Riflessione (filosofia): differenze tra le versioni

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: [[materia (filosofia)|materia]] e [[forma (filosofia)|forma]].
 
Affinchè le relazioni siano colte nel loro giusto senso occorre però mettere in atto una precedente distinzione tra le cose [[fenomeno (filosofia)|fenomeniche]], appartenenti al mondo sensibile, e le cose generate dallo stesso intelletto. Se non si fa questa distinzione si incorre nell'errore di «intellettualizzazione dei fenomeni» così come è avvenuto con [[Leibniz]].
 
Questi infatti secondo il principio dell'[[identità degli indiscernibili]] afferma che</br>
- due cose che non hanno nessuna differenza interna sono indistinguibili, sono una cosa sola</br>
- questo Leibniz lo può sostenere, secondo la relazione di identità e diversità, solo perchè ha operato intellettualmente</br>
- ma, obietta Kant, anche se intellettualmente le due cose sono indistinguibili, queste rimangono due, e non sono una cosa sola, se ciascuna di esse occupa uno [[spazio]] diverso dall'altra</br>
- e questo è quello che mi dimostra la distinzione fenomenica delle cose, la sensibilià , a cui appartiene lo spazio.<ref>[[Anfibolia]] dei concetti della riflessione in appendice all'Analitica trascendentale, nella ''[[Critica della ragion pura]]''</ref>
 
==Idealismo==