Venere esquilina: differenze tra le versioni

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[[File:Venus_von_Esquilin.jpg|thumb|right|250px|La scultura della ''Venere Esquilina'']]
{{A|troppo poco|arte|gennaio 2009|firma=[[Utente:Threecharlie|threecharlie]] ([[Discussioni utente:Threecharlie|msg]]) 21:49, 27 gen 2009 (CET)}}
La '''Venere Esquilina''' è una [[scultura romana]] in [[marmo pario]] della prima età imperiale, esposta nei [[Musei Capitolini]].
Bellissima statua (purtroppo priva delle braccia) di giovinetta ignuda, raffigurata nell'atto di cingersi i capelli. Data dall'inizio dell'Impero, ed è conservata nei Musei capitolini.<noinclude>{{Categorizzare|arte}}</noinclude>
 
Venne ritrovata nel [[1874]] sull'[[Esquilino]] nella zona presso l'odierna [[piazza Vittorio]], in una sala sotterranea degli ''[[Horti Lamiani]]'', da cui proviene anche il [[ritratto di Commodo come Ercole]].
 
Rappresenta una donna nell'atto di legarsi i capelli (le dita della mano sinistra si conservano sui capelli raccolti, mentre le braccia, sollevate, sono perdute) prima di immergersi nel bagno. La figura è nuda ad eccezione dei sandali e la scultura si appoggia ad un sostegno che raffigura un vaso intorno al quale si arrotola un [[cobra]], sul quale è poggiato un panno.
 
Interpretata al momento della scoperta come [[Venere (divinità)|Venere]]-[[Iside]], più recentemente si è ritenuto che si trattasse di una raffigurazione di [[Cleopatra VII|Cleopatra]], databile nella seconda metà del [[I secolo a.C.]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1994/ottobre/28/Venere_Cleopatra__co_10_9410285037.shtml Arrigo Pecchioli ''È Venere o Cleopatra'', con risposta di Paolo Moreno], articolo sul ''[[Corriere della Sera]]'' del 28 ottobre 1994, p.50. L'articolo menziona la pubblicazione di Licinio Glori, ''Cleopatra "Venere Esquilina"'', Carlo Bestetti editore, 1955.</ref>. Secondo questa tesi il cobra raffigurato sul vaso rappresenterebbe l<nowiki>'</nowiki>''ureus'', simbolo della regalità [[Antico Egitto|egizia]].
 
La statua, di creazione romana, rielabora per il volto e la capigliatura modelli di [[Scultura greca#Periodo severo|stile severo]], mentre per il corpo riprende modelli ellenistici e in particolare l'iconografia della ''Afrodite Anadiomene''<ref>Ch. Häuber, "Venere Esquilina" (scheda), in Maddalena Cima, Eugenio La Rocca, ''Le tranquille dimore degli dei'' (catalogo mostra), Marsilio editore, Roma 1986, pp.79-82.</ref>.
 
==Note==
<references/>
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|commons|Category:Esquiline Venus}}
 
==Collegamenti esterni==
*[http://www.museicapitolini.org/percorsi/percorsi_per_sale/museo_del_palazzo_dei_conservatori/sale_degli_horti_lamiani/statua_di_venere_esquilina Scheda dell'opera sul sito dei Musei Capitolini]
 
[[Categoria:Opere della scultura romana]]
[[Categoria:Opere nei Musei Capitolini]]