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'''Ferruccio Botti''' (Alseno, PC, 26 luglio 1935 - Parma 1° febbraio 2008) è stato uno storico e scrittore italiano.
 
== Cenni biografici ==
Pronipote di un omonimo ufficiale garibaldino caduto nella battaglia del Volturno (e sepolto nel sacrario di Sant'Angelo in Formis), Botti intraprese nel 1953 la carriera delle armi. Ufficiale di fanteria proveniente dal 12° corso dell'Accademia militare di Modena, in servizio sempre in Friuli (Divisione Mantova, III Brigata missili e Brigata meccanizzata Isonzo), comandò nel 1978-79 il 52° Battaglione fanteria d'arresto di Attimis (erede dei Cacciatori delle Alpi) e concluse la sua carriera come colonnello in ausiliaria.
Malgrado il grado modesto, Botti è stato uno dei più importanti scrittori militari italiani per quantità e qualità delle sue opere, tutte in più volumi monumentali, incentrate sulla stretta connessione tra storia militare e pensiero strategico. Attento ricercatore bibliografico, i suoi principali contributi riguardano la storia del pensiero militare, navale e aeronautico (non soltanto italiano) dall'età napoleonica alle soglie del XXI secolo, nonché la storia dei sistemi logistici adottati dall'esercito sardo e poi italiano dal 1831 al 1981. Membro della Società Italiana di Storia Militare e del Centro interuniversitario di studi e ricerche storico-militari, ha collaborato con gli Uffici Storici dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica, con il Centro Militare di Studi Strategici e con l'Institut de Stratégie comparéee, nonché con numerosi periodici specializzati (tra cui ''Rivista Militare'', ''Rivista Marittima'', ''Rivista Aeronautica'', ''Storia Militare'', ''Panorama Difesa'' e ''Stratégique'').