Poesia didascalica: differenze tra le versioni

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La poesia didascalica è diffusa nella [[Letteratura greca]] negli ''Antidoti'' di [[Nicandro]] (II secolo a.C.) e nel secolo precedente nell'opera di [[Arato di Soli]] ''"I fenomeni"'' ed è stata ripresa dalla [[Letteratura latina]] (con il capolavoro ''[[De rerum natura]]'' di [[Tito Lucrezio Caro|Lucrezio]]). Rientrano nel genere didascalico anche le "[[s:Georgiche|Georgiche]]" di [[Virgilio]], composte intorno al 30 a.C.
 
[[Immagine:Baruffaldi_1.jpg|thumb|200px|Frontespizio de Il Canapaio Tratto da Biblioteca Nuova terra antica]]
 
 
 
La poesia didascalica è presente anche in maniera copiosa nella [[Letteratura italiana]] fino da [[Bonvesin de la Riva]], [[Brunetto Latini]] e [[Dante Alighieri]].
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Con il Rinascimento abbiamo [[Luigi Tansillo]]<ref> Il Tansillo era diventato celebre per una sua opera giovanile [[s:Il vendemmiatore|Il vendemmiatore]] dove il tema georgico era diventato un pretesto per una serie di doppi sensi. L'opera fu poi ''posta all'[[Indice]]'', per il suo carattere ritenuto troppo lascivo in epoca di [[Controriforma]]</ref> con il suo ''[[s:Il podere|Podere]]'' , *''Le Api'' di [[Giovanni Rucellai]] e il [[s:Della coltivazione|Della coltivazione]] di [[Luigi Alamanni]].
 
 
[[Immagine:Baruffaldi_1.jpg|thumb|200px|Frontespizio de Il Canapaio Tratto da Biblioteca Nuova terra antica]]
 
 
Il vero trionfo lo si ha con il settecento con:
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Questo genere si esaurisce convenzionalmente con il [[Romanticismo]].
[[Immagine:Spolverini_1.jpg|thumb|200px|Illustrazione tratta da ‘’La coltivazione del riso’’ ripresa da Biblioteca Nuova terra antica]]
 
 
 
==Bibliografia==