Porta Sanqualis: differenze tra le versioni

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Poco oltre la porta, lungo il presumibile tracciato di mura, è stata rinvenuta un’arcata di tufo (inglobata ora nell’androne del vicino palazzo Antonelli, al n. civico 158 della piazza), simile a quella visibile nei pressi della [[porta Raudusculana]]: anche in questo caso, considerata l’altezza dell’arcata dal livello originario del suolo su cui venne costruita, è probabile debba trattarsi di una sorta di postazione di artiglieria per armi da lancio sul tipo della [[catapulta]] o della [[balista]]. L’area era infatti esposta verso il [[Campo Marzio]] che, sebbene integrato nell’immediato circondario di [[Roma]], era però esterno alle mura. Le tecniche costruttive utilizzate per la sistemazione dell’arcata sembrano risalire ad un restauro effettuato nell’[[87 a.C.]], ma poiché a quell’epoca la città era già abbastanza estesa verso il Campo Marzio, la costruzione originale risale probabilmente ad un periodo precedente.
 
Il nome della porta è dovuto alla vicinanza del [[Santuario di Semo Sancus Dius Fidius|tempio di [[Sanco]] (o [[Sanco|Samo Sanco]], o Sanquale), antica divinità di cui non sono però tramandate molte notizie, se non che si trattava di una divinità importata in origine dai [[sabini]], abitatori del colle prima della fusione con gli elementi [[latini]] stanziati sul [[Palatino]]. Il nome comunque non è comunque certamente di origine latina.
 
===Note===