Concilio Lateranense V: differenze tra le versioni

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==L'apertura e gli atti del concilio==
La vittoria dei francesi a [[Ravenna]] ([[11 aprile]] [[1512]]) impedì l’apertura del concilio fino al [[3 maggio]], quando i padri si incontrarono nella basilica del Laterano.
Erano presenti 15 cardinali, i [[patriarca (cristianesimo)|patriarchi]] di [[patriarcato di Alessandria|Alessandria]] e [[patriarcato di Antiochia|Antiochia]], 10 [[arcivescovo|arcivescovi]], 56 [[vescovo|vescovi]], alcuni [[abate|abati]] e capi di [[ordine religioso|ordini religiosi]], l’[[ambasciatore]] di [[Ferdinando II d'Aragona]], e quelli di [[Venezia]] e [[Firenze]]. I decreti conciliari furono pubblicati sotto forma di [[Bolla pontificia|bolle pontificie]].
 
Convocata da Giulio II, l’assemblea gli sopravvisse, continuò sotto [[papa Leone X]], e tenne la sua dodicesima ed ultima sessione il [[16 marzo]] [[1517]].
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Durante la successiva sessione ([[5 marzo]] [[1514]]) il papa pubblicò quattro decreti:
* Il primo (''[[Inter Multiplices (Leone X)|Inter Multiplices]]'') di questi sancisce l’istituzione dei [[monte di pietà|monti di pietà]], o monti dei pegni, sotto la stretta supervisione ecclesiastica allo scopo di aiutare le persone povere che necessitavano di aiuto nel modo più favorevole;
* Il secondo (''[[Supernae Dispositionis]]'') riguarda la libertà ecclesiastica e la dignità episcopale e condanna alcune esenzioni non autorizzate;
* Il terzo (''[[Inter Sollicitudines]]'') proibisce, sotto minaccia di [[scomunica]], la stampa di libri senza l’autorizzazione dell’ordinario della diocesi;
* Il quarto ordina una citazione perentoria contro i francesi riguardo la Sanzione Pragmatica. Quest’ultima fu solennemente revocata e condannata e venne approvato il [[concordato]] con [[Francesco I di Francia]] durante l’undicesima sessione ([[19 dicembre]] [[1516]]).