Uomo e galantuomo: differenze tra le versioni

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Da qui nasce un colossale equivoco che porterà, nella confusione generale scaturitane, alla fuga di Gennaro in una camera dove sta bollendo una grande pentola che servirà agli attori per cucinare per il loro pranzo: i bucatini per i quali «''ci vuole molta acqua''», come dice Gennaro, «''..se no vengono limacciosi''». Gennaro inciampa nella pentola e una cascata di acqua bollente gli si riversa su i piedi. Fortunatamente incontrerà un dottore, il conte Talentano che, mosso a compassione dell'ustionato, ululante e invocante «''Sant'Antuono, protettore del fuoco! Aiutatemi!''», lo porterà nella sua casa per curarlo.
 
Nel frattempo don Alberto, venuto a sapere l'indirizzo di Bice, si è recato alla sua casa per chiedere la sua mano: ma qui scopre che Bice è sposata ed è la moglie di Talentano. Alberto, vistosi scoperto dal conte, si finge pazzo per ingannarlo e la recita, anche per il contributo di Gennaro che chiamato a testimoniare la sanità del giovane imbroglia invece di più la situazione <ref>«Questa è una storia che si ingarbuglia sempre di più. Eh,si perchè ci sono due figli,due madri e tre padri» (Il personaggio di Gennaro allude al pasticcio che ha combinato don Alberto)</ref>, riesce a tal punto che viene fatto incarcerare.
 
Talentano, nel frattempo, indovinata la finta pazzia di Alberto lo mette alle strette: o si farà ricoverare in manicomio come pazzo, salvando così l'onore di marito tradito oppure lo stesso conte gli sparerà per lavare la macchia al suo [[blasone]]. Sarà lo stesso Talentano invece, costretto a fingersi pazzo per evitare le ire di Bice che ha scoperto una sua relazione con una donna sposata. Alberto finalmente non più finto pazzo sarà liberato.
 
 
==Commento==