Giardino Corsini: differenze tra le versioni

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Nel [[1620]] la proprietà venne ceduta ai Corsini e l'atto di vendita parla di un ''casamento non finito'', di un ''semplicista'', cioè di un orto di piante medicinali come si coltivavano al [[Museo di storia naturale sezione orto botanico|Giardino dei Semplici]], e di una ''[[ragnaia]]'', cioe' un boschetto di lecci, dove erano installate anche le reti per la cattura dei volatili.
 
Filippo Corsini affidò la realizzazione di un giardino all'italiana a [[Gherardo Silvani]], che creò il bel viale adornato da statue che ancora esiste sul retro della villa, con le sculture che poggiano su piedistalli di altezza degradante per creare un' effetto prospettico di maggiore ampiezza.
 
Immancabili decorazioni geometriche con siepi di [[bosso]] decorarono il parco, assieme a due ''selvatici'', cioè due zone boscose in una delle quali fu relaizzato un [[labirinto]] di [[alloro]], e ben tre limonaie, a testimonianza della sfrenata passione dell'epoca per gli [[agrumi]], piante belle ed esotiche per i rigidi inverni toscani.