Natalizumab: differenze tra le versioni

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Nella malattia di Crohn in stadio avanzato il natalizumab ha indotto una remissione clinica in pazienti non responsivi ai farmaci immunosoppressivi.
 
Durante alcuni studi[citazione necessaria]<ref>Yousry TA et al: Evaluation of patients treated with natalizumab for progressive multifocal leukoencephalopathy. N Engl J Med. 2006 Mar 2;354(9):924-33</ref>, si registrarono tre casi di [[leucoencefalopatia multifocale progressiva]], una patologia spesso letale che si manifesta quasi esclusivamente in pazienti immunodepressi (ad esempio pazienti affetti da AIDS) ed è dovuta al virus JCV. Per questo motivo il natalizumab fu ritirato dal mercato. A seguito di uno studio successivo, condotto su pazienti che avevano ricevuto questo farmaco per la cura di Sclerosi multipla, Morbo di Crohn e Artrite Reumatoide, la FDA (agenzia di controllo e di farmacovigilanza Statunitense) ha riapprovato il natalizumab per la commercializzazione.
 
Al momento il natalizumab (secondo le direttive dell'AIFA per l'Italia è indicato in monoterapia per i pazienti affetti da Sclerosi Multipla di tipo "a ricadute e remissioni" che non abbiano risposto ad almeno un anno di trattamento con altri farmaci immunomodulatori o con malattia in fase rapidamente ingravescente anche se non precedentemente trattati con immunosoppressori.