza di note firme del design, come la [[Pininfarina]], e di rinomate strutture specializzate, come l'Università di [[Stoccarda]] e l'olandese [[Deutsch-Niederländischen Windkanal|DNW]]<ref name=QRT-Ottobre1986>''Quattroruote'' n°372, ottobre 1986, Editoriale Domus, pag. 108</ref>.
La nuova vettura fu battezzata ''Omega'' e fin dalla sua presentazione si fece notare per alcune caratteristiche particolari, come il frontale piuttosto sfuggente ed aerodinamico (la versione berlina poteva vantare un [[Coefficiente di resistenza aerodinamica|Cx]] di 0,28, il migliore tra le vetture della sua categoria<ref>[[Quattroruote]] gennaio 1987, pag. 156</ref>, mentre per la [[Familiare|station wagon]] tale valore saliva a 0,32<ref>[[Quattroruote]] gennaio 1987, pag. 158</ref>), aspetto voluto dai progettisti Opel per realizzare una vettura in grado di contenere i consumi di [[carburante]]. Tale design del frontale, in realtà, altro non era che un'evoluzione dello styling del frontale delle ultime Rekord, ma fu proprio nell'Omega che raggiunse la sua efficacia più evidente, rapportata ovviamente alla [[produzione]] automobilistica dell'epoca.
[[File:Opel Omega A Caravan rear 20070926.jpg|sinistra|miniatura|Una Opel Omega A Caravan]]
La Omega fu resa disponibile subito, oltre che nella classica versione berlina a tre volumi e 4 [[Portiera|porte]], anche nella versione station wagon, denominata ''Caravan'', come era usuale ai tempi per la Opel.
 
Nel corso della prima metà degli anni '80 il progetto venne portato avanti con meticolosità, specie per quanto riguardava il fattore aerodinamico, ma anche sul piano dell'efficienza dei motori, che vennero sottoposti a ottimizzazioni per incrementare ulteriormente il risparmio di carburante. La produzione dei primi esemplari di preserie venne avviata nel mese di agosto del 1986, poco prima che l'azienda chiudesse per le ferie estive<ref name=Jahrbuch2003 />. Si riprese a settembre con la produzione degli esemplari da distribuire nei concessionari. La presentazione della vettura si ebbe al [[Salone di Parigi]] tenutosi ad ottobre<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=q2Q20BZedn0 Il Salone di Parigi del 1986</ref>. Cominciò così la carriera commerciale della nuova ''Omega'': questa denominazione, che richiama l'ultima lettera dell'alfabeto greco, fu scelta per sottolineare la fine di un'era nella produzione di berline grandi e medio-grandi di casa Opel, ma anche l'inizio di un nuovo corso produttivo in cui le moderne tecnologie di progettazione assistite dal computer cominciavano già all'epoca a farla da padrone e a risultare indispensabili per una produzione di qualità. Ciò valse in particolar modo per vetture come la ''Omega'', che in realtà non fu concepita semplicemente per sostituire la ''Rekord E'', ma anche la [[Opel_Commodore#Commodore_C_(1977-1982)|Commodore]], ormai non più in listino da quattro anni. Per questo la ''Omega'' andò a posizionarsi leggermente più in alto rispetto alla ''Rekord'' stessa, essendo stata progettata per ospitare motori a quattro ma anche a sei [[cilindro (meccanica)|cilindri]]. Da ciò deriva anche un secondo aspetto della filosofia progettuale della prima ''Omega'', ossia quello di rompere con la politica di concorrenza basata sul prezzo ridotto per orientarsi su un tipo di concorrenza basata invece sulla qualità e la ricercatezza delle soluzioni tecniche, stilistiche e anche di confort interno<ref>''Quattroruote'' n°369, luglio 1986, Editoriale Domus, pag.70</ref>.
Oltre all'aspetto esteriore, la Omega propose alcune novità, che all'epoca erano tipiche delle auto di fascia alta, come la gestione del [[Motore a combustione interna|motore]] da parte di una centralina elettronica (su alcuni modelli), l'[[Climatizzatore (veicoli)|aria condizionata]], il [[computer]] di bordo ed un dispositivo elettronico di autodiagnostica, utile ai tecnici Opel per rilevare eventuali [[Guasto|guasti]].
 
==== Design esterno ed interno ====
Il suo successo presso la critica la portò ad essere nominata [[Auto dell'anno]] nel [[1987]].
[[File:Opel Omega Caravan.jpg|thumb|left|Una ''Omega Caravan'']]
Apparentemente più imponente della ''Rekord'', la ''Omega'' ne riprese in realtà gli ingombri, anche se la base meccanica fu in realtà del tutto nuova. Ciò che però balzava all'occhio osservando la nuova berlina di casa Opel furono le forme molto più levigate e arrotondate, con superfici lisce realizzate in galleria del vento e prendendo esempio dalle grandi berline, come appunto l'Audi ''100'', che già erano state progettate puntando sull'ottimizzazione aerodinamica. E proprio la berlina di [[Ingolstadt]], che fino a quel momento era stata la migliore della sua categoria per quanto riguardava il [[coefficiente di penetrazione aerodinamica]] grazie al suo Cx di 0,30, perse il suo primato proprio con l'arrivo della ''Omega'' in quanto quest'ultima fece registrare un Cx di 0,28<ref name=QRT-Ottobre1986 />. Il frontale della ''Omega A'' rappresentava una decisa evoluzione degli stilemi già anticipati nel 1982 con il lancio della ''Rekord E'' restyling: nel nuovo modello venne ripresa infatti l'impostazione stilistica a calandra bassa, in modo da dare più spazio alla liscia lamiera del cofano motore, e a fari trapezoidali, stavolta sigillati al paraurti mediante apposite guarnizioni in gomma per limitare le turbolenze aerodinamiche nel vano motore, e dagli angoli più smussati per meglio riprendere la forma del "muso" della vettura, a sua volta molto più arrotondato che non quello della ''Rekord E2''. Il tema aerodinamico prosegue anche lungo la vista laterale, dove sono visibili il disegno dei montanti dagli spigoli arrotondati, finestrini e maniglie porta a filo con la carrozzeria e, anche nelle versioni base, i copricerchi dal disegno specifico realizzati anche in questo caso in funzione di una maggior efficienza aerodinamica. Della concept ''Tech 1'' vennero ripresi motivi stilistici come la vistosa modanatura laterale che tagliava longitudinalmente la fiancata in due e andando a costituire parte del disegno del passaruota posteriore. La parte posteriore della vettura era caratterizzata invece da un lunotto leggermente avvolgente e da gruppi ottici di forma quadrangolare con grafiche ad elementi orizzontali.
[[File:First Omega Dashboard.jpg|thumb|right|Il posto guida di una ''Omega A'']]
L'abitacolo della ''Omega'' era molto spazioso grazie anche alla sua totale riprogettazione e all'aumento del [[passo (veicoli)|passo]] aumentato di 6 cm, anche se il passeggero centrale sul divano posteriore si trovava scomodo per via della presenza del tunnel centrale di [[trasmissione (meccanica)|trasmissione]]. Il posto guida era caratterizzato dal volante a quattro razze e dal razionale quadro strumenti comprensivo di tachimetro, contagiri, termometro dell'acqua, livello carburante, orologio digitale e computer di bordo. Tra gli altri dispositivi presenti nella dotazione, vi era anche un dispositivo elettronico di autodiagnostica, utile ai tecnici Opel per rilevare eventuali [[Guasto|guasti]]. Anche il resto della plancia e la console centrale<ref name=QRT-01-87>''Quattroruote'' n°375, Gennaio 1987, Editoriale Domus, pagg.157-159</ref> erano state disegnate all'insegna della razionalità, un criterio tipico delle Opel prodotte da quel periodo in poi. La capacità del bagagliaio era di 399 litri, ma abbassando il bracciolo centrale del divano, s potevano raggiungere anche 520 litri.
 
Fin da subito, la ''Omega'' venne proposta anche con carrozzeria [[station wagon]] che, secondo la tradizione Opel, venne denominata ''Caravan''. Questa variante di carrozzeria era caratterizzata da un vano bagagli assai più voluminoso, che andava da 540 litri fino alla cappelliera, a 1.020 litri fino al tetto, per arrivare a ben 1.850 litri abbattendo lo schienale del divano posteriore. Per quanto riguarda l'aspetto aerodinamico, anche la ''Omega Caravan'' vantava un Cx di tutto rispetto, pari a 0,32<ref name=QRT-Ottobre1986 />.
Come la Rekord, la Omega era prodotta a Rüsselsheim.
 
==== Struttura, meccanica e motori ====
Inizialmente la Omega fu proposta con motorizzazioni a [[benzina]] da 1.8 [[Litro|litri]] (82 o 90 [[cavallo vapore|CV]]), 2 litri (da 115 o 122 CV) e 3 litri (da 156 o 177 CV), più una motorizzazione a [[gasolio]] da 2.3 litri, disponibile sia [[Aspirazione (motore)|aspirata]] che [[Sovralimentazione|sovralimentata]] (73 o 90 CV). Un altro aspetto di rilievo per un'auto dell'epoca stava nel fatto che parte di tali motorizzazioni era anche disponibile in versione [[Catalizzatore|catalizzata]].
 
La prima generazione dell<nowiki>'</nowiki>''Omega'' manteneva lo schema meccanico della ''Rekord'', vale a dire con motore anteriore longitudinale e [[trazione posteriore]]. Il pianale utilizzato dalla ''Omega A'' sarebbe stato condiviso l'anno seguente con la [[Opel_Senator#La_Senator_B|Senator B]]. Il comparto [[sospensione (meccanica)|sospensivo]] vedeva la riconferma dello schema [[MacPherson (meccanica)|MacPherson]] all'avantreno e il nuovo retrotreno a ruote interconnesse con bracci triangolari obliqui. Su entrambi gli assi erano presenti molle elicoidali ed [[ammortizzatore|ammortizzatori]] idraulici telescopici. L'impianto frenante era a quattro [[freno a disco|dischi]] su tutta la gamma con [[sistema antibloccaggio|ABS]] a richiesta, mentre lo [[sterzo]] era a circolazione di sfere.
Nell'agosto del 1987, l'unità di base da 1.8 litri, già disponibile in due livelli di [[potenza (fisica)|potenza]], fu rimpiazzata dalle versioni ''1.8 S'' e ''1.8i'', quest'ultima con alimentazione ad [[iniezione (motore)|iniezione]] elettronica, e rispettivamente della potenza di 88 e 115 CV.
 
Al suo debutto, per la prima generazione della ''Omega'' vennero previste le seguenti motorizzazioni, tutte a quattro cilindri e con [[distribuzione (meccanica)|distribuzione]] [[SOHC|monoalbero in testa]]:
Nel [[1988]] fu introdotta una nuova motorizzazione da 2.4 litri, in modo da colmare il vuoto tra il 2 litri ed il 3 litri benzina. Nello stesso anno, le due unità da 3 litri furono sostituite da un 3 litri catalizzato da 177 CV.
 
*''1.8'': motorizzazione di base da 1796 [[centimetro cubo|cm<sup>3</sup>]], alimentata a [[carburatore]] ed in grado di erogare 90 [[cavallo vapore|CV]] di [[potenza (fisica)|potenza]] massima (82 CV se con [[marmitta catalitica|catalizzatore]] optional);
L'anno con le novità più corpose ed interessanti fu il [[1990]], anno in cui fu lanciata una versione equipaggiata da un 6 [[cilindro (meccanica)|cilindri]] catalizzato da 2.6 litri della potenza di 150 CV.
*''1.8i'': motorizzazione basata sull'unità precedente, ma dotata di alimentazione ad [[iniezione (motore)|iniezione]] elettronica e con potenza massima di 115 CV;
*''2.0i'': motore da 1998 cm<sup>3</sup> con alimentazione ad iniezione elettronica e con potenza massima di 122 CV (115 CV se con catalizzatore]]);
*''2.3 D'': [[motore diesel]] aspirato da 2260 cm<sup>3</sup> con potenza massima di 73 CV;
*''2.3 TD'': motore turbodiesel con precamera, della stessa [[cilindrata]] del precedente ma con potenza massima lievitata a 90 CV.
 
Scelta obbligata, almeno inizialmente, per il tipo di trasmissione, consistente in un [[cambio (meccanica)|cambio]] manuale a 5 marce.
Nello stesso anno il 3 litri non catalizzato da 177 CV fu rimpiazzato dal nuovo 3 litri catalizzato a 4 valvole per cilindro della potenza di 204 CV. Sempre nel 1990 furono preparati alcuni esemplari di '''Omega Evolution 500''', una versione stradale della Omega che avrebbe corso nel [[Deutsche Tourenwagen Masters|DTM]]. Da tale modello, la Opel derivò un'altra versione, ancora più brutale, la '''Omega Lotus'''.
 
=== Carriera commerciale della Omega A ===
Nel [[1991]] vi fu un leggero [[Restyling (auto)|restyling]] generale.
[[File:Opel Omega 3000 1988.jpg|thumb|left|Una ''Omega'' con motore 3.0]]
La ''Omega A'' riscosse da subito un buon successo di vendite: i suoi contenuti di livello, almeno per l'epoca, non catturarono però solo l'attenzione della potenziale clientela, ma anche della stampa, a tal punto che all'inizio del [[1987]] la vettura ricevette l'ambito premio di [[Auto dell'anno]]. Nell'agosto del 1987, l'unità di base da 1.8 litri, già disponibile in due livelli di potenza, fu rimpiazzata dalla versione ''1.8 S'', sempre con alimentazione a carburatore e con potenza di 88 CV. Contemporaneamente, dopo una permanenza in listino di appena un anno, scomparvero le motorizzazioni 1.8i e 2.0i non catalizzate, lasciando campo libero solo al motore 2 litri catalizzato da 115 CV. Sempre nell'agosto del 1987 venne introdotta la prima motorizzazione a 6 cilindri, caratterizzata da una cilindrata di 2969 cm<sup>3</sup>, con alimentazione ad iniezione elettronica ed in grado di erogare una potenza massima di 177 CV, che scendevano a 156 se la stessa motorizzazione era provvista di catalizzatore. Con quest'ultima motorizzazione, la ''Omega'' andò di fatto a porsi anche come sostituta dell'ultima generazione della ''Commodore'', ormai non più in listino da cinque anni. Esteriormente le ''Omega'' equipaggiate con tale motore erano riconoscibili per lo spoiler posteriore sul coperchio del vano bagagli, le minigonne laterali e la calandra e i paraurti ridisegnati.
 
Nell'agosto [[1988]] fu introdotta una nuova motorizzazione da 2.4 litri, in modo da colmare in parte il vuoto tra il 2 litri ed il 3 litri benzina. Tale motore, della cilindrata di 2410 cm<sup>3</sup>, erogava una potenza massima di 125 CV. Contemporaneamente, il 3 litri da 177 CV divenne anch'esso catalizzato, ma venne anche rivisitato in maniera tale da non subire cali di potenza e senza sostituire l'altro 3 litri presente in gamma, quello da 156 CV. Sempre nello stesso periodo, il 2.3 TD ricevette un [[intercooler]] per il raffreddamento del [[turbocompressore]] e la sua potenza salì a 100 CV.
Nel [[1992]] fu tolta di produzione l'unità da 1.8, oramai inadeguata: la gamma a quel punto era composta da due versioni con motore da 2 litri, dalla versione con motore da 2.4 litri, dal 2.6, da due versioni con motore da 3 litri e dalle due versioni diesel e turbodiesel con motore da 2.3 litri.
 
Nel febbraio del [[1989]] al [[Salone di Ginevra]] venne presentata la ''Omega Lotus'', una vera e propria supercar equipaggiata con un 6 cilindri biturbo da 3,6 litri e con potenza massima di 377 CV. Nell'ottobre dello stesso anno scomparvero dalla gamma motori il 1.8 e il 3 litri da 156 CV, mentre il 2.3 diesel aspirato ricevette il catalizzatore. Sempre nello stesso periodo, venne introdotta la ''Omega 3000 24v'', prima ''Omega'' dotata di motore [[DOHC|bialbero in testa]]: il suo motore da 3 litri riuscì ad erogare in questo modo una potenza massima di 204 CV.
In tale configurazione, che includeva anche le versioni ''Caravan'', la prima serie della Omega si avviò verso la fine della sua carriera, che avvenne nel giugno del [[1994]].
{{Doppia immagine|right|Opel Omega (13992715088).jpg||Opel Omega A Caravan front 20070926.jpg||''Omega'' berlina e ''Caravan'' dopo l'aggiornamento del 1990|larghezza totale=450}}
Nel luglio del [[1990]] vi fu un leggerissimo aggiornamento estetico che comportò la comparsa di un sottile profilo cromato che percorreva tutto il perimetro della vettura passando appena sopra la modanatura laterale e tra i gruppi ottici e i paraurti. Posteriormente, le plastiche dei fari divennero brunite. Per quanto riguarda la gamma motori, la ''Omega 3000 24v'' cambiò nome e divenne ''Omega 3.0i 24v'', ma sempre con il già citato 3 litri da 204 CV. Anche la ''Caravan'', fino a quel momento sprovvista di questo motore, beneficiò del suo arrivo, ma con potenza di 200 CV. La novità motoristica più consistente fu però l'arrivo di un nuovo 6 cilindri, questa volta da 2,6 litri e con potenza massima di 150 CV. Invariati i motori a gasolio, mentre per quanto riguarda le motorizzazioni inferiori, si ebbe la produzione di un piccolo lotto di ''Omega'' con motore 2 litri da appena 100 CV, destinato ad utilizzi istituzionali. Nel mese di settembre venne commercializzata sempre a tiratura limitata la ''Omega 500 Evolution'', una versione realizzata in collaborazione con il preparatore tedesco [[Irmscher]] ed equipaggiata con un 3 litri aspirato da 230 CV, la base delle ''Omega'' impiegate nel [[Deutsche Tourenwagen Meisterschaft|DTM]]. Poco dopo, cominciarono le prime consegne della ''Omega Lotus'' presentata oltre un anno e mezzo prima, mentre l'ABS divenne di serie su tutta la gamma.
 
Nell'agosto del [[1991]] venne tolto di listino il motore 2.4 da 125 CV, mentre un anno dopo gli allestimenti venero arricchiti e vi fu una leggera riduzione di prezzo di alcuni optional. Pochi mesi dopo, tutte le motorizzazioni vennero dotate di un nuovo catalizzatore in grado di soddisfare l'imminente normativa [[Euro 1]], mentre le ''Omega'' equipaggiate con motorizzazioni a 6 cilindri vennero dotate di servosterzo a gestione elettronica.
==== La Omega Evolution 500 ====
[[File:Opel Omega EVO500.jpg|sinistra|miniatura|Una Opel Omega Evolution 500]]
All'inizio del 1990 fu realizzata una serie molto limitata (solo 500 esemplari) di Omega Evolution 500, che altro non era che la versione stradale della vettura che avrebbe partecipato, senza molto successo, al DTM.
La versione stradale era necessaria per l'omologazione della vettura nel campionato tedesco.<br />
La Omega Evolution 500 fu realizzata da Opel in collaborazione con [[Irmscher]], un preparatore ancor oggi legato alla Opel nel settore delle elaborazioni e del [[Tuning (veicoli)|Tuning]]. La vettura prese come base il 3 litri della normale produzione Omega, che però fu rielaborato fino a raggiungere 230 CV nella versione stradale e fino a ben 440 nella versione da gara. La [[velocità]] massima era di 249&nbsp;[[Chilometro orario|km/h]], che però divennero quasi 300 nella Omega Evo 500 da gara.
 
La produzione della ''Omega'' di prima generazione cessò nell'agosto del 1993, ma la vettura permase per diversi mesi a listino in entrambe le configurazioni di carrozzeria per smaltire le scorte giacenti. Gli ultimi esemplari vennero consegnati nel marzo [[1994]], dopodichè venne introdotta la seconda generazione della ''Omega''.
==== La Omega Lotus ====
[[File:Opel Omega-Lotus Front-view.jpg|thumb|left|Una Opel Omega Lotus]]{{Vedi anche|Lotus Omega}}
 
===== La ''Omega Evolution 500'' =====
L'Omega Lotus rappresenta ancor oggi una delle icone per quanto riguarda le berline estreme ad alte prestazioni. La storia di questa vettura risale alla fine degli anni'80, dopo la realizzazione della Evo 500, si decise, sulla base di quest'ultima, di realizzare una versione ancora più estrema. Il progetto fu avviato nel [[1989]], ma la vettura definitiva fu pronta solo nel 1990. Per realizzare l'Omega Lotus, la Casa tedesca si rivolse alla [[Lotus Cars|Lotus]] (casa che da sempre vantava un indiscusso passato sportivo di alto livello), all'epoca di proprietà della [[General Motors]]. In un primo momento i tecnici Inglesi cercarono di mettere, sotto il [[cofano]] dell'Omega, il V8 della Corvette ZR1, ma il tentativo fu vano. Quindi si pensò di elaborare la meccanica originaria, cioè il "tranquillo" 3.0 6L che l'Opel Omega già montava nella sua versione di punta. Fu allungata la misura della [[corsa (meccanica)|corsa]] (da 69.8 ad 85&nbsp;mm) fino a toccare i 3615 [[centimetro cubo|cm³]] di [[cilindrata]]. Ma non fu tutto: assieme a tale operazione, già profonda di per sé, venne diminuito drasticamente il [[rapporto di compressione]] per poter montare ben due [[turbocompressore|turbine]] [[Garrett Systems|Garrett]] T25. L'affidabilità era garantita da un potente sistema di raffreddamento, un intercooler aria-acqua,due radiatori dell'olio e un sistema elettronico per il funzionamento del raffreddatore a motore spento. Ed inoltre, dalla [[Chevrolet Corvette]] ZR1 fu preso il [[cambio (meccanica)|cambio]] a 6 marce, mentre il [[differenziale (meccanica)|differenziale]] era di origine [[Holden (azienda)|Holden]]. Furono rivisti anche i [[Freno|freni]], tutti e quattro a [[freno a disco|disco]] autoventilanti, del diametro di 330 [[millimetro|mm]] dotati di pinze ad alte prestazioni.
[[File:Opel Omega-Lotus Rear-viewEvolution 500.JPG|thumbdestra|Vistaminiatura|Una Opel Omega posterioreEvolution 500]]
All'inizio del 1990 fu realizzata una serie molto limitata (solo 500 esemplari) di ''Omega Evolution 500'', che altro non era che la versione stradale della vettura che avrebbe partecipato, senza molto successo, al DTM. La ''Omega Evolution 500'' fu realizzata da Opel in collaborazione con Irmscher, un preparatore ancor oggi legato alla Opel nel settore delle elaborazioni e del [[Tuning (veicoli)|Tuning]]. La vettura prese come base il 3 litri della normale produzione Omega, che però fu rielaborato fino a raggiungere 230 CV nella versione stradale e fino a ben 440 nella versione da gara. Le rivisitazioni al motore inclusero un nuovo [[albero a gomiti]] forgiato, [[pistone (meccanica)|pistoni]] alleggeriti di 150 g l'uno e rivisitazione alle [[biella (meccania)|bielle]]<ref>[https://gmauthority.com/blog/2015/08/blast-from-the-past-omega-evolution-500-is-the-best-opel-youve-never-heard-of/ La ''Omega 500 Evolution'']</ref>. La [[velocità]] massima era di 249&nbsp;[[Chilometro orario|km/h]], che però divennero quasi 300 nella ''Omega Evo 500'' da gara. La versione stradale era necessaria per l'omologazione della vettura nel campionato tedesco e andò a fronteggiare una concorrenza costituita da berline vitaminizzate di fascia alta e medio-alta, come la [[Mercedes-Benz W201|Mercedes-Benz 190 2.5 Evo]] e la [[Ford Sierra|Ford Sierra Cosworth]]. Esternamente la ''500 Evolution'' era chiaramente distinguibile per lo spoiler posteriore, il paraurti anteriore con spoiler integrato, i passaruota maggiorati ed allargati, nonchè i cerchi di diametro maggiore.
La carrozzeria presentava numerose modifiche, paraurti con spoiler maggiorati, alettone posteriore per aumentarne la stabilità, [[passaruota]] allargati per ospitare [[Pneumatico|pneumatici]] 265/40 ZR 17 dietro e 235/45 ZR17 avanti.
La vettura così ottenuta disponeva di una potenza massima di 377 CV (277 Kw) e raggiungeva una velocità massima di ben 283&nbsp;km/h, scattando da 0 a 100&nbsp;km/h in soli 5 [[Secondo|secondi]].
 
===== La ''Omega Lotus'' =====
La Omega Lotus fu la berlina a quattro porte più veloce del mondo: per la prima e finora unica volta nella storia del marchio, una Opel stradale poté permettersi di fronteggiare ad armi pari vetture come le [[Ferrari]] e le [[Porsche]].
{{Vedi anche|Lotus Omega}}
{{Doppia immagine|right|Opel Omega-Lotus Front-view.jpg||Opel Omega-Lotus Rear-view.JPG||Vista anteriore e posteriore di una ''Omega Lotus''|larghezza totale=450}}
L<nowiki>'</nowiki>''Omega Lotus'' rappresenta ancor oggi una delle icone per quanto riguarda le berline estreme ad alte prestazioni. La storia di questa vettura risale alla fine degli anni'80, dopo la realizzazione della ''Evo 500'', si decise, sulla base di quest'ultima, di realizzare una versione ancora più estrema. Il progetto fu avviato nel [[1989]], ma la vettura definitiva fu pronta solo nel 1990. Per realizzare l<nowiki>'</nowiki>''Omega Lotus'', la Casa tedesca si rivolse alla [[Lotus Cars|Lotus]] (casa che da sempre vantava un indiscusso passato sportivo di alto livello), all'epoca di proprietà della [[General Motors]]. In un primo momento i tecnici Inglesi cercarono di mettere, sotto il [[cofano]] dell<nowiki>'</nowiki>''Omega'', il V8 della [[Chevrolet Corvette|Corvette ZR1]], ma il tentativo fu vano. Quindi si pensò di elaborare la meccanica originaria, cioè il "tranquillo" 3.0 6L che l'Opel Omega già montava nella sua versione di punta. Fu allungata la misura della [[corsa (meccanica)|corsa]] (da 69.8 ad 85&nbsp;mm) fino a toccare i 3615 [[centimetro cubo|cm³]] di [[cilindrata]]. Ma non fu tutto: assieme a tale operazione, già profonda di per sé, venne diminuito drasticamente il [[rapporto di compressione]] per poter montare ben due [[turbocompressore|turbine]] [[Garrett Systems|Garrett]] T25. L'affidabilità era garantita da un potente sistema di raffreddamento, un intercooler aria-acqua,due radiatori dell'olio e un sistema elettronico per il funzionamento del raffreddatore a motore spento. Ed inoltre, dalla Chevrolet ''Corvette ZR1'' fu preso il [[cambio (meccanica)|cambio]] a 6 marce, mentre il [[differenziale (meccanica)|differenziale]] era di origine [[Holden (azienda)|Holden]]. Furono rivisti anche i [[Freno|freni]], tutti e quattro a [[freno a disco|disco]] autoventilanti, del diametro di 330 [[millimetro|mm]] dotati di pinze ad alte prestazioni.
 
La carrozzeria presentava numerose modifiche, paraurti con spoiler maggiorati, alettone posteriore per aumentarne la stabilità, [[passaruota]] allargati per ospitare [[Pneumatico|pneumatici]] 265/40 ZR 17 dietro e 235/45 ZR17 avanti. La vettura così ottenuta disponeva di una potenza massima di 377 CV (277 Kw) e raggiungeva una velocità massima di ben 283&nbsp;km/h, scattando da 0 a 100&nbsp;km/h in soli 5 [[Secondo|secondi]].
La Omega Lotus fu prodotta fino al 1994 in circa un migliaio di esemplari: di questi si ritiene che circa 750 furono Opel Omega, mentre le rimanenti vennero destinate ai mercati britannici, quindi allestite con guida destra e commercializzate come Vauxhall Carlton (la versione Inglese della Opel Omega).
 
L<nowiki>'</nowiki>''Omega Lotus'' fu la berlina a quattro porte più veloce del mondo: per la prima e finora unica volta nella storia del marchio, una Opel stradale poté permettersi di fronteggiare ad armi pari vetture come le [[Ferrari]] e le [[Porsche]]. Fu prodotta fino al 1993 in circa un migliaio di esemplari: di questi si ritiene che circa 750 furono commercializzate con marchio Opel, mentre le rimanenti vennero destinate ai mercati britannici, quindi allestite con guida destra e commercializzate come Vauxhall ''Carlton Lotus''.
 
===== Le altre ''Omega'' speciali =====
[[File:Vauxhall Carlton mkII limousine.jpg|thumb|right|La ''Omega'' a sei porte della Armbruster & Stageway]]
La ''Omega 500 Evolution'' non fu l'unica ''Omega'' "speciale" a tiratura limitata. La stessa Irmscher che ne curò la realizzazione fu anche l'artefice di altre versioni basate sulla ''Omega A'', ma mai distribuite attraverso la rete ufficiale Opel, bensì ricavate sulla base di esemplari già esistenti e trasformati dal preparatore tedesco. Queste versioni montavano motori a 6 cilindri da 3,6 litri previsti con potenze massime di 197 e 208 CV, oppure da 4 litri e 272 CV di potenza massima.
 
Un'altra ''Omega'' particolare, proposta in esemplare unico, fu quella a passo lungo e a sei porte realizzata dalla Armbruster & Stageway, una carrozzeria americana specializzata in trasformazioni speciali di autovetture. Questa ''Omega'' aveva un interasse allungato di circa 90 cm, quindi con una lunghezza massima totale di 5,58 metri, con spazio a bordo per ben otto persone e con un peso a vuoto di 1.555 kg.
 
==== Tabella riepilogativa ====
 
Nella seguente tabella sono riportate le caratteristiche tecniche delle principali versioni della ''Omega A''. Non tutte le motorizzazioni qui raccolte sono state spalmate uniformemente in tutti i mercati, alcune sono state previste in alcuni mercati piuttosto che in altri:
 
{|class="wikitable" cellpadding="0" cellspacing="0" style="text-align:center; font-size:85%; width:100%"
|colspan=1415 style="height:27px; background:#D5EAFB; text-align:center; font-weight:bold"|Opel Omega A (1986-93)
|-style="background:#DCDCDC; align:center; valign:middle; font-weight:bold"
!width=7%| Modello
!width=7%| Carrozzeria
|Anni di produzione
!width=5%| Motore
|N°cilindri
!width=7%| Cilindrata
|Cilindrata<br />cc
!width=15%| Alimentazione
!width=7%| [[Potenza (fisica)|Potenza]]<br>[[cavallo vapore|CV]]/rpm
|Potenza<br />CV
!width=7%| [[Coppia Massimamotrice|Coppia]]<br />[[Newton per metro|Nm]]/rpm
!width=7%| Cambio/<br />N°rapporti
|Velocità Massima<br />km/h
!width=5%| Massa a vuoto<br />(kg)
|Accelerazione<br />0–100&nbsp;km/h
!width=7%| Velocità<br />max
!width=7%| Acceler.<br />0–100&nbsp;km/h
!width=7%| Consumo<br />(l/100&nbsp;km)
!width=7%| Anni di produzione
|-
! colspan=15 style="background:#e8e8e8" | ''Versioni a benzina''
|'''Omega 1.8'''
|1986-87
|4L
|1796
|Carburatore
|90<br />a 5400 giri/min
|132<br />a 3000 giri/min
|180
|15"
|-
|rowspan="2"|'''1.8 Kat'''||Berlina||rowspan="2"|[[GM_Family_II#Versione_da_1,8_litri|18NV]]||rowspan="8"|1796||rowspan="2"|Carburatore Pierburg 2E3||rowspan="2"|82/5400||rowspan="2"|135/3000||rowspan="18"|Manuale<br><br>5 marce||1.150||175||rowspan="2"|15"||rowspan="2"|10,5||rowspan="2"|08/1986-08/1987
|'''Omega 1.8 Kat'''
|1986-87
|4L
|1796
|Carburatore
|82<br />a 5400 giri/min
|132<br />a 3000 giri/min
|175
|16"5
|-
|[[station wagon|Caravan]]||1.220||167
|'''Omega 1.8 S'''
|1987-90
|4L
|1796
|Carburatore
|88<br />a 5200 giri/min
|145<br />a 3400 giri/min
|180
|14"8
|-
|rowspan="2"|'''1.8 S'''||Berlina||rowspan="2"|[[GM_Family_II#Versione_da_1,8_litri|E18NVR]]||rowspan="2"|Carburatore Pierburg 2EE||rowspan="2"|87/5200||rowspan="2"|140/3400||1.150||179||14"||10,1||rowspan="2"|08/1987-10/1989
|'''Omega 1.8i'''
|1987-92
|4L
|1796
|Iniezione
|115<br />a 5600 giri/min
|157<br />a 4000 giri/min
|192
|12"8
|-
|Caravan||1.220||170||15"||10,7
|'''Omega 2.0i'''
|1986-87
|4L
|1998
|Iniezione
|122<br />a 5400 giri/min
|167<br />a 2600 giri/min
|200
|10"5
|-
|rowspan="2"|'''1.8'''||Berlina||rowspan="2"|[[GM_Family_II#Versione_da_1,8_litri|18SV]]||rowspan="2"|Carburatore Pierburg EE||rowspan="2"|90/5200||rowspan="2"|148/3400||1.150||183||14"||rowspan="2"|9,5||rowspan="2"|08/1987-10/1989
|'''Omega 2.0i Kat'''
|1986-94
|4L
|1998
|Iniezione
|115<br />a 5400 giri/min
|172<br />a 2600 giri/min
|193
|13"
|-
|Caravan||1.220||175||15"
|'''Omega 2.4i'''
|1988-94
|4L
|2410
|Iniezione
|125<br />a 4800 giri/min
|191<br />a 2500 giri/min
|200
|11"5
|-
|rowspan="2"|'''1.8i'''||Berlina||rowspan="2"|[[GM_Family_II#Versione_da_1,8_litri|18SEH]]||rowspan="2"|[[Iniezione (motore)|Iniezione]] elettronica<br>[[Robert Bosch GmbH|Bosch]] L-Jetronic L3.1||rowspan="2"|115/5600||rowspan="2"|160/4600||1.175||195||12"||rowspan="2"|10||rowspan="2"|08/1986-08/1987
|'''Omega 2.6i Kat'''
|1990-93
|6L
|2593
|Iniezione
|150<br />a 5600 giri/min
|216<br />a 3600 giri/min
|215
|10"
|-
|Caravan||1.240||187||13"
|'''Omega 3.0i'''
|1986-90
|6L
|2969
|Iniezione
|177<br />a 5600 giri/min
|225<br />a 4400 giri/min
|227
|9"
|-
|rowspan="6"|'''2.0i Kat'''||rowspan="3"|Berlina||[[GM_Family_II#Varianti_pre-Ecotec|C20NEJ]]||rowspan="8"|1998||rowspan="2"|Iniezione elettronica<br>[[Robert Bosch GmbH|Bosch]] Motronic M1.5||99/5200||170/2600||1.235||190||11"9||9,6||07-1990–08-1992<ref name=Flotte>Solo per flotte aziendali</ref>
|'''Omega 3.0i Kat'''
|1986-88
|6L
|2969
|Iniezione
|156<br />a 5600 giri/min
|235<br />a 4100 giri/min
|213
|10"
|-
|[[GM_Family_II#Varianti_pre-Ecotec|C20NEF]]||100/5200||158/2600||1.210||190||12"2||9,2||07/1990–08/1993<ref name=Istituz>Solo per utilizzi istituzionali</ref>
|'''Omega 3.0i 24V'''
|1990-94
|6L
|2969
|Iniezione
|204<br />a 6000 giri/min
|265<br />a 3600 giri/min
|242
|8"5
|-
|[[GM_Family_II#Varianti_pre-Ecotec|C20NE]]||Iniezione elettronica<br>Bosch Motronic 4.1/1.5||115/5400||170/2600||1.235||195||11"||8,4||08/1986-08/1993
|'''Omega Evolution 500'''
|1990
|6L
|2969
|Iniezione
|230<br />a 6700 giri/min
|280<br />a 3500 giri/min
|250
|7"2
|-
|rowspan="3"|Caravan||C20NEJ||rowspan="2"|Iniezione elettronica<br>Bosch Motronic M1.5||99/5200||170/2600||rowspan="3"|1.265||180||12"3||9,8||07-1990–08-1992<ref name=Flotte />
|'''Omega Lotus 3.6i 24V Biturbo'''
|1990-94
|6L
|3615
|Iniezione
|377<br />a 5500 giri/min
|557<br />a 4200 giri/min
|283
|5"4
|-
|C20NEF||100/5200||158/2600||180||12"9||9,4||07/1990-08/1993<ref name=Istituz />
|'''Omega 2.3 D'''
|1986-94
|4L
|2260
|Iniezione
|73<br />a 4400 giri/min
|135<br />a 2400 giri/min
|163
|23"5
|-
|C20NE||Iniezione elettronica<br>Bosch Motronic 4.1/1.5||115/5400||170/2600||187||12"||8,8||08/1986-08/1993
|'''Omega 2.3 TD'''
|1986-88
|rowspan="2"|'''2.0i'''||Berlina||rowspan="2"|[[GM_Family_II#Varianti_pre-Ecotec|20SE]]||rowspan="2"|Iniezione elettronica<br>Bosch Motronic ML4.1||rowspan="2"|122/5400||rowspan="2"|175/2600||1.200||200||10"||8||rowspan="2"|08/1986-08/1987
|4L
|-
|2260
|Caravan||1.255||190||11"||8,4
|Iniezione
|-
|90<br />a 4200 giri/min
|rowspan="2"|'''2.4'''||Berlina||rowspan="2"|[[Opel_CIH_Four#C24NE|C24NE]]||rowspan="2"|2410||rowspan="2"|Iniezione elettronica<br>Bosch Motronic ML1.5||rowspan="2"|125/4800||rowspan="2"|195/<br>2400-2600||1.300||200||10"8||9,2||rowspan="2"|08-1988–08-1993
|186<br />a 2100 giri/min
|170-
|Caravan||1.372||192||12"||9,6
|17"
|-
|rowspan="2"|'''2.6'''||Berlina||rowspan="2"|[[Opel_CIH_Six#Versione_da_2,6_litri|C26NE]]||rowspan="2"|2594||rowspan="2"|Iniezione elettronica Bosch Motronic M1.5||rowspan="2"|150/5600||rowspan="2"|220/3600||rowspan="10"|Cambio<br><br>5 marce||1.415||215||9"8||10,4||rowspan="2"|08/1990-08/1993
|-
|Caravan||1.467||208||10"5||10,6
|-
|rowspan="3"|'''3.0i Kat'''||rowspan="2"|Berlina||[[Opel_CIH_Six#Versione_da_3_litri|C30LE]]||rowspan="8"|2969||Iniezione elettronica Bosch Motronic M4.1||156/5600||226/4200||1.445||213||10"||13||08/1987-10/1989
|-
|rowspan="2"|[[Opel_CIH_Six#Versione_da_3_litri|C30NE]]||rowspan="2"|Iniezione elettronica Bosch Motronic M4.1/1.5||rowspan="2"|177/5600||rowspan="2"|240/4200||1.465||227||9"||12,5||rowspan="2"|08/1988-08/1992
|-
|Caravan||1.500||220||9"3||13
|-
|'''3.0i'''||Berlina||[[Opel_CIH_Six#Versione_da_3_litri|30NE]]||Iniezione elettronica Bosch L2-Jetronic||177/5600||240/4400||1.445||227||8"8||10,5||08/1987-08/1988
|-
|'''3000 24v'''||Berlina||[[Opel_CIH_Six#Versione_da_3_litri|C30SE]]||rowspan="3"|Iniezione elettronica Bosch Motronic M1.5||204/6000||270/3600||1.435||240||7"6||10,4||10/1989-08/1990
|-
|rowspan="2"|'''3.0i 24v'''||Berlina||rowspan="2"|[[Opel_CIH_Six#Versione_da_3_litri|C30SEJ]]||204/6000||270/3600||1.435||240||7"6||10,4||rowspan="2"|08/1990-08/1993
|-
|Caravan||200/6000||265/3600||1.460||230||8"3||10,6
|-
|'''3.0i 500 Evolution'''||Berlina||[[Opel_CIH_Six#C30XEI|C30XEI]]||Iniezione elettronica||230/6700||280/3500||1.545||235||7"6||10,6||09/1990-08/1991
|-
|'''Lotus 3.6i 24v Biturbo'''||Berlina||[[Opel_CIH_Six#Versioni_da_3,6_litri|C36GET]]||3615||Iniezione elettronica Rochester Delco GMP4, due turbocompressori Garrett T25||377/5200||557/4200||Manuale<br>6 marce||1.690||283||5"4||11,5||09/1990-08/1992
|-
! colspan=15 style="background:#e8e8e8" | ''Versioni diesel''
|-
|rowspan="2"|'''2.3 D'''||Berlina||rowspan="2"|[[Opel_CIH_Four#Versione_da_2,3_litri|23YD]]||rowspan="6"|2260||rowspan="2"|Diesel aspirato, [[iniezione indiretta]]||rowspan="2"|73/4200||rowspan="2"|138/2400||rowspan="6"|Manuale<br>5 marce||1.270||163||19"||6,7||rowspan="2"|08/1986-08/1993
|-
|Caravan||1.325||155||20"5||6,9
|-
|rowspan="2"|'''2.3 TD'''||Berlina||rowspan="2"|[[Opel_CIH_Four#Versione_da_2,3_litri|23YDT]]||rowspan="2"|Diesel, iniezione indiretta, turbocompressore KKK K24||rowspan="2"|90/4200||rowspan="2"|190/2200||1.295||176||14"5||6,9||rowspan="2"|08/1986-08/1988
|-
|Caravan||1.370||170||15"5||7,1
|-
|rowspan="2"|'''2.3 TD Intercooler'''||Berlina||rowspan="2"|[[Opel_CIH_Four#23DTR|23DTR]]||rowspan="2"|Diesel, iniezione indiretta, turbocompressore KKK K24, intercooler||rowspan="2"|100/4200||rowspan="2"|218/<br>2000-2200||1.335||184||14"||7||rowspan="2"|08/1988-08/1993
|-
|Caravan||1.397||176||15"||7,2
|-
|'''Omega 2.3 TD'''
|1988-94
|4L
|2260
|Iniezione
|100<br />a 4200 giri/min
|214<br />a 2200 giri/min
|180
|14"
|}
 
== Omega B ==
Per quanto riguarda il resto della meccanica, la Omega A montava unicamente motori con [[distribuzione (meccanica)|distribuzione]] a due valvole per cilindro, tranne che nelle ''Omega 3.0 24V'', nella ''Omega Lotus'' e nella ''Omega Evolution 500''.
 
Il cambio era manuale a 5 marce: su tutta la gamma, ad eccezione delle versioni a gasolio, era possibile avere a richiesta un [[cambio automatico]] a 4 rapporti.<br />
I freni erano a disco sulle quattro ruote su tutta la gamma: le versioni di punta montavano dischi maggiorati.
 
Le [[sospensione (meccanica)|sospensioni]] erano anteriormente a [[Ruota|ruote]] indipendenti con schema [[MacPherson (meccanica)|MacPherson]] e posteriormente a ruote interconnesse.
 
=== Omega B ===
{{Auto2
|nome = Opel Omega B
Line 294 ⟶ 217:
|stelleEU =
|stelleEUanno = <!-- Sezione dimensioni e pesi -->
|lunghezza = 48984.788-4.820
|larghezza = 17761.776
|altezza = da 14551.455 a 15451.545
|passo = 27302.730
|peso = minimo 16051.605
<!-- Sezione altro -->|design =
|design2 =
|famiglia = [[Holden Commodore]] e [[Holden Monaro|Monaro]]
|concorrenti = [[Alfa Romeo 164]] e [[Alfa Romeo 166|166]]<br />[[Audi A6 C4]]<br>[[Citroën XM]]<br />[[Ford Scorpio]]<br />[[Lancia K]]<br />[[Peugeot 605]] e [[Peugeot 607|607]]<br />[[Renault Safrane]] e [[Renault Vel Satis|Vel Satis]]<br />[[Rover Serie 800]] e [[Rover 75|75]]<br />[[Volvo 850]], [[Volvo S70|S70]], [[Volvo S80|S80]] e [[Volvo V70|V70]]
|esemplari = 797.011<ref name=ProduzioneTotale />
|note = fonte dei dati [http://media.gm.com/it/opel/it/news/pr_old/pressrelease_2650.htm]
Line 308 ⟶ 231:
|didascalia2 =
}}
=== Nascita del modello ===
La nuova serie della Omega, denominata ''Omega B'', fu lanciata nel giugno del 1994, subito dopo il pensionamento la serie precedente. Rispetto alla vecchia Omega, il nuovo modello appariva gradevolmente rinnovato, con linee più morbide ed affusolate. Il pianale era lo stesso della Omega precedente, ma nonostante i tanti rinnovamenti estetici, la nuova vettura aveva ingombri poco diversi da quelli della prima serie.
 
[[File:TyOpelOmegaBCaravan20050918i3.jpg|sinistra|miniatura|Una Opel Omega B Caravan]]
Il progetto ''P2800'' relativo alla seconda generazione della ''Omega'', normalmente identificata come ''Omega B'', venne avviato tra la fine del [[1989]] e l'inizio del [[1990]]. Stavolta l'idea fu quella di andare a sostituire in un colpo solo sia la ''Omega A'' che la [[Opel Senator|Senator B]], quest'ultima di fascia più alta ma dagli esiti commerciali decisamente deludenti. Questa politica di concentrazione dei modelli non volle essere limitata solo a questi due modelli, ma anche ad altri modelli prodotti da altri marchi del gruppo General Motors. Questo per risparmiare sui costi di progettazione. Per lo stesso motivo si scelse di riutilizzare il pianale della ''Omega A'', in particolare quello della ''Omega 3000 24v'', caratterizzato da specfiche tarature della meccanica telaistica in grado di assicurare un comportamento su strada più sicuro. Altro diktat imposto dal direttivo della Opel fu quello di rendere il nuovo modello decisamente più completo per quanto riguardava la dotazione di sicurezza. Durante gli ultimi ann di commercializzazione della ''Omega A'', infatti, le vendite cominciarono a calare sensibilmente proprio a causa del fatto che i modelli concorrenti si stavano gradualmente imponendo sul mercato grazie alle loro dotazioni di sicurezza sempre più complete.
 
I primi muletti relativi alla ''Omega B'' vennero testati su strada a partire dal luglio 1992, mentre la presentazione in anteprima mondiale si ebbe al [[Salone di Ginevra]] del marzo 1994<ref>[https://www.media.stellantis.com/it-it/opel/press/35-anni-fa-la-prima-opel-omega La ''Omega'' sul sito del gruppo Stellantis]</ref>produzione fu avviata il [[29 aprile]] 1994<ref>''Opel - Fahrzeug Chronik Band 2'', Rainer Manthey / Eckhart Bartels, 2013, Podszun, pagg.33-35</ref>.
 
==== Design esterno ed interno ====
 
Rispetto alla vecchia Omega, il nuovo modello appariva gradevolmente rinnovato, con linee più morbide ed affusolate. Proposta anche in questo caso fin da subito sia come berlina che come station wagon, la seconda generazione della ''Omega'' risultava più lunga di dieci cm rispetto alla precedente, nonostante sfruttasse lo stesso pianale e con lo stesso identico passo (2,73 metri). Le linee generali risultavano più arrotondate e fluide, cercado di riproporre in chiave più evoluta i concetti tipici dell'ottimizzazione in fatto di aerodinamica. Nonostante ciò, però, il Cx della ''Omega B'' risultò leggermente peggiore rispetto al modello precedente, facendo registrare un valore di 0,29 contro lo 0,28 della ''Omega A''<ref name=Auto07-94>''Auto'', luglio 1994, pagg.196-197</ref>. Come nelle ultime ''Omega A'', anche qui l'intero perimetro del corpo vettura era percorso da un profilo cromato che passava sopra i due paraurti e a mezza altezza delle portiere, interrompendosi solo in corrispondenza dei passaruota.
 
La parte anteriore della ''Omega B'' era profilata e spiovente, con un frontale ridotto in altezza e dominato principalmente dai gruppi ottici "a goccia" e a sviluppo orizzontale che racchiudevano al centro la calandra tagliata in due da un baffo cromato recante al centro il logo della casa di Rüsselsheim. Sotto ai gruppi ottici trovava posto il paraurti avvolgente dotato di fari fendinebbia e di prese d'aria per il raffreddamento dei freni. La vista laterale evidenziava la maggior inclinazione del parabrezza, che fra l'altro venne spostato in avanti di 186 mm per privilegiare l'abitacolo e lo spazio al suo interno<ref name=Auto07-94 />. Vistosa anche la differenza fra i sottili montanti anteriori e i robusti montanti posteriori. La parte posteriore della ''Omega B'' era anch'essa molto tondeggiante e dominata dai gruppi ottici ovoidali e bombati. Il bagagliaio si apriva mediante una maniglia rappresentata dallo stemma della Opel posto al centro.
 
L'abitacolo della ''Omega B'' guadagnò spazio e doti di abitabilità grazie al già citato spostamento in avanti del parabrezza, ma anche grazie al riposizionamento dei sedili, grazie al quale lo spazio fra fila anteriore e posteriore aumentò leggermente, così come si riuscì ad aumentare lo spazio in larghezza sul divano grazie all'aumento della carreggiata posteriore<ref>''Auto'', luglio 1994, pagg.200-201</ref>. I passi avanti vennero percepiti anche per quanto riguardava le finiture e la qualità dei materiali utilizzati per plancia, pannelli porta, volante, sedili, ecc. Il posto guida della ''Omega B'' era caratterizzato anch'esso da una più elevata qualità costruttiva e da cruscotto e console centrale più eleganti e completi nelle loro dotazioni di strumenti, indicatori e spie. Il sedile del conducente era provvisto di numerose regolazioni (longitudinale, in altezza, in inclinazione e lombare), mentre il vano bagagli aveva una capacità di 530 litri.
 
==== Dotazione ====
 
Si è già detto che il progetto ''P2800'' impose in particolar modo che venisse incrementato il livello di sicurezza della vettura: per questo la ''Omega B'' venne dotata di serie, olre che dell'ABS, anche del doppio [[airbag]] (lato guida e lato passeggero) e delle barre antintrusione nelle portiere.
 
Oltre a ciò, per non rimanere indietro rispetto alla concorrenza anche su altri fronti, la dotazione di serie venne arricchita con il climatizzatore, i vetri elettrici sia davanti che dietro, l'impianto hi-fi ad otto casse, i retrovisori esterni regolabili dall'interno e riscaldabili e il computer di bordo (quest'ultimo già presente anche nella precedente ''Omega'')<ref name=Auto07-94 />.
 
==== La tecnica della ''Omega B'' ====
[[File:Omega Inside.JPG|thumb|left|Il posto guida di una ''Omega B'']]
La struttura a scocca portante della ''Omega B'' venne progettata tenendo in considerazione il fattore sicurezza passiva e quindi la realizzazione di una struttura a deformazione programmata, un concetto che ormai a quel punto tutti i costruttori consideravano come prioritario e che giustifica il leggero allungamento degli sbalzi anteriore e posteriore, da cui la maggior lunghezza del corpo vettura a fronte di un passo invariato. La ''Omega B'' è stata anche una delle prime Opel ad introdurre il concetto di ecosostenibilità quando ancora tale concetto non veniva ricordato a ritmo martellante dai media. In questo senso va inquadrato l'uso di materiali ricicalbili per paraurti, cruscotto, minigonne, plancia e componenti in plastica presenti sotto il cofano motore.
 
Come già detto, la ''Omega B'' sfruttò il pianale della precedente ''Omega'', ma con diverse novità, a partire dal nuovo retrotreno multilink, mentre l'avantreno di tipo MacPherson venne corredato di barra antirollio. L'impianto frenante prevedeva dischi sulle quattro ruote (anteriori autoventilanti) con ABS di serie su tutta la gamma. Lo sterzo mantenne la precedente configurazione a circolazione di sfere.
 
Una grossa novità introdotta dalla ''Omega B'' sul piano tecnico riguardava il debutto dei nuovi motori Ecotec, con particolare riferimento al 2 litri 16v a [[benzina]], che riduceva del 48% le emissioni inquinanti rispetto al precedente 2 litri<ref>''Auto'', luglio 1994, Conti Editore, pagg.198-199</ref>, e ai due [[motore V6|motori V6]], sempre appartenenti alla famiglia Ecotec. In generale, al suo debutto, la ''Omega B'' venne proposta nelle seguenti motorizzazioni:
{{Doppia immagine|right|Opel Omega Caravan f.jpg||Opel Omega Caravan h.jpg||Vista anteriore e posteriore di una ''Omega B Caravan''|larghezza totale=450}}
*''2.0i 8v'': motorizzazione di base costituita da un'unità monoalbero da 1998 cm<sup>3</sup> con potenza massima di 116 CV;
*''2.0i 16v'': si tratta del nuovo motore Ecotec introdotto come una delle tante novità motoristiche nella gamma della ''Omega B''. Caratterizzato sempre da una cilindrata di 1998 cm<sup>3</sup>, aveva la [[distribuzione (meccanica)|distribuzione]] bialbero a 4 [[valvola a fungo|valvole]] ed erogava una potenza massima di 136 CV;
*''2.5i V6 24v'': altra novità nella gamma motori della ''Omega B'' fu questo V6 bialbero da 2498 cm<sup>3</sup> con potenza massima di 170 CV;
*''3.0i V6 24v'': alla stessa famiglia del motore 2.5 apparteneva anche questo 3 litri, sempre bialbero, con cilindrata di 2962 cm<sup>3</sup> e con potenza msssima di 211 CV. Si trattava della motorizzazione di punta nella gamma motoristica d'esordio;
*''2.5 TD'': unico motore a gasolio previsto al debutto, si trattava in realtà di un motore di origine [[BMW]], più precisamente appartenente alla famiglia [[BMW M51|M51], anche se la Opel lo identificava con la sigla X25DT o U25DT. Questo motore turbodiesel aveva una cilindrata di 2497 cm<sup>3</sup> ed erogava una potenza massima di 131 CV.
 
Come spesso accade, non tutte le motorizzazioni erano distribuite uniformemente in tutti i mercati. Per esempio nel mercato [[italia]]no era inizialmente assente la versione a benzina da 2.5 litri, sopraggiunta però più tardi, nel [[1996]]. Per quanto riguarda le varianti di trasmissione, su tutta la gamma era previsto di serie un cambio manuale a 5 marce, ma a richiesta era possibile ottenere un cambio automatico a 4 rapporti, sempre in abbinamento a qualsiasi motorizzazione.
 
=== Evoluzione della gamma ===
{{Doppia immagine|left|Opel Omega II 2.2i Facelift front 20100509.jpg||Opel Omega II 2.2i Facelift rear 20100509.jpg||Vista anteriore e posteriore di una ''Omega B'' dopo il restyling del 1999|larghezza totale=450}}
La Omega B fu nuovamente proposta sia come berlina che come station wagon, quest'ultima anche con il motore V6 da 211 CV.<ref>{{Cita news|autore=Paolo Artemi|url=http://archiviostorico.corriere.it/1995/marzo/21/Sull_Omega_station_wagon_cultura_co_0_95032115263.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130706120427/http://archiviostorico.corriere.it/1995/marzo/21/Sull_Omega_station_wagon_cultura_co_0_95032115263.shtml|titolo=Sull'Omega station wagon la cultura della dolcezza|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=21|mese=3|anno=1995|pagina=45|accesso=3 dicembre 2009|urlmorto=sì|dataarchivio=6 luglio 2013}}</ref>
 
Durante i primi tre anni di carriera commerciale, la gamma della ''Omega B'' non subì aggiornamenti di sorta. Fu infatti solo nel [[1997]] che fu introdotto un nuovo propulsore 2 litri a gasolio ad [[iniezione diretta]], in affiancamento al turbodiesel BMW da 2.5 litri. Tale nuovo motore, progettato e realizzato stavolta dalla Opel, erogava una potenza massima di 101 CV. Nel [[1998]] la dotazione divenne più ricca, andando a comprendere gli airbag laterali, i fari alla xenon (non per tutti gli allestimenti) e il [[controllo della trazione]] per i motori V6. Il 2 litri 16v venne inoltre dotato di contralberi di equilibratura per smorzare le vibrazioni e rendere così più silenzioso il motore stesso e più confortevole la marcia<ref>''Auto'', dicembre 1997, Conti Editore, pag.104</ref>. Vi furono inoltre alcuni aggiornamenti di dettaglio all'impianto frenante e ad alcuni dispositivi elettronici.
La gamma motoristica iniziale prevedeva tre motori a benzina da 2, da 2.5 e da 3 litri più un motore turbodiesel da 2.5 litri. Quest'ultimo era un 6 cilindri in linea di origine [[BMW]], ma depotenziato da 143 a 130 CV. L'unità di base da 2 litri era in commercio sia nella configurazione a due valvole per cilindro, sia in quella a quattro ed erano inizialmente le uniche unità a 4 cilindri. Quelle da 2.5 e 3 litri erano infatti dei [[motore V6|V6]]. Per il mercato [[italia]]no era inizialmente assente la versione a benzina da 2.5 litri, sopraggiunta però più tardi, nel [[1996]].
 
Nell'agosto del [[1999]] venne presentato il restyling della ''Omega B'', con numerosi aggiornamenti estetici che comprendevano i nuovi gruppi ottici anteriori, il cofano solcato da due nervature longitudinali, i paraurti in tinta, la coda caratterizzata da nuovi gruppi ottici meno tondeggianti e le modanature laterali anch'esse in tinta. Nell'abitacolo vennero ridisegnati cruscotto e console centrale, mentre le versioni più ricche arrivarono a integrare una dotazione composta fra l'altro di rivestimenti in pelle, sedili regolabili elettricamente, cruise control, radio con caricatore CD e telefono. Per quanto riguardava la gamma motori, le due unità di base da 2 litri furono sostituite da un nuovo propulsore 2.2 litri 16V da 144 CV, che andò quindi a proporsi come base della gamma.
Nel [[1997]] fu introdotto un nuovo propulsore 2 litri a gasolio ad iniezione diretta, in affiancamento al turbodiesel BMW da 2.5 litri.
[[File:Opel omega.jpg|thumb|right|Una ''Omega Caravan'' dopo il restyling del 1999]]
Nell'ottobre del [[2000]], il V6 benzina da 2.5 litri fu sostituito da un nuovo 2.6, sempre in configurazione V6 e della potenza massima di 179 CV, mentre dall'altra il 2 litri turbodiesel fu rimpiazzato da un 2.2 DTI da 120 CV, sempre ad iniezione diretta, ma non ancora dotato di quella tecnologia [[common rail]] che proprio in quegli anni stava cominciando a diffondersi presso diversi altri costruttori.
 
Pochi mesi dopo, nel febbraio del [[2001]], fu il V6 da 3 litri ad essere sostituito, in questo caso da un V6 da 3.2 litri, solo di poco più potente per privilegiare invece l'elasticità di marcia. Nel mese di giugno, il 2.5 TD con precamera venne sostituito da un altro 2.5, sempre di origine BMW, ma con alimentazione ad iniezione diretta e potenza massima di 150 CV. Nello stesso anno, per pochissimo tempo, solo qualche settimana, fu messa in listino una "super-Omega", denominata '''Omega V8''' e dotata, appunto, di un [[motore V8|V8]] [[Chevrolet]] da 5.7 litri, per ben 310 CV di potenza massima, velocità massima di 250 km/h autolimitata e scatto da 0 a 100 km/h in 7": la vettura fu tolta di produzione dopo pochissimo a causa di problemi di affidabilità<ref>[https://www.carthrottle.com/post/wpm5bbz/ Pagina dedicata alla ''Omega V8'']</ref>. La ''Omega V8'' per brevissimo tempo fece capolino nei listini pubblicati da alcune riviste specializzate, ma la precipitosità con cui tale modello venne tolto di listino ne fece un oggetto misterioso, che secondo alcune fonti non arrivò mai a far parte della gamma ufficiale della ''Omega B''.
Il [[1998]] vide alcuni aggiornamenti di dettaglio all'impianto frenante e ad alcuni dispositivi elettronici, mentre nel [[1999]] le due unità di base da 2 litri furono sostituite da un nuovo propulsore 2.2 litri 16V, che andò quindi a proporsi come base della gamma.<br />
Due furono invece le novità per il [[2000]]: da una parte il V6 benzina da 2.5 litri fu sostituito da un nuovo 2.6, sempre in configurazione V6, mentre dall'altra il 2 litri turbodiesel fu rimpiazzato da un 2.2 sempre ad iniezione diretta.
 
La produzione della ''Omega'' cessò alla fine del 2003, senza che fosse stata nel frattempo progettata una nuova ammiraglia in grado di raccoglierne l'eredità, dato che il numero di vendite era in continua diminuzione, come del resto per altre ammiraglie concorrenti: proprio per questo, paradossalmente, la ''Omega'' rimase in listino per tutto il 2004. D'altra parte, la versione SW della III generazione della [[Opel Vectra]] aveva dimensioni più simili a quella della ''Omega'' (la SW dalle dimensioni della ''Vectra'' divenne la [[Opel Signum]]) e sostituì, parzialmente, il ruolo della ''Omega''.
Nel [[2001]] la versione di punta con V6 da 3 litri fu equipaggiata da un V6 da 3.2 litri, solo di poco più potente per privilegiare invece l'elasticità di marcia. Nello stesso anno, per pochissimo tempo, solo qualche settimana, fu messa in listino una "super-Omega", denominata '''Omega V8''' e dotata, appunto, di un [[motore V8|V8]] [[Chevrolet]] da 5.7 litri, per ben 312 CV di potenza massima: la vettura fu tolta di produzione dopo pochissimo a causa di problemi di affidabilità.<br />
Il vuoto lasciato dall<nowiki>'</nowiki>''Omega'' è stato, a partire dal [[2008]], pressoché definitivamente colmato con l'avvento del modello [[Opel Insignia]], che sostituiva di fatto la ''Vectra'' ma aveva dimensioni ed ambizioni decisamente superiori proprio per porsi come via di mezzo tra la Opel ''Vectra'' e a quella che era stata l<nowiki>'</nowiki>''Omega''.
La produzione della Omega è stata interrotta alla fine del 2003, senza che fosse stata creata una nuova ammiraglia in grado di raccoglierne l'eredità dato che il numero di vendite era in continua diminuzione, come del resto per altre ammiraglie concorrenti: proprio per questo, paradossalmente, la Omega rimase in listino per tutto il 2004. D'altra parte, la versione SW della III generazione della [[Opel Vectra]] aveva dimensioni più simili a quella della Omega (la SW dalle dimensioni della Vectra divenne la [[Opel Signum]]) e sostituì, parzialmente, il ruolo della Omega.
Il vuoto lasciato dall'Omega è stato, a partire dal [[2008]], pressoché definitivamente colmato con l'avvento del modello [[Opel Insignia]], che sostituisce di fatto la Vectra ma aveva dimensioni ed ambizioni decisamente superiori proprio per porsi come via di mezzo tra la Opel Vectra e a quella che era stata l'Omega.
 
==== Tabella riepilogativa ====
 
Nella seguente tabella sono riportati i dati tecnici relativi alle principali versioni della Omega B. I dati tra parentesi sono relativi alla versione station wagon:
 
{|class="wikitable" cellpadding="0" cellspacing="0" style="text-align:center; font-size:85%; width:100%"
|colspan=1415 style="height:27px; background:#D5EAFB; text-align:center; font-weight:bold"|Opel Omega B (1994-2003)
|-style="background:#DCDCDC; align:center; valign:middle; font-weight:bold"
!width=7%| Modello
!width=7%| Carrozzeria
|Anni di produzione
!width=5%| Motore
|N°cilindri
!width=7%| Cilindrata
|Cilindrata<br />cc
!width=15%| Alimentazione
|Potenza<br />CV
!width=7%| [[Potenza (fisica)|Potenza]]<br>[[cavallo vapore|CV]]/rpm
|Coppia Massima<br />Nm
!width=7%| [[Coppia motrice|Coppia]]<br />[[Newton per metro|Nm]]/rpm
|Velocità Massima<br />km/h
!width=7%| Cambio/<br />N°rapporti
|Accelerazione<br />0–100&nbsp;km/h
!width=5%| Massa a vuoto<br />(kg)
!width=7%| Velocità<br />max
!width=7%| Acceler.<br />0–100&nbsp;km/h
!width=7%| Consumo<br />(l/100&nbsp;km)
!width=7%| Anni di produzione
|-
! colspan=15 style="background:#e8e8e8" | ''Versioni a benzina''
|'''Omega 2.0i'''
|1994-99
|4L
|1998
|115<br />a 5400 giri/min
|178<br />a 2800 giri/min
|195<br />(187)
|13"<br />(14")
|-
|rowspan="2"|'''2.0i 8v'''||Berlina||rowspan="2"|[[GM_Family_II#Varianti_pre-Ecotec|X20SE]]||rowspan="4"|1998||rowspan="2"|Iniezione elettronica Bosch Motronic M 1.5.4||rowspan="2"|116/5400||rowspan="2"|178/2800||rowspan="12"|Manuale<br>5 marce||1.410||195||13"||8,6||rowspan="2"|01/1999-08/1999
|'''Omega 2.0i 16V'''
|1994-99
|4L
|1998
|136<br />a 5600 giri/min
|185<br />a 4000 giri/min
|210<br />(202)
|11"<br />(11"5)
|-
|Caravan||1.460||187||14"||8,9
|'''Omega 2.2i 16V'''
|1999-2003
|4L
|2198
|144<br />a 5800 giri/min
|203<br />a 4000 giri/min
|210<br />(202)
|10"5<br />(11")
|-
|rowspan="2"|'''2.0i 16v'''||Berlina||rowspan="2"|[[GM_Family_II#Varianti_Family_II_Ecotec|X20XEV]]||rowspan="2"|Iniezione elettronica Siemens Simtec 56.1||rowspan="2"|136/5600||rowspan="2"|185/4000||1.425||210||11"||8,5||rowspan="2"|01/1999-08/1999
|'''Omega 2.5i 24V'''
|1994-2000
|V6
|2498
|170<br />a 6000 giri/min
|227<br />a 3200 giri/min
|223<br />(215)
|10"5<br />(11")
|-
|Caravan||1.475||202||11"5||8,7
|'''Omega 2.6i 24V'''
|2000-03
|V6
|2597
|180<br />a 6000 giri/min
|240<br />a 3400 giri/min
|229<br />(221)
|9"5<br />(10")
|-
|rowspan="2"|'''2.2i 16v'''|||Berlina||rowspan="2"|[[GM_Family_II#Versione_da_2.2_litri|Y22XE/<br>Z22XE]]||rowspan="2"|2198||rowspan="2"|Iniezione elettronica Siemens Simtec 71||rowspan="2"|144/5600||rowspan="2"|185/4000||1.425||210||11"||8,5||rowspan="2"|08/1999–06/2003
|'''Omega 3.0i MV6 24V'''
|1994-2001
|V6
|2962
|211<br />a 6000 giri/min
|270<br />a 3600 giri/min
|240<br />(232)
|8"8<br />(9"3)
|-
|Caravan||1.475||202||11"5||8,7
|'''Omega 3.2i 24V'''
|2001-03
|V6
|3175
|218<br />a 6000 giri/min
|290<br />a 3400 giri/min
|240<br />(232)
|9"<br />(9"5)
|-
|rowspan="2"|'''2.5i V6 24v'''|||Berlina||rowspan="2"|[[GM_V6-54_Gradi#Versione_da_2.5_litri|X25XE]]||rowspan="2"|2498||rowspan="2"|Iniezione elettronica Bosch Motronic M 2.8.1||rowspan="2"|170/6000||rowspan="2"|227/3200||1.510||223||9"5||9,1||rowspan="2"|01/1994–09/2000
|'''Omega 2.0 DTI'''
|1997-2000
|4L
|1995
|100<br />a 4000 giri/min
|205<br />a 2750 giri/min
|188<br />(180)
|13"5<br />(13")
|-
|Caravan||1.560||215||10"||9,3
|'''Omega 2.2 DTI'''
|2000-03
|4L
|2172
|120<br />a 4000 giri/min
|280<br />a 1600 giri/min
|195<br />(190)
|12"5<br />(13")
|-
|rowspan="2"|'''2.6i V6 24v'''|||Berlina||rowspan="2"|[[GM_V6-54_Gradi#Versione_da_2.6_litri|Y26SE]]||rowspan="2"|2597||rowspan="2"|Iniezione elettronica Bosch Motronic M 3.1.1||rowspan="2"|180/6000||rowspan="2"|240/3400||1.535||229||9"5||10,7||rowspan="2"|10/2000–06/2003
|'''Omega 2.5 TD'''
|-
|1994-2001
|Caravan||1.580||221||10"||10,9
|6L
|-
|2497
|rowspan="2"|'''3.0i V6 24v'''|||Berlina||rowspan="2"|[[GM_V6-54_Gradi#Versione_da_3_litri|X30XE]]||rowspan="2"|2962||rowspan="2"|Iniezione elettronica Bosch Motronic M 2.8.1||rowspan="2"|211/6000||rowspan="2"|270/3400||1.590||243||8"5||10,8||rowspan="2"|04/1994–02/2001
|130<br />a 4500 giri/min
|-
|250<br />a 2200 giri/min
|Caravan||1.655||235||9"||11
|200<br />(195)
|-
|12"<br />(12"5)
|rowspan="2"|'''3.2i V6 24v'''|||Berlina||rowspan="2"|[[GM_V6-54_Gradi#Versione_da_3.2_litri|Y32SE]]||rowspan="2"|3175||rowspan="2"|Iniezione elettronica Bosch Motronic M 3.1.1||rowspan="2"|218/6000||rowspan="2"|290/3400||rowspan="2"|Automatico<br>4 rapporti||1.635||240||9"||11,8||rowspan="2"|02/2001–06/2003
|-
|Caravan||1.658||232||9"5||11,9
|-
! colspan=15 style="background:#e8e8e8" | ''Versioni a gasolio''
|-
|rowspan="2"|'''2.0 DTI 16v'''|||Berlina||rowspan="2"|[[Motore Opel Ecotec Serie 20DT|X20DTH]]||rowspan="2"|1995||rowspan="2"|Diesel iniezione diretta, turbocompressore Garrett T15, intercooler||rowspan="2"|101/4300||rowspan="2"|205/1600||rowspan="8"|Manuale<br>5 marce||1.540||186||15"||6,1||rowspan="2"|09/1997–09/2000
|-
|Caravan||1.595||180||16"||6,3
|-
|rowspan="2"|'''2.2 DTI 16v'''|||Berlina||rowspan="2"|[[Motore Opel Ecotec Serie 22DT|Y22DTH]]||rowspan="2"|2172||rowspan="2"|Diesel iniezione diretta, turbocompressore, intercooler||rowspan="2"|120/4000||rowspan="2"|280/1600||1.595||195||12"5||7,1||rowspan="2"|10/2000–06/2003
|-
|Caravan||1.655||180||13"||7,3
|-
|rowspan="2"|'''2.5 TD'''|||Berlina||rowspan="2"|[[BMW M51|X25DT]]||rowspan="4"|2497||rowspan="4"|Diesel iniezione indiretta, turbocompressore, intercooler||rowspan="2"|130/4500||rowspan="2"|250/2200||1.525||200||12"||7,4||rowspan="2"|04/1994–08/2001
|-
|Caravan||1.575||195||13"||7,7
|-
|rowspan="2"|'''2.5 DTI 24v'''|||Berlina||rowspan="2"|[[BMW M57|Y25DT]]||rowspan="2"|150/4000||rowspan="2"|300/1700||1.610||208||10"5||7,6||rowspan="2"|06/2001–06/2003
|-
|Caravan||1.660||200||11"||7,8
|-
|'''Omega 2.5 DTI'''
|2001-03
|6L
|2497
|150<br />a 4000 giri/min
|300<br />a 1750 giri/min
|208<br />(200)
|10"5<br />(11")
|}
 
== Attività sportiva ==
Della Opel ''Omega B'' venne realizzata una versione da competizione adatta alla partecipazione nel campionato tedesco V8 Star che si svolse tra il 2001 e il 2003. Il design della vettura era stato reso più aerodinamico con l'introduzione di nuovi componenti aerodinamici ed erano stati adottati i sistemi di sicurezza prescritti dal regolamento FIA. Il propulsore era stato potenziato per erogare la potenza di 500 CV, mentre la scocca era stata realizzata in fibra di vetro. Tutto ciò permetteva alla vettura il raggiungimento di una velocità massima di 310&nbsp;km/h.<ref>{{cita web|url=http://www.evocars-magazin.de/2009/12/12/opel-omega-v8-star-zu-verkaufen/|titolo=Opel Omega V8 Star zu verkaufen|accesso=2 settembre 2014}}</ref>
 
== Le altre Omega ==
Line 448 ⟶ 362:
Tornando nuovamente al Regno Unito, la Omega era l'auto comunemente utilizzata dalla [[Polizia]] locale; successivamente, a seguito della cessazione della produzione, l'autovettura in forza alla polizia è divenuta la [[Vauxhall Vectra]]. La Omega è anche stata convertita in [[limousine]] ed in versione [[carro funebre]].
 
== Note= =
<references/>
 
== Voci correlate ==
*[[Vauxhall Carlton]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Bibliografia ==
 
*''Opel - Fahrzeug Chronik Band 2'', Rainer Manthey / Eckhart Bartels, 2013, Podszun, ISBN 978-3-86133-620-4
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*''Jahrbuch Opel 2014'', Rainer Manthey / Eckhart Bartels, 2013, Podszun, ISBN 978-3-86133-701-0
 
== Collegamenti esterni ==
 
*{{cita web | 1 = http://www.evo500.net/ | 2 = Sito dedicato alla Omega Evo 500 ed alla Omega Lotus | accesso = 8 gennaio 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080118104527/http://www.evo500.net/ | dataarchivio = 18 gennaio 2008 | urlmorto = sì }}
*{{cita web|http://www.senatorman.de/opel_omega_b.htm|Pagina in tedesco dedicata alla storia della Omega B}}