Romolo di Fiesole: differenze tra le versioni

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Nuova pagina: {{Santo |nome= San Romolo di Fiesole |immagine= San Romolo.jpg |dimensione immagine= 250px |didascalia= ''San Romolo di Fiesole'', dipinto di Beato Angelico, 1423-1424...
 
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|santuario principale= [[Duomo di Fiesole|Duomo]], [[Fiesole]]
|ricorrenza= [[6 luglio]]
|attributi= Abiti vescovili con [[Pastorale (liturgia)|pastorale]], [[libro]] e talvolta [[Palma del martirio|ramo di palma]]. Tavolta viene accompagnato da una [[lupa]].
|patrono di= [[Fiesole]]
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In realtà, Romolo era un [[diacono]] cittadino vissuto non al tempo degli apostoli, bensì alla fine del [[IV secolo]]; la carica di [[sacerdote]] o vescovo gli sarebbe stata attribuita successivamente. Tale convinzione rimase fino alla fine del X secolo in seguito alle prediche di un certo abate Teuzone, il quale, sostenendo di aver analizzato dettagliatamente una lastra tombale quasi illeggibile, divulgò che il santo non era altro che un martire della Chiesa fiesolana, vissuto nel [[I secolo]].
 
Sui nuovi dati forniti dall'abate fiorirono numerosissime leggende, storicamente infondate, ma ampiamente influenzate da quelle di personaggi omonimi, come [[Romolo]], il leggendario fondatore di [[Roma]]. La vita più conosciuta del santo è narrata da tre codici, composti tra l'[[XI secolo|XI]] e il [[XIV secolo]] e riprende una nota del "Martirologio di Usuardo" che, in data 6 luglio, fa menzione di un gruppo di martiri, tra i quali anche Romolo, uccisi in Toscana sotto l'impero di Domiziano.
 
Raccontano gli scritti che Romolo, un giovane non fiesolano bensì [[Roma|romano]], in assonanza al nome, nacque in una nobile famiglia forse verso la metà del [[I secolo]]. Non è chiaro il motivo per cui, ancora neonato, venne esposto su una collina; tuttavia una [[lupa]] si prese cura di lui, allattandolo insieme ai suoi cuccioli.
 
Cresciuto in questo stato fino alla maturità, Romolo, conquistato dalle prediche dell'[[Pietro apostolo|apostolo Pietro]], attivo nell'Urbe poco dopo l'anno [[60]], si convertì al [[Cristianesimo]] e ricevette il [[battesimo]] dallo stesso apostolo. Si dedicò quindi all'evangelizzazione, inizialmente a Roma, ma estendendola in seguito alle città di [[Sutri]] e [[Nepi]]. Gli ottimi frutti derivanti dalla sua opera spinsero San Pietro a nominare Romolo vescovo e lo inviò in missione insieme a due compagni a Fiesole, in [[Etruria]].
 
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