Metessi: differenze tra le versioni

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La parola '''metessi''' o metexi, dal greco μέθεξις (mètexis) vuole significare genericamente partecipazione. Il termine acquista significato filosofico nell'ambito del pensiero platonico.
Tra il mondo corruttibile delle cose terrene e quello puro e perfetto delle idee esiste infatti una differenza ontologica così evidente da porre Platone di fronte a un dualismo che egli cerca di superare tramite la ricerca di un rapporto che egli si sforza di definire in qualche modo.
 
Il problema è legato storicamente alla presenza nell'Accademia di Aristotele, durante gli anni della tarda maturità platonica. È infatti presumibile che da un certo momento la critica aristotelica all'"ontologia della differenza" abbia costretto il vecchio maestro a rivedere criticamente le sue originali concezioni in funzione di un maggior "realismo" logico della teoria delle idee. In sostanza, la domanda che poneva Aristotele è: se il mondo delle idee e quello empirico si contrappongono - essere e non-essere - che senso ha porre l'idea come causa della realtà apparente? Non sarebbe più coerente concludere che esiste solo il mondo delle idee, riducendo il mondo delle cose a pura illusione?
 
[[Platone]] nell'opera [[Parmenide_(dialogo)|Parmenide]] sostiene che ogni [[colore]], profumo, morbidezza, [[suono]], dolore o [[piacere]] tramite i 5 sensi possono diventare gioia di partecipazione all’Uno. Egli indica col termine , questo processo continuo di interazione consapevole tra Parte (persona) e Uno (mondo).