Lingua sanscrita: differenze tra le versioni

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== La grammatica ==
{{vedi anche|Grammatica sanscrita}}
Il sanscrito è con ogni probabilità la lingua indoeuropea più conservatrice: mantiene tutte le forme originali e ne presenta poche innovative. Il nome ha una declinazione complessa: i casi sono 8otto (con ogni probabilità, gli stessi dell'indoeuropeo): [[nominativo]], [[genitivo]], [[dativo]], [[accusativo]], [[vocativo]], [[strumentale]], [[ablativo]] e [[locativo]]; uno in più rispetto al latino arcaico e al gallico, nei quali strumentale e ablativo non sono mai stati distinti; due in più rispetto al latino classico, dove è praticamente perso anche il locativo; tre in più rispetto al greco antico, che assimila strumentale, ablativo e locativo nel dativo e nel genitivo.
I numeri sono tre, come in greco antico: singolare, duale e plurale; anche i generi sono tre: maschile, femminile e neutro.
Il verbo, assai complesso e arcaizzante, ha quattro modi finiti: indicativo, congiuntivo, ottativo, imperativo, come in greco antico; cinque sono i tempi: presente, imperfetto, [[aoristo]], perfetto e futuro (quest'ultimo non esisteva in indoeuropeo); a differenza di latino e greco, non ha un piuccheperfetto e un futuro perfetto. Accanto all'attivo e al passivo, il sanscrito sviluppa la forma media (unica tra le lingue indoeuropee, insieme al greco antico e ad alcuni relitti in latino assimilati al passivo); le forme sono sintetiche e non perifrastiche, a differenza di quanto accade nella maggior parte delle lingue moderne.
 
== Note ==