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==Inquadramento del problema==
Uno dei temi più controversi nello studio della [[Memoria (psicologia)|memoria]], in [[psicologia]], è la precisione nel richiamare alla mente i ricordi, specie dopo un lugo periodo di tempo.
 
Lo stesso psicologo svizzero [[Jean Piaget]] dovette ammettere che un drammatico evento che aveva funestato la propria infanzia, e del quale, ovviamente, conservava un vivido ricordo, non era in realtà mai avvenuto: quanto egli ''credeva'' di rammentare, era soltanto il frutto di suggestioni indotte dal racconto menzognero inventato dalla sua bambinaia, come ebbe modo di apprendere molti anni più tardi, per confessione della donna medesima.
 
Normalmente gli psicologi accettano l'idea che la memoria di eventi occorsi nel passato remoto ([[memoria di lungo termine]]) sia una [[memoria ricostruttiva]]: in breve, ci comportiamo - inconsciamente - come il [[paleontologo]] che da pochi reperti di osso ricostruisce, ipoteticamente, l'intero [[scheletro]] di [[dinosauro]].
 
Il nostro [[cervello]] aggiunge [[a posteriori]] i tasselli d'informazione che obiettivamente non ha registrato, e - come fa il paleontologo, ma nel nostro caso in modo [[inconscio]] - scegliamo tali tasselli del [[mosaico]] che compone il ricordo in virtù di una supposta coerenza con gli elementi effettivamente immagazzinati nella nostra memoria.
 
==La teoria di Bartlett==