Cesare Dominiceti: differenze tra le versioni

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Vita ed opera - sviluppo I
Vita ed opera - sviluppo II
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==Vita ed opera==
Si iscrive al [[Conservatorio di Milano]], ma ancor prima di terminare gli studi di composizione, appena ventenne, dà alla luce la sua prima creazione lirica, accolta favorevolmente nel paese natale (''[[I begli usi di città]]'', Desenzano del Garda, [[1841]]). Seguono due opere che ottengono un discreto successo, ''[[La fiera di Tolobos]]'' ([[Brescia]], [[1845]]) e ''[[Due mogli in una]]'' ([[Milano]], [[1853]]), mentre [[La maschera]] ([[Teatro alla Scala]], Milano, [[1854]]), cade clamorosamente. Dopo quasi vent'anni dedicati quasi interamente all'insegnamento presso il Conservatorio di Milano, Dominiceti torna a far parlare di sé con ''[[Morovico]]'' (Milano, [[1873]]) accolta con moderato entusiasmo dal pubblico milanese.
 
Nel [[1875]] Arrigo Boito scrive per Dominiceti il libretto di ''[[Iràm]]'', ma l'opera, appena abbozzata dal compositore, non vedrà mai la luce. Le ultime due creazioni del maestro di Desenzano, ''[[Il lago delle fate]]'' (Milano, [[1878]]) e ''[[L'ereditiera]]'' (Milano, [[1881]]), conosceranno un certo successo di critica e di pubblico, grazie anche al consumato mestiere di Angelo Zanardini, che firmò i libretti di entrambe le opere.