Cantoria di Luca della Robbia: differenze tra le versioni

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==Storia==
In vista della consacrazione delldella cattadralecattedrale le maestranze dell'Opera, che sovrintendevano alla costruzione, affrettarono nei primi decenni del XV secolo il completamento della decorazione interna ed esterna, almeno nelle parti più essenziali.
 
Per ospitare i coristi addetti ai canti liturgici e il nuovo organo maggiore, ordinato a [[Matteo da Prato]] nel [[1432]], venne deciso di costruire due [[cantoria|cantorie]] o "pergami" nel [[presbiterio]], che stessero simmetricamente in posizione rialzata ai lati dell'altare maggiore, uno sulla porta della sagrestia dei Canonici e uno su quella della sagrestia delle Messe.
 
La prima ad essere menzionata nei documenti è quella per il lato della Sagrestia delle Messe (a sinistra), commissionata a Luca nel [[1431]], ma siccome nei tre anni precedenti tutti i finanziamenti alla catedralecattedrale erano stati congelati dall'[[Arte della Lana]] a causa della guerra contro [[Milano]], non si può escludere che il progetto fosse anteriore a tale data. Fu lo stesso [[Matteo da Prato]] a suggerire il soggetto del [[salmo 150]] (''Laudate Domini''), i cui versetti sono scolpiti su tre fasce (sul bordo in alto, in basso e sotto i mensoloni). È la prima opera di sicura attribuzione di Luca che si conosca, che all'epoca aveva circa trent'anni.
 
Luca scolpì i vari pannelli inziandoiniziando da quelli laterali e portandone a compimento due all'anno. Col passare del tempo i pannelli successivi vennero giudicati migliori, perciò pagati di più. L'opera venne completata nel [[1438]], un ano prima della [[cantoria di Donatello]], ed il compenso complessivo ricevuto da Luca fu di 382 [[fiorini]], come testimoniano i documenti dell'epoca. La cantoria era coronata da due figure in bronzo, mensionatimenzionati da [[Vasari]], forse i due putti reggicandela oggi al [[Museo Jacquemart-André]] di [[Parigi]].
 
Nel [[1688]], per le nozze del Gran Principe [[Ferdinando de' Medici]] con [[Violante di Baviera]], l'intera cattedrale venne addobbata con grande sfarzo barocco e le due cantorie,giudicate troppo piccole e fuori moda, vennero smontate e depositate nei locali dell'Opera, tenendo peràperò le basi e i mensoloni come sostegno di due nuove, enormi cantorie lignee intarsiate. Nel XIX secolo, durante i lavori generali di ristrutturazione e selezione delle opere nella cattedrale, diretti da [[Gaetano Baccani]], vennero rimosse anche le parti restanti e montate due semplici cantorie in pietra tutt'ora visibili.
 
Le cantorie nel XIX secolo furono al centro di numerose porposteproposte di ricomposizione e musealizzazione: vennero esposte per tempi più o meno lunghi agli [[Uffizi]] e al [[Bargello]], mentre si avvicendavano controverse proposte di riassemblaggio, magari al loro posto in Duomo.
 
Nel [[1887]] venne infine deciso di dedicare loro un nuovo museo, il Museo dell'Opera del Duomo, realizzato dall'architetto [[Luigi del Moro]], dove potessero essere ammirata accanto ad altre opere provenienti dalla cattedrale, dai monumenti satellite e dai depositi dell'Opera, che si andò via via arricchendo nei decenni successivi. In quell'occasione le due cantorie vennero rimontate, restaurate e reintegrate con piccoli interventi trascurabili.
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Per inscenare il testo biblico l'artista compose diversi gruppi di fanciulli di diverse età, colti mentre cantano, danzano e suonano. Il rilievo è piuttosto alto e spicca col chiaroscuro sullo sfondo liscio
 
Le opere, rifinite con grandissima cura, sono impostate secondo una serena e pacata compostezza, secondo ideali di bellezza classica. I personaggi scolpiti esplorano vari stati d'animo e danno il senso di personaggi vivi, colti nelle varie sfumature psicologiche, dalla gioia più partecipata alla contemplazione, dalla concentrazione allo scherzo fanciullesco. L'inseimeinsieme trasmette un senso di grazia e di equilibrio, oltre che di perfetta padronanza tecnica dell'artista. Alcuni pannelli, scolpiti successivamente alla fase iniziale, mostrano l'influenza dei putti danznatidanzanti di [[Donatello]] nel [[pulpito del Duomo di Prato]], al quale accenna anche una lettera di [[Matteo da Prato]] del [[1434]].
 
L'[[cantoria di Donatello|opera gemella di Donatello]] è invece caratterizzata da un più frenetico e vibrante movimento, che fuse con grande originalità una serie di ispirazioni diverse: l'arte dei [[sarcofagi romani]], le opere [[paleocristiane]] e romaniche, citando anche la stessa facciata di [[Arnolfo di Cambio|Arnolfo]] del Duomo di allora.
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| 4 ||[[File:Cantoria di luca della robbia 06.JPG|100px|center]] || <small>ET CYTHARA</small> <br>(''E con il liuto'') || La scena ha un'impostazione simile alla precedente, ed analogamente è composta di figure femminili e puttini seduti.
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| 5 ||[[File:Cantoria di luca della robbia 03.JPG|100px|center]] || <small>LAUDATE EUM IN TIMPANO</small> <br>(''Lodatelo col tamburo'') || La scena è animata da eprsonaggipersonaggi sorridenti, colti in un'allegra danza, tra i quali spicca il puttino al centro, che sembra barcollare nell'euforia come tipico dei bambini.
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| 6 ||[[File:Cantoria di luca della robbia 02.JPG|70px|center]] || ''Cantori''|| A differenza dell'altra estremità, qui la scena è impostata in maniera frontale, con i cantori che leggono da un foglio srotolato verso lo spettatore; il giovane all'estremità destra non legge e pare annoiato.
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| 8 ||[[File:Cantoria Della Robbia OPA Florence 9.jpg|100px|center]] || <small>LAUDATE EUM IN CORDIS ET ORGANO</small> <br>(''Lodatelo con strumenti a corda e con l'organo'') || La scena è molto affollata, ma straordinaria è la capacità dello sculture di disporre le figure in profondità senza che essere sembrino giustapposte o si infastidiscono l'un l'altra: si veda a tal proposito con risulta coerente la disposizione dei piedi e delle gambe dei fanciulli.
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| 9 ||[[File:Cantoria di luca della robbia 05.JPG|100px|center]] || <small>LAUDATE EUM IN CIMBALIS BENE SONANTIBUS</small> <br>(''Lodatelo con cembali risonanti'') || Questa scena è dominata dal putto con la ghirlanda al centro, riidamenterigidamente frontale, attorno al quale si dispongono a semicerchio gli altri angeli (qui si vedono anche le ali).
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| 10 ||[[File:Cantoria di luca della robbia 04.JPG|100px|center]] || <small>LAUDATE EUM IN CIMBALIS IUBILATIONIS</small> <br>(''Lodatelo con cembali squillanti'')|| Anche questa scena mostra un riflesso dei putti danzanti di Donatello ed è efficacemenmteefficacemente costruita su più piani e con linee diagonali che evidenziano il senso di movimento; i putti sono allegri e ridenti, come se divertiti dal forte suono frastornante dei cimbali.
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