Giovanni Andrea Tria: differenze tra le versioni

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|vescovo=[[Vescovo]] di [[Arcidiocesi di Rossano-Cariati|Cariati]]; vescovo di [[Diocesi di Termoli-Larino|Larino]]; [[arcivescovo]] di [[arcidiocesi di Tiro|Tiro]]
|consacrato=
|nato=[[22 luglio]] [[1676]], [[Laterza]]
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Figlio di Francesco Tria e Margherita Geminale, completò i suoi studi di [[filosofia]], [[teologia]] e [[in utroque iure|ambe leggi]] a [[Napoli]] e [[Roma]].
Nel [[1704]] fu ''uditore'' di [[diritto canonico]] presso il monastero [[Ordine di San Benedetto|benedettino]] di [[Cava de' Tirreni]] rimase al servizio di questa [[abbazia]] anche quando fu trasferito a Roma.
 
Il [[26 agosto]] [[1709]] fu nominato vicario generale presso monsignor [[Lorenzo Gherardi]], vescovo di [[Prelatura territoriale di Loreto|Loreto]] e [[diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia|Recanati]], e tale rimase fino al [[1714]]. Più tardi, con monsignor [[Giuseppe Firrao]], ebbe l'incarico di "Nunzio Straordinario" alla Corte del [[Portogallo]].
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Il Tria fu eletto vescovo di [[Arcidiocesi di Rossano-Cariati|Cariati]] e [[Gerenza]] ed entrò in carica il [[17 marzo]] [[1720]], presiedendo il [[Sinodo]] ([[16 marzo|18]]/[[18 marzo]] [[1726]]).
Fu trasferito poi alla [[diocesi di Termoli-Larino|diocesi di Larino]], nel [[Molise]], il [[23 febbraio]] [[1727]].
 
Partecipò al concilio provinciale di [[Benevento]] dal [[1° maggio|1°]] al [[12 maggio]] [[1729]]. Nel [[1740]] fu nominato «consulente del Sacro Offizio» e nel dicembre dello stesso anno fu nominato [[arcidiocesi di Tiro|arcivescovo di Tiro]].