Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare: differenze tra le versioni

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==Storia==
L'UNCLOS rimpiazza il vecchio concetto della [[libertà dei mari]], risalente al [[XVII secolo]] secondo cui, in linea di massima, i [[sovranità|diritti nazionali]] erano limitati a specifiche fasce di mare che si estendevano generalmente per tre [[miglio marino|miglia nautiche]], secondo la regola detta dello "''sparo del cannone''" sviluppata dal [[giurista]] olandese [[Cornelis van Bynkershoek]]. Tutto lo spazio di mare oltre tale fascia eranoera considerateconsiderata "[[acque internazionali]]", ossia di proprietà di nessuno stato e quindi di libero accesso a ognuno di loro.
 
Nel [[XX secolo|ventesimo secolo]] alcuni Stati espressero il desiderio di estendere la loro giurisdizione nazionale specialmente per poter aumentare la possibilità di sfruttare in maniera esclusiva le risorse marine, principalmente quelle minerarie e di pesca, oltre i limiti delle tre miglia. Fra gli anni [[1946]] e [[1950]] una serie di Paesi hanno cominciato a dichiarare in ambito internazionale l'estensione delle loro acque territoriali a 12 o anche 200 miglia nautiche.
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Ad oggi solo una piccolissima parte degli Stati rivieraschi del mondo continua a mantenere un limite di giurisdizione nazionale su una fascia di mare di sole tre miglia.
 
L'UNCLOS, fra le altre cose, definisce le acque internazionali quindi non più "''terra di nessuno''" ma di "''proprietà di tutti''"; di conseguenza spetta all'Assemblea delle Parti tracciare le regole per l'utilizzo o la regolamentazione delle attività.
 
==Le indicazioni dell'UNCLOS==